Cenni Storici

Il primo numero del Giornale di Brescia esce il 27 aprile 1945 come organo del Comitato di liberazione nazionale.
Conta due sole pagine, costa due lire e viene distribuito mentre ancora nelle strade si spara.
La testata era già apparsa nell'estate del '43, in periodo badogliano, subito ribattezzata Brescia Repubblicana. Proprietaria del Giornale di Brescia è l'Editoriale Bresciana S.p.A., costituitasi il 15 gennaio 1947 dopo due anni di gestione commissariale.
La quota di controllo del capitale sociale appartiene alla Fondazione Tovini e alla Fondazione Folonari; altre quote sono distribuite fra famiglie imprenditoriali e case editrici bresciane.
I primi consiglieri, in un momento di grandi incertezze politiche, sottoscrissero un patto nel quale si impegnavano a difendere i valori di libertà e democrazia, a favorire il progresso civile, culturale ed economico, ispirandosi ai valori cristiani della comunità bresciana. I consiglieri, a garanzia del loro impegno, firmarono anche delle lettere di dimissioni in bianco, consegnate nelle mani dell'allora vescovo di Brescia, Giacinto Tredici, e bruciate alla sua morte.
Il giornale si è sempre mosso in un'area di liberalismo cattolico, in sintonia con la tradizione più radicata nel Bresciano, con un orientamento politico moderato. Negli anni il giornale ha confermato il suo radicamento nella realtà bresciana lasciando poco spazio ai concorrenti.
Dal 20 aprile 2000 il giornale, con nuovo formato, viene stampato dal Centro Stampa Quotidiani di Erbusco (Bs); il centro stampa è nato dalla collaborazione tra il Giornale di Brescia e l'Eco di Bergamo ed è una delle più moderne ed avanzate realtà per la stampa, il confezionamento e la spedizione di quotidiani e periodici, presenti sul territorio nazionale.