Il Brescia batte la Reggiana, Bianchi e Verreth regalano la salvezza
Avremmo voluto scriverlo tutto maiuscolo e col punto esclamativo, ma per quello che abbiamo vissuto ieri al Rigamonti va bene così. Salvezza al minuto 81, alle 22.14, sul tiro di Verreth deviato non importa di chi. Salvezza certificata alle 22.28, dopo quattro minuti di recupero, nella combinazione più facile: vittoria delle rondinelle in casa (mancava dal 30 settembre, 225 giorni, solo a scriverlo vengono i brividi, che non accada di nuovo) e il pareggio tra Mantova e Catanzaro. Ai play out vanno Salernitana e Frosinone, in C col Cosenza ci finiscono Cittadella e, incredibile, la Sampdoria. I biancazzurri a 43 brindano.
Salvezza sì (sembriamo ripetitivi, pazienza) e teniamocela stretta, al termine di una partita specchio della stagione biancazzurra: assurdamente sofferta, soprattutto perché arrivata contro una Reggiana salva e già in vacanza, che ha dimostrato in tutti i modi di esserlo. Tre punti conquistati non sotto gli occhi di Massimo Cellino, invitato ad andarsene dalla curva come dalla gradinata, la cui assenza ha fatto rumore essendo la gara della vita. Da capire se e quanto farà invece farà rumore il Cda indetto oggi, ma l’aria (e lo spieghiamo a parte) è quella dell’addio dell’imprenditore sardo.
Il match
In tutto questo c’è anche una partita da raccontare, anche se la cosa più bella è la festa dei giocatori in campo che non vorrebbe mai finire. La liberazione da una stagione che non sai ancora se dimenticare alla svelta o stampartela in testa, per evitare di riviverla.
Per dieci undicesimi Maran propone la stessa formazione di Modena: unica novità Dickmann al rientro dalla squalifica al posto di Corrado, con Jallow dirottato a sinistra. Anzi, non è l’unica novità, perché la panchina del Brescia torna ad essere quella vicina alla Curva Nord, piena e calda come nelle migliori occasioni.
Sofferenza
La Reggiana ha fuori parecchi big e l’aria da vacanza di chi è già salvo: in porta va Edoardo Motta, classe 2005, il quale però si presenta subito con una parata pazzesca sul colpo di testa di Borrelli. Non siamo neanche al secondo e l’atteggiamento delle rondinelle piace. Di più: nei primi 18 minuti arrivano cinque occasioni vere, cosa che al Rigamonti non capitava da tempo immemore. E un po’ c’è Motta che vuole fare il protagonista, un po’ quando liscia clamorosamente il pallone, è Galazzi a mettere sull’esterno della rete a porta vuota.
Tocca a Bianchi stappare la partita al minuto 25: arriva dentro l’area sulla sinistra e mette palla sotto l’incrocio. Tutto bene? Tutto tranquillo? Per nulla, perché il Brescia al posto di cercare il 2-0 si chiude, arretra e allora alla Reggiana basta il minimo sforzo per chiudere in attacco con le rondinelle timorose, classico film della serata. E godendo anche del fatto che Ghersini risparmia Marras del secondo giallo, la Reggiana pareggia nel recupero gelando il Rigamonti. E proprio Marras mette palla in mezzo, dove Girma sbaglia una volta (parata di Lezzerini), ma non la seconda. All’intervallo si va sull’1-1 e la classifica dice: Brescia ai play out con la Salernitana, Sampdoria e Cittadella in C col Cosenza.
Il colpo
La ripresa inizia peggio di come è finito il primo tempo, e non era facile. Brescia molle che dopo nemmeno un minuto rischia di andare sotto (provvidenziale Lezzerini su Sersanti), ma soprattutto in balìa del palleggio della Reggiana, in un camminare per il campo che ha dell’imbarazzante. Perché ci sta che lo facciano gli ospiti già salvi, non la squadra che invece la salvezza deve conquistarsela. Maran mette Moncini e Cistana per Besaggio e Jallow, poi ecco anche Juric e Olzer. Il tempo passa ma nulla cambia, fino al tiro di Verreth che fa esplodere il Rigamonti. A quel punto è la Reggiana a decidere che va bene così e al Brescia sembra di sognare. I minuti passano, la salvezza si avvicina, fino a quel triplice fischio a cui si accompagnano secondi di attesa, giusto per capire che a Mantova è davvero finita 0-0.
Salvezza allora, salvezza diretta. Quella che pareva solo una formalità a inizio stagione, diventata una strada sempre più stretta da percorrere con il passare dei minuti. Alle 22.28 il Brescia ha messo nero su bianco che il prossimo campionato sarà ancora in serie B. Ha chiuso non un capitolo, un pezzo di storia. Già oggi ne deve iniziare un’altra.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
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