Calcio

Brescia al capolinea, fiducia tra i tifosi sull’ipotesi ripartenza in C

Erica Bariselli, Luca Chiarini

Affranto il capitano Dimitri Bisoli: «Questo club è la mia vita, la categoria non mi interessa: posso restare se ci sono le condizioni». Cistana: «Mi mancano le parole»

  • I tifosi del Brescia davanti al Rigamonti
    I tifosi del Brescia davanti al Rigamonti - Foto New Reporter Comincini © www.giornaledibrescia.it
  • I tifosi del Brescia davanti al Rigamonti
    I tifosi del Brescia davanti al Rigamonti - Foto New Reporter Comincini © www.giornaledibrescia.it
  • I tifosi del Brescia davanti al Rigamonti
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Alle 15 è scaduto il termine per effettuare i pagamenti, condizione fondamentale per il Brescia per iscriversi al prossimo campionato. La trattativa con gli investitori si è arenata, e Massimo Cellino ha deciso di non farsi carico dell’ultima tranche di stipendi, contributi e prima rata con l’Agenzia delle Entrate. Il club biancazzurro, dopo un venerdì nero, precipita nel baratro.

Rivivi tutti gli aggiornamenti di giornata con il nostro liveblog.

  • I soldi continuano a mancare

    La nottata, il terreno di caccia preferito di Massimo Cellino che nelle ore di buio ha spesso preso le decisioni più importanti, è passata. Ma non ci sono buone nuove: sui conti correnti del club continuano a non esserci i soldi per procedere ai pagamenti di stipendi e oneri necessari all’iscrizione. Il termine per effettuare i pagamenti – che devono tassativamente avere la valuta odierna – è fissato alle 15. Quel che si sa è che gli ultimi contatti diretti con coloro che hanno provato a farlo desistere dal portare il Brescia al baratro, Cellino li ha avuti fino all’1.30. Da lì in poi, chi ha provato a restare in pressing su di lui, amici di vecchia data e giocatori compresi, attraverso l’invio di testi Whatsapp, ha visto solo una «spunta»: ovvero, l’indicazione di un messaggio non recapitato causa telefono spento o senza copertura.

    I mediatori, si è messo ancora più in campo anche il capitano Dimitri Bisoli, hanno contattato anche i figli del presidente del Brescia chiedendo loro di fare di tutto per provare a convincere il padre a tornare sui propri passi e cambiare rotta in extremis disponendo i 3 milioni necessari a provvedere alle urgenze del club per garantirne la sopravvivenza tra i professionisti. La logica di portare in liquidazione una società con «appena» una decina di milioni di euro di debiti, non c’è. Senza contare le prevedibili conseguenze sul piano giudiziario che andrebbero a coinvolgere anche il figlio Edoardo. Resta una manciata di ore per il miracolo che ora servirebbe. Tra questi miracoli, la concessione (che però viene ritenuta improbabile) di una deroga dei termini che Cellino ha affermato a più persone di aver chiesto alla Figc.

    Massimo Cellino, presidente del Brescia, in una foto d'archivio - Foto New Reporter Nicoli © www.giornaledibrescia.it
    Massimo Cellino, presidente del Brescia, in una foto d'archivio - Foto New Reporter Nicoli © www.giornaledibrescia.it
  • Cosa succede senza iscrizione

    Ma cosa accadrebbe al Brescia se, come tutti i segnali che arrivano lasciano intendere, Massimo Cellino non dovesse onorare i pagamenti da effettuare tassativamente entro questo pomeriggio? Il collegio sindacale della società prenderebbe atto della volontà del presidente, portando in tribunale i libri contabili, i bilanci e le scritture fiscali riguardanti gli ultimi tre anni.

    Tifosi del Brescia sotto Palazzo Loggia - Foto New Reporter © www.giornaledibrescia.it
    Tifosi del Brescia sotto Palazzo Loggia - Foto New Reporter © www.giornaledibrescia.it

    Si avvierebbe così la procedura di messa in liquidazione del club. Il cui titolo sportivo, verosimilmente, verrebbe consegnato alla sindaca Laura Castelletti. In questo modo, l'Amministrazione comunale diventerebbe il primo interlocutore per qualsiasi forma di interesse per la squadra della città. Per approfondire il tema, leggi l'articolo a firma di Andrea Cittadini.

  • Gli imprenditori

    Ieri era arrivato anche l'appello di Alessandro Cantoni, assessore allo Sport in Loggia: «È fondamentale che il presidente Cellino garantisca l’iscrizione della squadra al prossimo campionato. Chi in questi anni ha guidato il club non può sottrarsi alle responsabilità che ha nei confronti della città e dei tanti tifosi che non hanno mai fatto mancare il loro sostegno».

    Intanto il mondo dell'imprenditoria ha avviato dei dialoghi sul prossimo futuro. Sullo sfondo l'ipotesi, una volta rilevato il «nuovo» Brescia, di acquistare la categoria da una formazione già presente nelle graduatorie di serie C. Tempistiche e modalità di uno scenario simile, ovviamente, restano sfumate.

  • Si dimette Stefano Midolo

    Stefano Midolo, consigliere investito dei poteri di firma per il club dopo le inibizioni inflitte a Massimo Cellino e suo figlio Edoardo, ha rassegnato le dimissioni dal proprio ruolo all’interno del Brescia. Il professionista ha inviato formale pec, dimettendosi anche dal ruolo di amministratore unico che rivestiva in Eleonora Immobiliare. L’atto è ancora revocabile, ma il fatto che Midolo - unica persona che potrebbe firmare i pagamenti - sia andato in questa direzione, è un ulteriore segnale nero.

    Brescia calcio, la sede - © www.giornaledibrescia.it
    Brescia calcio, la sede - © www.giornaledibrescia.it
  • Gli altri «casi Brescia»

    Il Brescia rischia fortemente di toccare il punto più basso della propria storia. Altre realtà importanti in Italia stanno vivendo una situazione analoga a quella delle rondinelle: su tutte la Spal, che come i biancazzurri ha poche ore a disposizione per mettere in campo oltre 3 milioni di euro e onorare le scadenze odierne.

    La Lucchese è già stata dichiarata fallita, e pure per la Triestina si prospettano scenari inquietanti.

    Bisoli a contrasto con Meccariello in uno Spal-Brescia dell'aprile 2023 - Foto New Reporter Nicoli © www.giornaledibrescia.it
    Bisoli a contrasto con Meccariello in uno Spal-Brescia dell'aprile 2023 - Foto New Reporter Nicoli © www.giornaledibrescia.it
  • Fallimento illogico

    Sfugge la logica delle intenzioni di Massimo Cellino. Portare il Brescia al fallimento, per il sardo, significherebbe andare incontro a conseguenze sul piano civile e penale. Mettere sul piatto i 3 milioni che occorrono per scongiurare il peggio sarebbe un investimento, più che un sacrificio: l'atterraggio in C garantirebbe comunque un piccolo paracadute da 1,4 milioni di euro.

    E in più ci sarebbe la possibilità di monetizzare con le cessioni: il sito specializzato Transfermarkt valuta globalmente la rosa oltre 17 milioni di euro. Senza contare il centro sportivo, che resterebbe una cattedrale nel deserto, e l'immobile acquistato in centro per 1,5 milioni di euro, nel quale la società avrebbe dovuto trasferire gli uffici e lo store a maggio.

    Massimo Cellino, presidente del Brescia, in una foto d'archivio - Foto New Reporter Nicoli © www.giornaledibrescia.it
    Massimo Cellino, presidente del Brescia, in una foto d'archivio - Foto New Reporter Nicoli © www.giornaledibrescia.it
  • Primi tifosi sotto la sede

    Intanto sotto la sede del club, in via Solferino, stanno iniziando a radunarsi i primi tifosi. Sul posto la Polizia di Stato e la Digos. Clima di tensione che sale, dentro e attorno al Brescia.

    L'ingresso della sede - Foto New Reporter © www.giornaledibrescia.it
    L'ingresso della sede - Foto New Reporter © www.giornaledibrescia.it

     

  • Cori contro Cellino e applausi per i dipendenti

    Una quarantina di tifosi del Brescia ha applaudito i dipendenti che si erano affacciati alle finestre della sede del club in via Solferino. Poi il coro contro Massimo Cellino. I supporter biancazzurri si sono allontanati poco dopo mezzogiorno, ma non è escluso che possano tornare nel pomeriggio.

    Il coro dei tifosi del Brescia contro Cellino
  • La Loggia convoca un tavolo con Lumezzane, FeralpiSalò e Ospitaletto

    Secondo indiscrezioni concordanti, nelle prossime ore Palazzo Loggia convocherà un tavolo con Giuseppe Pasini, Lodovico Camozzi e Sandro Musso. L’intenzione, con i presidenti e/o patron di FeralpiSalò, Lumezzane e Ospitaletto - tutti e tre club di serie C - è di valutare la possibilità di creare un nuovo soggetto giuridico, ripartendo dal vecchio marchio Brescia Calcio 1911 che finì nel contenzioso tra la vecchia proprietà di Gino Corioni e quella di Massimo Cellino, che poi lo abbandonò scegliendo una nuova denominazione. Il Comune in queste ore si sta consultando con esperti di diritto sportivo per esplorare ogni possibile scenario.

  • Bisoli: «Brescia la mia vita, non mi interessa la categoria»

    «Il Brescia è la mia vita, non mi interessa la categoria, prendo in considerazione di restare se ci sono le condizioni». È il pensiero che il capitano del Brescia Dimitri Bisoli sta confidando a tutti coloro che lo contattano. Bisoli è affranto e avvilito, ha trascorso tutta la notte scorsa a cercare di far ravvedere Cellino anche attraverso i suoi figli.

    Dimitri Bisoli, capitano del Brescia - Foto New Reporter Comincini © www.giornaledibrescia.it
    Dimitri Bisoli, capitano del Brescia - Foto New Reporter Comincini © www.giornaledibrescia.it
  • Il Brescia è al capolinea

    È ufficialmente scaduto il termine per il pagamento di stipendi, contributi e della prima rata da versare all’Agenzia delle Entrate. Ciò significa che il Brescia è al capolinea. Tornano a radunarsi i tifosi sotto la sede: una ventina, al momento, i presenti. Sul posto due volanti della Polizia di Stato.

  • Bisoli: «Brescia non morirà mai»

    Il capitano del Brescia Dimitri Bisoli ha affidato a un post sul profilo Instagram della moglie tutto il suo rammarico.

    «Non avendo i social l’unico modo che posso utilizzare per comunicare è il profilo Instagram di mia moglie. In questo momento così doloroso ci tenevo a dimostrare la mia vicinanza a tutto il popolo bresciano, a tutti quelli che hanno fatto sacrifici per seguire il Brescia, a tutti quelli che hanno lavorato con onestà e dedizione per il bene del Brescia. Oggi sono stati calpestati 114 anni di storia, ma il Brescia non è lui, il Brescia siamo noi ed è per questo che Brescia non morirà mai, anzi sono certo che risorgerà più forte di prima, perché il Brescia è fatto di tanta, tantissima gente che come me ama questi colori, questa città e questa squadra».

     

  • La Curva: «Ritrovo alle 21 al Rigamonti»

    «Per chiunque volesse essere aggiornato sulla situazione attuale, questa sera ci ritroveremo alle ore 21 nel parcheggio dello stadio». Lo comunica la Curva Nord tramite i propri canali ufficiali. Al momento, sotto la sede, una decina di tifosi.

  • L'Ospitaletto disponibile al confronto in Loggia

    In una nota, il presidente dell'Ospitaletto Giuseppe Taini conferma di essere stato convocato in Loggia per «il weekend, unitamente ai presidenti della FeralpiSalò e del Lumezzane», e di aver dato la propria disponibilità a un confronto.

    Giuseppe Taini, presidente dell'Ospitaletto - Foto New Reporter © www.giornaledibrescia.it
    Giuseppe Taini, presidente dell'Ospitaletto - Foto New Reporter © www.giornaledibrescia.it
  • Cistana: «Senza parole, vicino a chi ama il Brescia»

    Anche Andrea Cistana, su Instagram, rompe il silenzio dopo il caos delle ultime ore: «Letteralmente una vita che indosso questa maglia, al momento mi mancano le parole. Sono vicino a tutte le persone che come me amano il Brescia e questa città».

    La storia pubblicata da Cistana
    La storia pubblicata da Cistana

     

  • La Loggia: «Interveniamo per tutelare la continuità del calcio a Brescia»

    Arriva la nota della Loggia: «Oggi è scaduto il termine ultimo per adempiere al pagamento degli emolumenti ai dipendenti e ai versamenti previdenziali e fiscali previsti, necessari all’iscrizione della società Brescia Calcio al prossimo campionato professionistico.

    Alla luce delle informazioni attualmente disponibili, le trattative tra la proprietà e potenziali investitori, nelle quali l’Amministrazione comunale non poteva avere un ruolo attivo, sembrano irrimediabilmente in stallo. Quindi, in assenza di segnali che facciano presagire il rispetto degli adempimenti richiesti, il Comune ha deciso di intervenire per provare a tutelare la continuità del calcio a Brescia e il valore sportivo, sociale e identitario che esso rappresenta. Nel caso in cui il Brescia Calcio non dovesse ottenere la licenza per la prossima stagione, verrà formalizzata una comunicazione ufficiale da parte degli organi competenti, peraltro non prima del 26 giugno, che ne attesterà l’esclusione dal campionato.

    Senza attendere la scadenza per le inevitabili decisioni degli organi federali, l’Amministrazione Comunale si è messa subito al lavoro come facilitatore istituzionale in questa fase esplorativa, con la volontà di tutelare gli interessi della comunità sportiva bresciana e si è resa disponibile a sostenere, con gli strumenti che le sono propri, un percorso condiviso che salvaguardi l’identità calcistica di Brescia, nella legalità, nella trasparenza e con spirito costruttivo.

    A tal fine, intende avviare un’interlocuzione con una (o più di una) società sportiva già esistente, attualmente iscritta al campionato di Serie C, con sede nel territorio provinciale. La sindaca ha già attivato contatti con i rappresentanti di FeralpiSalò, Lumezzane e Ospitaletto – rispettivamente Giuseppe Pasini, Lodovico Camozzi e Giuseppe Taini – per sondare la disponibilità ad avviare un tavolo di confronto con il Comune».

  • Le reazioni di giocatori ed ex

    Continuano ad arrivare via social le reazioni dei giocatori del Brescia. «Tornerai a ruggire, Leonessa d'Italia», scrive Gennaro Borrelli nelle storie. Flavio Junior Bianchi e Gabriele Moncini si limitano a un più laconico «senza parole».

    La storia di Borrelli
    La storia di Borrelli

    Sgomento anche tra gli ex. Su tutti l'airone Caracciolo: «Solo i perdenti mollano. E voi, quando giocavo, mi avete insegnato a non mollare mai. Forza Brescia, tornerai a ruggire più grintosa che mai». E ancora, Alfredo Donnarumma: «Le emozioni che ho provato con voi sono impresse nel mio cuore, che ore è spezzato».

    La storia di Caracciolo
    La storia di Caracciolo
  • La diretta su Teletutto

    Iniziata alle 20.30 la diretta di «Messi a fuoco» su Teletutto, trasmissione di attualità condotta da Andrea Cittadini, questa sera dedicata alla disfatta del Brescia Calcio. Ospiti in studio Erica Bariselli e Gianluca Magro della Redazione Sport del Giornale di Brescia, oltre al dirigente sportivo Enrico Gheda e al presidente dell'Ordine dei dottori commercialisti Severino Gritti.

  • Castagnini: «Cellino avrebbe regalato il Brescia»

    Parla Renzo Castagnini, direttore sportivo dell'ultima stagione del Brescia: «La sensazione che avevo era di un presidente stanco, e che non ci fossero trattative in corso. Cellino avrebbe regalato il club pur di liberarsene. Non nego di aver sbagliato durante la stagione, come tutti: allenatore e giocatori. La squadra aveva valori superiori a quelli di una salvezza all’ultima giornata. Per il resto, no: non ho nulla da rimproverarmi, sento di avere la coscienza a posto, e di aver dato tutto quello che potevo dare».

    A questo link l'intervista integrale.

    Renzo Castagnini in compagnia di Massimo Cellino - Foto New Reporter Comincini © www.giornaledibrescia.it
    Renzo Castagnini in compagnia di Massimo Cellino - Foto New Reporter Comincini © www.giornaledibrescia.it
  • Gritti: «Ora libri in tribunale: ecco i prossimi passi»

    Severino Gritti, presidente dell'Ordine dei commercialisti di Brescia, fa chiarezza sui prossimi passaggi che attendono il Brescia: «Portare i libri in tribunale significa andare incontro a una procedura di liquidazione giudiziale, che un tempo veniva definita di fallimento. A questo punto l'istituzione pubblica nomina un curatore, che diventa il gestore della società. La prima conseguenza è che il titolo sportivo viene restituito alla Figc, salvo la possibilità del cosiddetto esercizio provvisorio». 

  • L'avvocato Capello: «Titolo sportivo alla Figc, Loggia intermediaria»

    Interviene anche l'avvocato Pierfilippo Capello, esperto in diritto sportivo: «Quando una società di calcio fallisce, il titolo sportivo torna alla Figc, che affida al sindaco del Comune di riferimento l’incarico di individuare un soggetto al quale possa essere conferito. Se l’Amministrazione ha più di un interlocutore, avvia una sorta di “beauty contest” per scegliere l’assegnatario più adeguato. In questa fase, però, il titolo resta di proprietà della Figc, e mai del Comune, che riveste semplicemente un ruolo da intermediario».

  • I tifosi davanti al Rigamonti

    Alcune centinaia di tifosi hanno risposto all'appello della Curva nord, presentandosi al raduno annunciato nel parcheggio dello stadio Rigamonti. La situazione al momento è tranquilla.

    I tifosi al Rigamonti
    I tifosi al Rigamonti
  • I tifosi: «Serie C possibile, ma i colori sociali non cambino»

    Gli ultras riferiscono di aver ricevuto rassicurazioni sulla possibilità che il Brescia giochi in serie C il prossimo anno, a patto che degli imprenditori accettino di rilevare la società, seppur con una denominazione differente e con altri colori sociali per la prima stagione. Condizione, quest'ultima, che il tifo organizzato respinge con fermezza.

    Gli ultras davanti al Rigamonti - Foto New Reporter Comincini © www.giornaledibrescia.it
    Gli ultras davanti al Rigamonti - Foto New Reporter Comincini © www.giornaledibrescia.it

     

  • Quale destino per i dipendenti?

    Quale sarà il destino dei dipendenti del Brescia? Severino Gritti spiega: «In un fallimento normale i contratti di lavoro sono tutelati, e i dipendenti sono tra i cosiddetti creditori privilegiati, ovvero i primi a essere pagati. Bisognerà capire se si vorrà mettere in atto l'opzione dell'esercizio provvisorio, con la possibilità di preservare il titolo sportivo e optare per un affitto del ramo aziendale della società sportiva».

    Lo studio di Messi a fuoco
    Lo studio di Messi a fuoco
  • Termina il raduno dei tifosi

    Terminato il raduno dei tifosi, che hanno intonato alcuni cori prima di lasciare il Rigamonti. Si respira fiducia rispetto all'ipotesi che l'incontro in Loggia con i rappresentanti delle tre società di serie C possa dare dei frutti.

    I cori dei tifosi - Foto New Reporter Comincini © www.giornaledibrescia.it
    I cori dei tifosi - Foto New Reporter Comincini © www.giornaledibrescia.it

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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