Farmaci letali a pazienti Covid, il primario resta ai domiciliari

Mosca aveva chiesto l’annullamento dell’ordinanza di custodia cautelare, ma il Riesame ha rigettato l'istanza
Carlo Mosca fuori dal tribunale di Brescia - Foto © www.giornaledibrescia.it
Carlo Mosca fuori dal tribunale di Brescia - Foto © www.giornaledibrescia.it
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L’impianto accusatorio resiste anche davanti al tribunale del Riesame. Resta così ai domiciliari Carlo Mosca, il primario del Pronto soccorso dell’ospedale di Montichiari sospeso dopo essere stato arrestato tre settimane fa con l’accusa di omicidio volontario: per gli inquirenti, avrebbe somministrato farmaci letali a due pazienti affetti da Covid, morti poi nella prima fase della pandemia a marzo. 

Mosca aveva chiesto l’annullamento dell’ordinanza di custodia cautelare e quindi il ritorno in libertà dichiarandosi innocente e, pur sostenendo di non aver mai somministrato il Propofol, farmaco trovato nel corpo di una delle vittime riesumato durante le indagini, traverso una consulenza ha provato a sostenere che la quantità del farmaco non sarebbe comunque stato fatale. 

La pensano diversamente gli esperti nominati consulenti dalla Procura e il Riesame non ha quindi modificato il quadro accusatorio.

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