Italia e Estero

Arriva un commissario straordinario per la siccità

Lo ha deciso il governo ieri con un decreto legge che istituisce anche una cabina di regia per individuare e realizzare i progetti urgenti
Il fiume Stura nelle Valli di Lanzo (Torino) a secco - Foto Jessica Pasqualon Ansa © www.giornaledibrescia.it
Il fiume Stura nelle Valli di Lanzo (Torino) a secco - Foto Jessica Pasqualon Ansa © www.giornaledibrescia.it
AA

Per contrastare la siccità che colpisce l'Italia il governo ha stabilito che entreranno in funzione una cabina di regia fra i ministri e un commissario straordinario nazionale. Sono le novità più importanti del decreto legge sulla crisi idrica che è stato approvato ieri dal Consiglio dei ministri. 

L'obiettivo di cabina di regia e commissario per la siccità è individuare gli interventi necessari e realizzarli al più presto, eliminando tempi lunghi ed ostacoli. Le due strutture avranno il potere di sostituire gli enti locali e i concessionari che non fanno le opere e di attuarle al posto loro. 

La cabina di regia

La cabina di regia è incardinata alla presidenza del Consiglio e presieduta dall premier Giorgia Meloni o, su sua delega, dal ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, che ha presentato il testo del decreto legge. La cabina comprende i ministri delle Infrastrutture, dell'Ambiente, del Pnrr, dell'Agricoltura, della Protezione civile, degli Affari regionali, dell'Economia e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega agli investimenti pubblici. Il suo primo compito è fare entro 30 giorni una ricognizione delle opere urgenti e di quelle da affidare al commissario straordinario. Il ministero di Salvini ha già fatto sapere che entro un mese ci sarà la prima riunione della cabina. In caso di inadempienza dei soggetti che devono realizzare le opere, può attivare i poteri sostitutivi del commissario.

Il commissario straordinario

Il commissario straordinario per la siccità deve essere nominato entro 10 giorni dall'entrata in vigore del decreto legge con decreto della presidente del Consiglio e resterà in carica fino al 31 dicembre 2023, con l'incarico prorogabile di un anno. Avrà a disposizione una struttura fino a 25 persone. Il suo mandato è realizzare gli interventi urgenti di cui è incaricato dalla cabina di regia, monitorare la situazione su tutto il territorio nazionale e l'attuazione delle opere necessarie. Può intervenire con poteri sostitutivi in caso di inadempienza, previa delibera del Consiglio dei ministri, e può revocare le concessioni. 

Le misure previste dal decreto

Il decreto introduce disposizioni urgenti per la prevenzione e il contrasto della siccità e per il potenziamento e l'adeguamento delle infrastrutture idriche. Con il decreto, si introducono specifiche misure volte ad aumentare la resilienza dei sistemi idrici ai cambiamenti climatici e a ridurre dispersioni di risorse idriche.

In più pone di realizzare: un regime semplificato per le procedure di progettazione e realizzazione delle infrastrutture idriche che rinvia al modello Pnrr, l'aumento dei volumi utili degli invasi, la possibilità di realizzare liberamente vasche di raccolta di acque meteoriche per uso agricolo entro un volume massimo stabilito, il riutilizzo delle acque reflue depurate per uso irriguo, l'introduzione di notevoli semplificazioni nella realizzazione degli impianti di desalinizzazione. 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia