Brescia, la rimonta degli altri: ko doloroso contro la Cremonese
Chi di rimonta con gol nel finale ferisce, di rimonta con gol nel finale perisce. E stavolta, il Brescia si getta malamente via. Facendolo proprio nella partita che meno di tutte doveva essere sbagliata. Invece, al passo del traguardo di un pareggio che sarebbe stato oro liquido, la caduta fatale: sottoforma di un lancio lungo del freschissimo Valeri per l’altrettanto freschissimo volpone Di Carmine a portare via l’uva da sopra la testa di Cistana e scavalcare uno Joronen sordo al compagno che, ormai fuori causa, gli chiedeva di uscire alla disperata. Per un 2-1 finale che ha decretato lo stop dopo di 11 risultati utili di fila e un ko in trasferta come era capitato solo una volta a Perugia oltre 4 mesi fa. Ma soprattutto il Brescia si è fatto sorpassare sia dalla Cremonese che dal Pisa. E c’è ancora da attendere il risultato del Lecce...
Il pareggio mancato

La cronaca
Di certo, anche se mentre il Brescia pareva essere ormai contento così la Cremonese ci ha creduto fino alla fine, quel pari si poteva e doveva portare a casa. È stato anche un bel derby, intenso: col conto arrivato poi sul groppone del Brescia reo di troppi errori d’ogni tipo. E a certi livelli, in partite che pesano tanto, è difficile accettare di perdere per due gol - al netto della qualità dell’avversaria - arrivati da un rinvio del portiere a pescare l’ottimo Gaetano che col joystick controllava il pallone prima di far fuori tre avversari e punire Joronen e, come già descritto, da un pasticcio grosso combinato da Cistana e Joronen. E dire che Cistana è stato pure a un passo dall’essere l’eroe del giorno visto che al 23’ del primo tempo aveva portato in vantaggio il Brescia con un colpo di testa su cross di Pajac. Tutto troppo bello, con la storia pronta a scriversi da sé visto che «Cista», fino all’ultimo era stato in odore di forfait: è stanco, non è stato bene, aveva saltato gli ultimi due allenamenti. Inevitabile domandarsi se recuperarlo a forza, visto il patimento finale, sia stato giusto.
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Occasione sprecata
Ma tutto era troppo bello anche perché il vantaggio era insperato dato che era stata fin lì la Cremonese a comandare andando vicino al gol con dei diagonali, in ordine sparso, di Baez, Ciofani e Gaetano. Poi autore del pareggio in una gara ormai riequilibrata e vibrante nella quale il Brescia ha avuto in canna pure il colpo dell’immediato 1-2: clamoroso quel che Palacio si è mangiato davanti a Carnesecchi perdendo l’attimo per il pallonetto prima e l’equilibrio poi. A proposito di Palacio, nel Brescia i grandi assenti sono stati proprio i giocatori offensivi: dallo stesso «Don Rodrigo» (sciupone anche nella ripresa su un colpo di testa) a Bajic passando per i subentrati man mano Moreo, Ayé, Tramoni e soffermandosi su un Léris sempre né carne né pesce. Mentre all’uomo della provvidenza col Perugia Bianchi è stato concesso inspiegabilmente meno del tempo di una passerella.

Valutazioni
Ma al di là dei singoli, nella ripresa non ha funzionato nemmeno il contesto di un centrocampo nel quale tolto Van de Looi (perché ammonito?), il Brescia ha perso quel minimo di capacità di costruzione badando a contenere mentre dall’altra parte Pecchia se la giocava sugli esterni con l’inserimento di Valeri e lo spostamento di Sernicola e sulla crescita di Fagioli a fianco del quale in mediana, in un finale iper offensivo nel quale i grigiorossi si sono giocati davvero tutto (ecco: il merito della vittoria di una squadra che ha fatto 36 dei suoi 43 gol su azione sta più che altro in questo atteggiamento), è finito addirittura il trequartista Gaetano. Fa proprio male. Quanto appunto, lo scopriremo. Ma prima c’è da pensare al Lecce e a ritrovare, prima di tutto, le energie dei migliori.
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