«Aiutiamo Tom»: Ail Brescia raccoglie fondi per il nuovo Tmo pediatrico

Roncadellese doc, medico di famiglia capace di curare per 43 anni il corpo e lo spirito, Giuseppe Navoni, neopensionato, è da sempre il volto, il motore e il cuore di Ail Brescia.
Dottor Navoni, come ha preso vita la sezione bresciana dell’Associazione italiana contro le leucemie-linfomi e mieloma?
Era l’estate del 2001. Ail Brescia è nata da un grande dolore condiviso: il dolore per la perdita di tre bambini – mia figlia Alessandra, Alessio Ferpozzi e Alessandro Fogazzi – ha spinto un piccolo gruppo di persone a dedicare una parte importante della propria vita all’aiuto volontario e gratuito dei malati e delle loro famiglie.
Oggi quella di Brescia è una delle realtà Ail più strutturate e attive nel panorama italiano.
Esatto, possiamo contare su 470 volontari: 400 occasionali e 70 continuativi.
Tra le attività principali che vi vedono all’opera spicca la gestione delle Case Ail, che accolgono famiglie giunte a Brescia per necessità di cure. Quante sono e come rispondono ai bisogni di pazienti oncoematologici e caregiver?
Gestiamo 15 appartamenti. Due si trovano a Roncadelle, gli altri in città: sono gli alloggi della Casa Emilia Lucchini e le Case Arcobaleno. Accolgono, a titolo gratuito, pazienti e familiari che, per esigenze di cura, devono restare vicini all’ospedale. I soggiorni possono essere brevi, ma anche molto lunghi. Nel 2024 hanno accolto 52 pazienti (3 pediatrici) e 120 famiglie. I giorni di permanenza dei pazienti sono stati 2.167, quelli dei caregiver 4.235.
Il vostro impegno, però, non si limita all’ospitalità.
Facciamo anche molto altro. Offriamo, ad esempio, un servizio gratuito di assistenza psicologica, erogato da cinque professionisti al Civile, all’Angolo Solidale di via Toti e a Casa Emilia Lucchini. Lo scorso anno le ore di colloquio effettuate sono state 2.181. A questo servizio si affianca quello dei nostri tre nutrizionisti presenti in ospedale e all’Angolo Solidale. Nel 2024, solo in ospedale, sono avvenuti 550 colloqui.
Al Civile, poi, tre nostri dipendenti gestiscono un front office d’accoglienza che rappresenta un punto di riferimento per pazienti e medici lungo tutto il percorso di cura. Ail Brescia fornisce, inoltre, un servizio di assistenza domiciliare che lo scorso anno ha registrato 912 accessi. Quanto, poi, ai progetti riabilitativi proponiamo attività di ballo, vela e cammino. Infine siamo molto attivi anche per la ricerca. Il tutto grazie al 5 per mille, alle stelle di Natale, alle uova di Pasqua e a tante altre iniziative.
A tutto ciò quest’anno si è aggiunto il progetto di adeguamento del reparto pediatrico di Trapianto del midollo osseo (Tmo) del Civile. Un’operazione da 1,5 milioni che sta vedendo in prima linea Ail Brescia. A che punto è la raccolta fondi?
Cinquecentomila euro sono stati stanziati su volontà di Luisa Marchesani Folonari attraverso il fondo «Cavaliere del Lavoro Francesco Folonari, Monica e Luca Folonari» aperto alla Fondazione Comunità Bresciana. Altri 500mila euro arrivano da Ail Brescia.
Da maggio a oggi siamo riusciti a raccoglierne ulteriori 150mila, dei quali 20.320 sono i proventi della «GdB Run» organizzata dall’Editoriale Bresciana a giugno nell’80° del Giornale di Brescia. Cifra, poi, raddoppiata da Editoriale Bresciana e Ance Brescia, anch’essa impegnata nel proprio 80° anniversario. A ciò si aggiungono promesse di donazione per 160mila euro attraverso la Fondazione Comunità Bresciana. Ciò che manca per coprire la cifra necessaria contiamo di raccoglierlo per Natale. Importante in tutto questo è stato il supporto del GdB: ha creduto subito nel progetto ed è sceso in campo in un momento importante della propria vita.

L’operazione prevede l’adeguamento di un’eccellenza europea come il Tmo diretto dal dottor Fulvio Porta agli standard vigenti con vantaggi in termini di sicurezza e assistenza dei pazienti. Perché Ail Brescia ha scelto di far decollare questo progetto e quando inizieranno i lavori?
Sollecitato dalla Commissione nazionale trapianti, il reparto deve adeguarsi ai nuovi standard. Volentieri siamo scesi in campo: oltre ad essere l’unica realtà di questo tipo nella Lombardia orientale, il Tmo del Civile è un’eccellenza della quale andiamo fieri. Dal punto di vista burocratico l’operazione è già iniziata.
I lavori, invece, dovrebbero prendere il via a fine novembre, dopo aver liberato il reparto la cui attività, nei mesi del cantiere, proseguirà in altri spazi. L’obiettivo è consegnare il «nuovo» Tmo entro fine giugno.
Per lanciare la raccolta fondi Ail Brescia ha «giocato» con l’acronimo Tmo. È nato, così, un personaggio di nome Tom che sarà protagonista di una rubrica trasversale ai vari mezzi dell’Editoriale Bresciana dal titolo «Diario di bordo dell’astronauta Tom». Chi è il piccolo Tom?
Per raccontare in maniera semplice l’operazione, liberamente ispirati dal romanzo «Oscar e la dama in rosa», su idea della nostra Valeria Magnoli abbiamo creato un personaggio immaginario di 9 anni. Che è paziente del reparto e sogna di diventare un astronauta: ha uno sguardo pieno di vita, di domande e di immaginazione. Grazie a lui e alla rubrica (che prende il via in questa pagina e proseguirà anche sul sito internet del Giornale di Brescia, ndr) permetteremo ai bresciani di conoscere i volti e le storie delle aziende che partecipano alla nostra raccolta fondi. Sarà un’occasione per mostrare un altro punto di vista, quello di chi ha scelto di mettersi in gioco per aiutare i bambini in cura. Prenderà, così, forma un viaggio narrativo che vuole valorizzare il prezioso lavoro di Ail Brescia e di tutte le persone che seguono con il cuore il progetto «Aiutiamo Tom!».
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
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