Brescia: buoni segnali con la Pergolettese, esterni sugli scudi

Tre gol nella terza uscita stagionale. Il Brescia fa meglio dell’Inter (passateci la battuta...) che la Pergolettese lunedì l’aveva battuta 2-1 e chiude 3-0 la prima amichevole contro una formazione professionistica. A Torbole tra caldo, afa, qualche nuvolone, due gocce due di pioggia e la sfida che si decide nei primi 45 minuti, le rondinelle lasciano nel complesso una buona impressione, anche se il primo test in cui alzare un pochino il livello dopo i faccia a faccia coi dilettanti perde un po’ di significato visti gli assenti.

Alcuni titolari della Pergolettese che hanno dato l’anima e anche di più contro l’Inter vengono risparmiati dal tecnico Mussa (ma in campo ci sono gli ex Andreoli e Capoferri - che però esce precauzionalmente poco dopo la mezz’ora del primo tempo - e Gabriele Tacchinardi, classe 2005, figlio dell’ex rondinella Alessio). Dall’altra parte Maran lascia ai box Lezzerini, Moncini, Borrelli, Besaggio, Jallow, Adorni e Verreth. E non vedere il nuovo centrocampista contro una formazione che non risparmia la gamba quando c’è da metterla è un peccato.

Pollice alto

Altri segnali positivi da Corrado, qui in compagnia di Maran - Foto New Reporter Nicoli © www.giornaledibrescia.it

Nel complesso però ci sono alcune buone notizie per il tecnico biancazzurro. Primo: i due esterni al momento vanno che è un piacere. Dickmann a destra e il neoacquisto Corrado a sinistra sono catalizzatori delle azioni, con una predilizione per la mancina.

E allora è quasi normale che dopo 8 minuti dall’imbucata di Corrado per Bianchi, steso da Corrado, nasca il rigore trasformato da Bjarnason. Al 24’ poi non è affatto un caso che nell’azione fotocopia Bianchi stavolta riesca a toccare il pallone quanto basta per mandarlo a baciare il palo prima di finire in rete. Insomma, Corrado è esterno con gamba e anche con piede: premesse ottime che dovranno ovviamente trovare conferma man mano che cresceranno intensità e valore degli avversari.

Altra buona notizia: la doppietta di Flavio Bianchi. Della prima rete abbiamo già detto, il 3-0 lo firma a porta vuota su assist di Bjarnason e leggero tocco di Bertagnoli. Poco importa che i gol arrivino in rovesciata o da zero metri: l’importante ora per un attaccante è buttarla dentro, soprattutto sapendo che sei l’unico che può farlo con gli altri indisponibili.​​​​​​

Certo, ci sarebbe Buhagiar. Maran lo inserisce nella ripresa ma ad oggi appare totalmente spaesato. Normale e quindi giudizio (per ora) sospeso. Nel complesso da sottolineare anche la prova di Bertagnoli (che nel finale si mangia il 4-0 di testa) e di Galazzi, che nella ripresa entra col piglio giusto.

Spavento

Ricordato che il risultato si decide nella prima frazione, nel secondo tempo ad attirare l’attenzione più che le occasioni (scarsine) è l’infortunio di Bjarnason. Minuto 17, l’islandese prende palla al limite dell’area e viene colpito tra caviglia e polpaccio destro da Jahouhari. Resta a terra, arrivano medico e massaggiatore, zoppicando prende la strada dello spogliatoio. Si tratta di una botta, ma probabilmente da valutare con attenzione nelle prossime ore.

È questo il lampo di una ripresa in cui Maran ripropone il 4-2-3-1 della prima frazione, andando a ripercorrere la strada tracciata già a Travagliato. Inizialmente tocca a Bisoli e Paghera tenere le redini del centrocampo, con Bertagnoli, Bjarnason e Olzer (non molto incisivo) a supportare Bianchi. Poi è scontato, i due esterni offensivi in fase di non possesso diventano centrocampisti aggiunti, ma va osservato anche lo sviluppo del gioco. Da capire se Maran una volta che avrà recuperato tutti gli effettivi andrà avanti con questa idea.

Forse un indizio in più arriverà sabato, dalla quarta amichevole che le rondinelle disputeranno al Saleri di Lumezzane (inizio ore 18.30, info biglietti sul sito internet dei valgobbini) contro i rossoblù del tecnico Franzini e del presidente Caracciolo.