Prime piogge nell’estate senz’acqua: centimetri di speranza per i laghi

Rolfi: «Superata la fase critica». Il sindaco di Idro: «Più 30 cm da fine luglio, diniego a nuovi prelievi»
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PIOGGE, LAGHI E FIUMI RESPIRANO
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Nell’estate della grande arsura le piogge degli ultimi giorni donano centimetri di speranza ai laghi bresciani. Rispetto a fine luglio l’Eridio ne ha guadagnati 30 e ora è 367,5 metri sopra il livello del mare e il Sebino è salito da -22,8 a -20,7 cm. Il Garda invece è sceso da 39,5 a 37,4 cm, ma, essendo più in salute, la situazione non desta preoccupazioni.

«La fase tremenda è stata superata - sintetizza Fabio Rolfi, assessore regionale all’Agricoltura -. Grazie alla pioggia e alla riduzione dei prelievi irrigui, dettata dall’avanzare della stagione agricola, i laghi hanno iniziato a invasare. E anche nelle prossime due settimane, in cui avverranno le irrigazioni dei campi in cui si prevede un secondo raccolto, la situazione sarà gestibile».

Il caso Eridio

Il livello del lago d’Idro, si diceva, è salito: «Siamo 30 centimetri sopra la quota minima del deflusso ecologico (i 367,20 metri raggiunti il 30 luglio, dopo il prelievo di 50 cm disposto nella prima metà del mese scorso, ndr) ed esattamente in corrispondenza della soglia sotto la quale il Sic (Sito di importanza comunitaria, ndr) della Provincia autonoma di Trento andrebbe in crisi - spiega il sindaco di Idro Aldo Armani -. La situazione, in sintesi, è al limite, ma positiva, purché non s’intervenga autorizzando nuovi prelievi». L’Eridio, insomma, non si tocca.

Il primo cittadino lo dice a gran voce: «In una recente conferenza di servizi convocata da Aipo la mattina per il pomeriggio del giorno stesso gli enti presenti hanno detto "no" ad ulteriori prelievi. Il nostro lago ha già dato, è già stato sfruttato senza che, in cambio, venissero eseguiti lavori di manutenzione delle sponde. E senza ristori per il settore turistico, a differenza di quello agricolo. All’incontro, tra l’altro, c’erano tutti i rappresentanti del territorio, ma mancavano i referenti di realtà come l’Arpa, l’Ufficio Trasporti della Provincia e, tra gli altri, gli uffici regionali Territorio e Protezione civile, Agricoltura Caccia e Pesca, Ambiente e Clima e la direzione Dighe del Ministero delle Infrastrutture: da qui si capisce chi ha a cuore il lago e chi no».

Un prelievo al di sotto del deflusso ecologico, come abbiamo accennato, è già avvenuto a luglio: Armani sottolinea che, durante la conferenza di servizi, sarebbero emersi «dubbi sulla legittimità dell’atto: sembra che, per autorizzarlo, servisse un decreto del presidente del Consiglio dei Ministri che dichiarasse la crisi idrica».

Il lago d'Iseo

Il Sebino in questi primi giorni d’agosto ha guadagnato 2 cm. Appare tranquillo il presidente del Parco Oglio Nord, Luigi Ferrari, che di professione fa l’agricoltore: «Il primo raccolto è in buona parte dei casi già avvenuto, i campi hanno quindi bisogno di meno acqua. L’Adda ci preoccupa più dell’Oglio». Quest’ultimo era in deroga, fino a sabato, alla metà del deflusso. Ora la deroga è saltata e ci sarà più acqua per il fiume.

Accumuli

Si diceva dell’effetto positivo delle piogge. Riccardo Paroni, esperto di Meteopassione, ci elenca gli accumuli di agosto: Vallio 66 mm, Sabbio 49, Villanuova 37, Provezze di Provaglio 30, Toscolano 21, Pozzolengo 14, Roncadelle 6, molte zone della Bassa 0. L’altra notte ci sono stati dei temporali: a Mompiano sono caduti 35 mm d’acqua, a Vallio 30, a Nave 25, a Gussago 20, a Paderno 16, a Prevalle 11, a Chiesanuova 4. Quasi tutta la Bassa è invece rimasta a secco.

«È stato un normale peggioramento estivo, con grandi differenze a seconda delle zone - è il suo commento -. A Mompiano sono caduti 35 mm, mentre all’Istituto Pastori, che dista pochi chilometri in linea d’aria, solo 6. Ovviamente, considerata la situazione di siccità, servirebbe ben altro, però è comunque un piccolo passo avanti: ogni millimetro è prezioso. E speriamo che agosto ci regali altre perturbazioni».

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