Brescia, più incidenti stradali ma meno morti: i numeri del 2024

Il 2024 si chiude Brescia con un bilancio che accanto a segnali di ripresa affianca ancora criticità che frenano i miglioramenti. Secondo i dati Istat elaborati dall’Aci di Brescia (Automobile club italiano), nel 2024 in provincia si sono verificati 2.949 incidenti stradali, in aumento del 2,4% rispetto ai 2.879 del 2023. Un dato che riflette un contesto di mobilità ormai tornato ai livelli prepandemia, con flussi di traffico più intensi, spostamenti più frequenti e una maggiore presenza di utenti sulle strade.
Meno vittime
A fronte di un numero maggiore di sinistri, si registra però una diminuzione delle vittime, che passano da 59 a 56 (-5,1%). Anche i feriti, in leggero aumento (3.960 contro 3.922 nel 2023, +1,0%), confermano la complessità del fenomeno: si riduce la mortalità, ma cresce la frequenza e la diffusione degli incidenti di media gravità.
Le cause di questo andamento vanno ricercate non solo nel volume del traffico, ma anche nei comportamenti di guida e nella natura stessa delle strade bresciane, caratterizzate da una rete mista che combina tratti urbani congestionati, provinciali ad alto scorrimento e strade statali spesso percorse a velocità sostenute.
Dove e quando
Proprio le strade provinciali e statali restano le più pericolose, con 24 vittime registrate nel 2024, contro le 18 delle strade urbane. Si tratta di un dato che evidenzia come le arterie extraurbane, dove i limiti di velocità sono più elevati e la presenza di incroci o accessi laterali è frequente, continuino a rappresentare il contesto più critico.
I mesi di giugno, luglio e ottobre sono risultati i più drammatici, mentre, tra le tipologie di incidente, le più letali sono state gli scontri frontali-laterali e laterali, insieme alle fuoriuscite di strada, che hanno causato 12 vittime ciascuna, seguiti dagli scontri frontali, che hanno provocato 11 decessi.
La combinazione più tragica resta quella dello scontro frontale su strada provinciale o statale, dove la velocità di marcia e la violenza dell’impatto rendono minime le possibilità di sopravvivenza.
La velocità eccessiva continua a rappresentare la prima causa di morte sulle strade bresciane, con un’incidenza del 30,43%, seguita dalla guida distratta (28,26%). Dietro queste percentuali si nascondono comportamenti quotidiani: l’uso del cellulare, la stanchezza, l’abitudine a sottovalutare un tratto di strada noto. Emerge inoltre un dato che merita particolare attenzione: in metà degli incidenti mortali che coinvolgono pedoni, la responsabilità non è attribuibile al pedone stesso. Ciò dimostra come, anche nei contesti urbani, serva un impegno condiviso per garantire il rispetto delle regole e una maggiore attenzione verso gli utenti più vulnerabili.
I veicoli
Dal punto di vista dei veicoli coinvolti, le autovetture restano il mezzo più rappresentato, con 25 vittime e 2.232 feriti, seguite da motocicli e ciclomotori, che contano 17 vittime e 707 feriti su 704 veicoli coinvolti: in pratica, ogni incidente in moto ha provocato conseguenze fisiche. Cresce anche la presenza dei monopattini elettrici, protagonisti di 62 incidenti, tutti con feriti, un dato che riflette la rapida diffusione di questi mezzi e la necessità di una maggiore consapevolezza nell’uso della micromobilità.
Le ore del giorno con più sinistri sono quelle tra le 14 e le 17 fascia in cui si concentra la maggior parte dei flussi di traffico, con un picco il mercoledì pomeriggio (128 incidenti). Le fasce orarie più letali sono invece quelle tra le 10:00 e le 13:00 e tra le 14:00 e le 17:00, con 14 morti in ciascun intervallo. Nel fine settimana – in particolare sabato e domenica – la mortalità cresce, complice l’aumento degli spostamenti per tempo libero, il traffico extraurbano e, talvolta, una minore attenzione alla guida.
Sotto il profilo anagrafico, la maggior parte dei decessi riguarda gli over 65, mentre i giovani tra i 18 e i 29 anni sono i più coinvolti negli incidenti notturni, con 4 vittime.
Dichiarazioni
«I dati sulla sinistrosità nella nostra provincia ci invitano a una riflessione seria e condivisa. Il calo delle vittime nel 2024 rispetto all’anno precedente rappresenta un timido segnale di miglioramento, ma l’aumento complessivo degli incidenti e dei feriti ci ricorda che la sicurezza stradale resta una priorità assoluta – dichiara Aldo Bonomi, presidente dell’Automobile Club Brescia –. È importante sottolineare che questi numeri si riferiscono a un periodo precedente all’entrata in vigore del nuovo Codice della Strada: purtroppo, i dati nel periodo 1° gennaio–31 agosto 2025 registrano in totale 48 incidenti mortali, che hanno causato altrettante vittime, con un incremento di 13 casi rispetto al medesimo periodo del 2024.
Come Automobile Club Brescia continuiamo a credere fortemente all’importanza della cultura della responsabilità e dell’attenzione alla guida, soprattutto tra i più giovani, attraverso corsi, campagne e progetti nelle scuole.
La sicurezza non è una semplice statistica: è un dovere morale e civile, che richiede la collaborazione di tutti – istituzioni, forze dell’ordine, educatori e cittadini. Serve indubbiamente fare di più».
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
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