La pioggia disseta i laghi bresciani: si valuta di dare più acqua ai campi

Rolfi: «Un maggior deflusso aiuterebbe a recuperare quanto perso. Per l’Eridio la decisione spetta all’Aipo»
LIVELLI LAGHI, LENTO RECUPERO
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Certo, non hanno cancellato i segni di un’estate da togliere il fiato, ma le piogge dei giorni scorsi hanno comunque concesso un sospiro di sollievo ai laghi bresciani: i livelli lentamente si stanno rialzando e, nelle zone più critiche, si sta valutando di concedere più acqua all’agricoltura.

Lo fa sapere l’assessore regionale Fabio Rolfi: «C’è stata una conferenza di servizi tecnica per il lago d’Idro che, però, si è conclusa con un nulla di fatto. Ora la valutazione spetta all’Aipo - spiega -. Capisco che non sia una scelta semplice: in gioco, quando si parla di livelli, ci sono molti interessi, come quello turistico, ambientale, agricolo, della navigazione... Però il recente abbassamento di 50 centimetri ha dimostrato che il lago non è stato sconvolto. E l’agricoltura ha bisogno di acqua per recuperare, almeno in parte, quanto perso seminando, se possibile, un secondo raccolto. Spero che nella valutazione prevalga il buon senso e l’esigenza prioritaria di garantire la produzione agricola ossia il cibo».

L’Eridio, ricordiamo, ha chiuso i rubinetti domenica 17 luglio. In questi giorni, più lentamente rispetto al previsto, è tornato al livello minimo (367,2 metri slm); l’afflusso è di 17,5 metri cubi al secondo; costante e molto basso (5 mc/s) il deflusso verso il Chiese.

Anche il Garda, grazie alle piogge e alla decisione di dimezzare il deflusso, ha visto aumentare di un centimetro in un giorno il proprio livello, ora a quota 39,5 cm. Quanto al lago d’Iseo, da venerdì a ieri si è passati da -23,1 a -22,8 cm. L’altezza idrometrica del bacino, insomma, resta bassa se si considera che la media del periodo è 59,9 cm, ma il record rimane quello registrato nel 1945 (-56 cm).

Oglio

«Le piogge hanno dato respiro alla colture - commenta Luigi Ferrari, presidente del Parco Oglio Nord nonché agricoltore -. La maturazione del mais è avanti di 10-15 giorni: ci stiamo avvicinando alla fine del ciclo, la pianta necessita di meno acqua e alcuni agricoltori sono già alle prese con la trinciatura. Il periodo critico, insomma, sta passando. Nella Bassa la zona più colpita da questa estate siccitosa è quella di Trenzano e Cossirano verso Rovato. Per il resto, anche grazie alla pioggia, si respira speranza».

Nel Sebino entra più acqua di quanta ne esce: l’afflusso è 40,7 mc/s, il deflusso 27,4 mc/s. E l’Oglio è in deroga fino al 12 agosto alla metà del deflusso (3,3 mc/s).

Invasi alpini

«La situazione sul Garda è positiva - sintetizza l’assessore all’Agricoltura Rolfi - e il lago sta ancora alimentando il Po. Il Sebino, invece, sta garantendo acqua ai Consorzi di bonifica grazie ai rilasci dagli invasi alpini. Questo fatto dimostra l’importanza di conservare l’acqua e porta all’attenzione il tema delle cave dismesse. Tornando all’Eridio, il lago risente della mancanza di lavori di messa in sicurezza delle sponde, e, circa il da farsi, spero prevalga il buon senso e si tengano in considerazione le esigenze dei campi».

Ora, per vedere altre piogge, dovremo aspettare almeno fino a venerdì. A riferirlo è Riccardo Paroni, esperto di Meteopassione: «È previsto caldo in aumento da mercoledì: si potrebbero toccare i 35-36 gradi, senza arrivare ai 38 registrati in questo secco luglio. L’ondata di calore non dovrebbe comunque essere paragonabile, per durata e intensità, a quella che ha accompagnato quasi tutto il mese».

Le piogge, concentrate nei giorni scorsi, hanno interessato soprattutto le valli: «Eccezionale è stato l’evento di Niardo (186 mm la notte del disastro, 291 mm in tutto luglio), a Montecampione in un mese sono caduti 86 mm d’acqua - conclude -, a Sellero 63, a Losine, vicino a Niardo, 40, a Toscolano Maderno 33, a Mompiano 25 e a Leno 20».

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