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Farmaci letali, Cassazione: il primario resta ai domiciliari

Dopo il gip e il tribunale del Riesame anche la Cassazione dice no al ritorno in libertà del dottor Carlo Mosca
Carlo Mosca, lo scorso 29 gennaio all'ingresso del tribunale per l'interrogatorio di garanzia - Foto Gabriele Strada/Neg © www.giornaledibrescia.it
Carlo Mosca, lo scorso 29 gennaio all'ingresso del tribunale per l'interrogatorio di garanzia - Foto Gabriele Strada/Neg © www.giornaledibrescia.it
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Dopo il gip e il tribunale del Riesame anche la Cassazione dice no al ritorno in libertà del dottor Carlo Mosca. E’ il primario del pronto soccorso dell’ospedale di Montichiari sospeso dopo l’arresto ai domiciliari di fine gennaio scorso con l’accusa di omicidio volontario.

Avrebbe portato alla morte due pazienti di 61 e 79 anni, affetti da Covid, ai quali avrebbe somministrato farmaci letali. In un caso, nel corpo di una delle vittime riesumato durante le indagini, erano state trovate tracce di Propofol, un potente anestetico.

Oltre al Propofol avrebbe utilizzato anche la Succinilcolina. Per il gip che firmò l’arresto del medico «Mosca ha somministrato le sostanze più volte menzionate, non per una intollerabile leggerezza, imprudenza o per effetto di una inescusabile imperizia, bensì nella piena consapevolezza dei presupposti della sua condotta e con la volontà di uccidere». 

 

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