La penalizzazione e il futuro societario: le tappe del caso Brescia

Il caso crediti d’imposta, la sentenza del Tribunale federale nazionale e il ricorso alla Corte federale d’Appello. Sullo sfondo, l’intricata trattativa per la cessione del club, fondamentale per la sua stessa esistenza. E ancora gli umori della piazza, in attesa di conoscere il futuro societario. Il Brescia, da alcune settimane a questa parte, è piombato nel caos. Riviviamo le tappe salienti di quanto accaduto da febbraio a oggi.
Febbraio
Lunedì 17
La lunga storia del Brescia Calcio comincia con la scadenza dei pagamenti di stipendi/contributi relativi a novembre-dicembre 2024 e gennaio 2025. Si scoprirà che la società per coprirli ha utilizzato crediti di imposta rivelatisi inesistenti.
Venerdì 28
Lettera della Covisoc inviata all’Agenzia delle Entrate per un controllo sulle operazioni del Brescia Calcio.

Aprile
Mercoledì 16
Scadenza dei pagamenti di stipendi/contributi relativi ai mesi di febbraio/marzo 2025, che il Brescia Calcio effettua con gli stessi crediti di imposta acquistati dalla Gruppo Alfieri Spv.
Maggio
Venerdì 9
Arriva al Brescia Calcio la notifica di irregolarità da parte dell’Agenzia delle Entrate.
Martedì 13
Intanto il Brescia batte 2-1 la Reggiana e con 43 punti ottiene la salvezza nel campionato di serie B.
Mercoledì 14
Cda in via Solferino: viene approvata la trimestrale, il presidente Massimo Cellino conferma la volontà di vendere, di essere disposto a valutare qualsiasi interlocutore, «a patto che qualcuno porti i soldi». Ci sono le scadenze di inizio giugno che incombono: pagamento degli stipendi e iscrizione al campionato.
Giovedì 15
Così la sindaca Laura Castelletti: «Sono spettatrice interessata, pronta ad intervenire se serve».
Sabato 17
Riunione della Covisoc con trasmissione degli atti alla Procura Federale e contemporanea notifica al Brescia Calcio della chiusura indagini.
Domenica 18
Eccolo il bubbone che scoppia a livello mediatico: conferma del mancato pagamento di Irpef e Inps da parte del Brescia Calcio, play out sospesi, si parla già di penalizzazione di quattro-otto punti da scontare tra la stagione appena conclusa e la prossima. Che vorrebbe dire retrocessione in serie C. Proteste degli ultras sotto la sede di via Ferramola.
Lunedì 19
Gli ultras della Curva Nord si fanno sentire anche sotto la Loggia, sono in seicento a manifestare. Intanto i possibili acquirenti danno segnali di essere ancora interessati, ma a occhio e croce servono sul tavolo 8 milioni per le scadenze.
Martedì 20
Il Brescia si prepara alla battaglia legale, resta sempre aperta la trattativa per la cessione della società.
Mercoledì 21
I possibili investitori/acquirenti rompono gli indugi, esce ufficialmente anche il nome di Francesco Marroccu come «facilitatore» della trattativa. Nel frattempo Cellino dice: «Andrea Radrizzani è la persona a cui avevo venduto formalmente il Brescia, ma adesso è tutto sospeso».

Giovedì 22
Brescia ufficialmente deferito, fissata per il 29 l’udienza davanti al Tribunale federale. Cellino intanto dice: «Sì sto trattando la cessione, ma il passo lo facciamo loro. Io a Brescia non torno più».
Venerdì 23
Così Luca Bonavitacola, legale del Brescia Calcio, alla trasmissione «Messi a fuoco» di Teletutto: «Contatti iniziati due mesi fa, adesso tocca a chi è interessato fare il passo. Cellino non può dettare le condizioni, ma serve un’accelerata».
Domenica 25
C’è la conferma di ulteriori contatti tra i rappresentanti del Brescia Calcio e quelli dei potenziali acquirenti.
Lunedì 26
Il Consiglio federale e il presidente Figc Gravina prendono posizione: «La situazione del Brescia è molto chiara, ma è stata strumentalizzata. E la B resterà a 20 squadre». La trattativa per l’eventuale cessione intanto prosegue nel silenzio, ma ciò viene preso come segnale positivo.
Martedì 27
Trapela la possibilità di un accordo tra il Brescia Calcio e l’Agenzia delle Entrate per regolarizzare la posizione dei pagamenti effettuati con crediti di imposta inesistenti.
Mercoledì 28
Verifiche tecniche e delle condizioni: prosegue la trattativa (sotto traccia) per la vendita del club.
Giovedì 29
Arriva la sentenza di primo grado del Tribunale federale: 8 punti di penalizzazione al Brescia, di cui quattro da scontare nel campionato appena concluso. Viene riscritta la classifica, il Brescia sarebbe retrocesso in serie C con 39 punti. Annunciato il ricorso, mentre non si ferma la trattativa con i possibili acquirenti, anche se si registra una prima frenata.
Venerdì 30
Nervi tesissimi: i possibili investitori chiedono al Brescia Calcio la certezza nero su bianco dell’accordo con l’Agenzia delle Entrate, perché eventualmente ballano parecchi milioni (in meno) da mettere sul tavolo. Il consigliere della società Stefano Midolo dice: «Con l’Erario solo una questione tecnica». Depositate anche le motivazioni della sentenza di primo grado: «Il Brescia Calcio doveva verificare i crediti acquistati».
Sabato 31
Il 6 giugno si avvicina e con esso le scadenze a cui deve far fronte il Brescia Calcio e la trattativa con i possibili acquirenti vive una fase di stallo. Viene intanto colpito lo store presente allo stadio Rigamonti: sfondata una parte della vetrina. Annunciata per martedì una nuova protesta degli ultras sotto la sede della società.
Giugno
Domenica 1
Ritrova forza la trattativa: si aprono uno spiraglio per il passaggio di proprietà e una speranza che le scadenze possano essere rispettate. Filtrano anche rassicurazioni sull’accordo tra Brescia Calcio e Agenzia delle Entrate.

Lunedì 2
Sale la tensione, perché le parti non arrivano all’accordo. Il nodo è sempre l’ok dall’Agenzia delle Entrate, ma il rischio è quella della non iscrizione del Brescia a qualsiasi campionato professionistico.
Martedì 3
Filtra ottimismo, tanto ottimismo sul possibile accordo. Gli ultras rimandano la manifestazione sotto la sede della società, si apre qualcosa più di uno spiraglio per cessione della società e rispetto delle scadenze.
Mercoledì 4
L’entusiasmo tende a raffreddarsi, si va in cerca di un «accordo ponte», che consenta al Brescia di rispettare le scadenze. Ma diventa una partita a scacchi tra Massimo Cellino e i possibili acquirenti. Fissata intanto a martedì 10 giugno l’udienza di secondo grado davanti alla Corte Federale d’appello contro la penalizzazione di 8 punti.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato

@Sport
Calcio, basket, pallavolo, rugby, pallanuoto e tanto altro... Storie di sport, di sfide, di tifo. Biancoblù e non solo.