Dal tram alla Corda Molle: ecco le grandi opere del 2026 a Brescia

Viabilità, cultura, sanità e innovazione: i progetti e le infrastrutture in arrivo in città e in provincia nei prossimi 12 mesi
I cartelli del pedaggio completamente coperti sulla Corda Molle - © www.giornaledibrescia.it
I cartelli del pedaggio completamente coperti sulla Corda Molle - © www.giornaledibrescia.it
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Ci sono i disegni pronti a fare il salto dalla carta ai cantieri, i progetti all’ultimo miglio che guardano al taglio del nastro, quelli che pianificano lo sviluppo futuro e quelli per i quali si apre (letteralmente) la caccia al tesoro (alias: finanziamenti). Dal tram all’Autostrada della Valtrompia, dal Piano di governo del territorio del capoluogo al Teatro Romano, passando per aeroporto, distretto dell’innovazione e la sfida della sanità territoriale. Ecco una carrellata sul 2026 delle infrastrutture.

Corda Molle

All’inizio dell’anno pareva che il pedaggio sulla Corda Molle sarebbe stato introdotto da giugno. Poi si è parlato di «soluzioni alternative al pagamento». A maggio si cercavano metodi per azzerare i costi a carico dei residenti. E a luglio c’è stato quell’equivoco alla Camera per cui non si capiva più se la gratuità sarebbe stata garantita o se non erano previsti ulteriori pedaggi. A novembre, in Broletto, è stato annunciato un incontro a Roma entro la fine del 2025 con tutti gli attori interessati: non c’è mai stato, oggi lo possiamo dire con certezza. Infine, poco più di un mese fa, il ministro dei Trasporti Matteo Salvini ha messo in chiaro le cifre. «Il costo del pedaggio per i residenti nel 2026 sarà di tre milioni di euro: il ministero ne può mettere la metà». E l’altro milione e mezzo? «Se gli enti locali, la Provincia e la Regione ci mettono il resto, il raccordo continuerà ad essere gratuito».

Il 2025 per la Corda Molle finisce così. Un anno segnato da promesse, ritrattazioni, aggiustamenti e richieste. Come detto, adesso quantomeno si conoscono i costi più importanti. Costi che aprono però una discussione molto ampia. Alla richiesta di Salvini i sindaci hanno risposto immediatamente con un «non siamo un bancomat»: inequivocabile segnale che i Comuni non possono procurare la metà del pedaggio. Allo stesso modo la Provincia – che ha risorse risicatissime – non si può permettere di sostenere quel costo. E c’è già pronta una mozione bipartisan che impegna il presidente a far pressione su Governo e Regione per far sì che la Corda Molle resti gratuita almeno per i residenti.

Il pedaggio che (pare ormai certo) verrà introdotto nel 2026 sarà poco più alto di quei circa 10 centesimi al km inizialmente ipotizzati. Dall’anno prossimo ci sarà infatti un incremento delle tariffe dovuto all’inflazione dell’1,5% sulle tratte gestite da Autovia Padana, concessionaria anche della Corda Molle. I pendolari della tratta restano così in attesa di sapere se e quanto dovranno pagare nel 2026 e i sindaci restano in attesa di un confronto con il ministero. «In questo momento a Roma avevano tante cose a cui pensare - precisa il consigliere provinciale Marco Togni -: non c’è una data, ma con l’inizio dell’anno ci dovrà essere, altrimenti mi farò risentire con decisione».

Tram

Il primo viaggio del tracciato d’esordio del tram (la linea T2) cittadino resta fissato al 2030, ma questo sarà l’anno della posa della prima pietra. Nelle prossime settimane sarà messo a punto il progetto esecutivo (valore: 327 milioni di euro), che sarà presentato nei 33 quartieri e la primavera inaugurerà quattro anni e mezzo di cantieri. Si partirà dalla Fiera, che sarà il campo base, una sorta di gigantesca officina, e dalle due tratte Fiera-Stazione e Pendolina-San Faustino. Gli espropri sono già in corso.

Treni a idrogeno

Il 2026 resta l’anno chiave per la rivoluzione verde sulla Brescia-Iseo-Edolo. Nonostante lo stop francese di Alstom sullo sviluppo dell’idrogeno, l’azienda assicura la consegna dei sei treni già ordinati da Fnm. I convogli Coradia Stream, 260 posti e 600 chilometri di autonomia, sono in fase di test e dovrebbero entrare in servizio entro l’anno. Restano da completare le infrastrutture previste lungo la tratta, ma Regione e Trenord confermano l’impegno per la Hydrogen Valley camuna.

Distretto dell’innovazione e Musil

L'ex Tempini: l'area tra via Stefana e via Eritrea dov'è previsto il Musil - © www.giornaledibrescia.it
L'ex Tempini: l'area tra via Stefana e via Eritrea dov'è previsto il Musil - © www.giornaledibrescia.it

La storia e il futuro di Brescia a braccetto verso un’avventura che potrebbe mettere il punto fermo a due dossier a lungo sospesi. Partiamo dalla Cittadella dell’innovazione, che cambia nome ma non finalità: il Brescia innovation district è pronto a sorgere con la nascita, a inizio 2026, della Fondazione. Prima sede in Camera di Commercio, in attesa di una nuova casa definitiva. In pole c’è l’idea di realizzare il polo definitivo accanto al Musil, che sorgerà nell’area ex Tempini del Comparto Milano.

Aeroporto

Nel 2026 l’aeroporto di Montichiari rafforzerà il proprio ruolo strategico nella logistica nazionale. Il primo dei nuovi magazzini, 4.500 metri quadrati con tecnologie avanzate e intelligenza artificiale, sarà operativo entro l’estate. L’opera rientra in un master plan da 100 milioni, che ha come obiettivo quello di trasformare il D’Annunzio, entro il 2032, nell’hub cargo del Sud Europa. Con il piano di sviluppo crescerà anche l’occupazione: da 200 a oltre 400 addetti diretti.

Tav

Avanza verso la conclusione il cantiere Tav Brescia-Verona: opera da circa 3 miliardi, di cui due finanziati dal Pnrr. La fine lavori è prevista entro il 2026. Le opere complementari di viabilità procedono con lentezza, in particolare a Calcinato. Le infrastrutture principali (viadotti e gallerie tra Mazzano, Calcinato, Lonato, Desenzano e Peschiera) sono completate. A dicembre è stato posato il binario dispari su tutta la linea, il binario pari è quasi ultimato. Sono operativi i bivi che collegano la linea storica: Mazzano (da fine 2024) e Lugagnano (da questo mese).

Sanità

Servizi avviati un po’ ovunque, cantieri al rush finale. È la situazione delle Case di comunità finanziate dal Pnrr i cui lavori vanno conclusi entro fine marzo. Sono una trentina. Tra le CdC operative nella loro sede definitiva ci sono quelle di Chiari, Leno, Nozza di Vestone, Ponte di Legno, Berzo Inferiore, Cedegolo, Ossimo, Tavernole, Ospitaletto, Rezzato, Flero, Nave, Travagliato e per Brescia la CdC di viale Duca degli Abruzzi. Quanto agli Ospedali di comunità quelli operativi sono sette, dei quali tre sono privati accreditati.

Teatro romano

Il Teatro Romano - © www.giornaledibrescia.it
Il Teatro Romano - © www.giornaledibrescia.it

Gli scavi della Soprintendenza per riportare alla luce il settore orientale sono avviati. Ma il 2026 sarà l’anno che tradurrà la rifunzionalizzazione del Teatro romano di Brescia da sogno nel cassetto a obiettivo concreto. La Fondazione Bs Musei è pronta ad affidare l’incarico da 400mila euro per il progetto di fattibilità tecnico economica, che si ipotizza concluso entro i prossimi dodici mesi. L’idea porta la firma dell’archistar David Chipperfield e per realizzarla serviranno (si stima) 20 milioni di euro. E il primo spettacolo? L’obiettivo è il 2030.

Pgt

Ci siamo: i dodici mesi che verranno, per la città saranno quelli della pianificazione. Inizia infatti la fase clou del lavoro che porterà a disegnare la Brescia del futuro all’interno del nuovo Piano di governo del territorio, anche se tecnicamente si parla di una «maxi-variante». In cosa consiste? Regole, vocazioni, sviluppo, servizio, grandi trasformazioni: tutto viene ripensato e ricalibrato nel Pgt alla luce non solo dei cambiamenti degli ultimi anni ma soprattutto della visione di città della Loggia. La road map è chiara: l’adozione del piano dopo l’estate, così da arrivare all’approvazione nel 2027.

Autostrada della Valtrompia

  • Il punto sullo stato di avanzamento dei lavori dell'Autostrada della Valtrompia
    Il punto sullo stato di avanzamento dei lavori dell'Autostrada della Valtrompia - Foto Gabriele Strada /Neg © www.giornaledibrescia.it
  • Il punto sullo stato di avanzamento dei lavori dell'Autostrada della Valtrompia
    Il punto sullo stato di avanzamento dei lavori dell'Autostrada della Valtrompia - Foto Gabriele Strada /Neg © www.giornaledibrescia.it
  • Il punto sullo stato di avanzamento dei lavori dell'Autostrada della Valtrompia
    Il punto sullo stato di avanzamento dei lavori dell'Autostrada della Valtrompia - Foto Gabriele Strada /Neg © www.giornaledibrescia.it
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    Il punto sullo stato di avanzamento dei lavori dell'Autostrada della Valtrompia - Foto Gabriele Strada /Neg © www.giornaledibrescia.it
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    Il punto sullo stato di avanzamento dei lavori dell'Autostrada della Valtrompia - Foto Gabriele Strada /Neg © www.giornaledibrescia.it
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    Il punto sullo stato di avanzamento dei lavori dell'Autostrada della Valtrompia - Foto Gabriele Strada /Neg © www.giornaledibrescia.it

Il cantiere della bretella autostradale di raccordo tra la A4 e la Valtrompia continua ad avanzare con nuove fasi operative nelle gallerie e nelle opere di collegamento: nelle ultime settimane sono stati completati ulteriori tratti di scavo, in particolare a Villa Carcina, dove sono già stati realizzati oltre 300 metri di galleria. L’intervento ha raggiunto circa il 27% di avanzamento, con più di 170 addetti impegnati nei cantieri. L'opera, complessa anche per le condizioni geologiche, punta a ridurre in modo significativo il traffico sulla viabilità ordinaria. Il completamento? Entro il 2029.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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