Cucina

Guida Michelin, La Speranzina è la nuova stella bresciana

Il ristorante di Sirmione entra nel firmamento della guida della ristorazione. Manca la seconda stella Lido 84, esce di scena Villa Giulia
PRESENTATA LA GUIDA MICHELIN
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Quanta Brescia per questa edizione della Guida Michelin. Una culla tutta franciacortina e una stella bresciana che si aggiunge al firmamento nazionale della ristorazione che conta.

Parafrasando: Corte Franca - e il Consorzio Franciacorta - sono stati il contenitore ideale per l'evento di presentazione della Guida 2022, e tanto già basterebbe a dare ulteriore prestigio ai sapori e alle tipicità del Bresciano. Ma...

Stelle bresciane

Ma ad aggiungere un tocco lieto per il mondo che intreccia accoglienza ed enogastronomia in una sorta di magia del piacere c'è stato anche un nuovo ingresso nel vademecum per amanti della buona tavola: La Speranzina Restaurant & Relais di Sirmione, ha ricevuto infatti la sua prima stella Michelin, unica insegna bresciana tra le 35 new entry nazionali. Un risultato di assoluto prestigio per chef Fabrizio Molteni, 44 anni, originario di Como ma di scuola Marchesi (tanto per tornare a parlare di Franciacorta...), che dal 2019 cura il menù del ristorante affacciato (letteralmente) sul lago di Garda.

Sulle rive del Benaco c'è però anche chi deve rinunciare - dopo ben 4 anni - all'ambita stella: parliamo di Villa Giulia di Gargnano. A decretare la perdita del blasone (g)astronomico è il cambio della guardia in cucina: chef Maurizio Bufi ha infatti lasciato il ristorante gardesano il mese scorso dopo 10 anni, non senza il commosso abbraccio e gli auguri della titolare, Barbara Bianchi Bombardelli e di tutto lo staff.

Tra chi brilla e chi, c'è da scommettere, punta già a ritrovare la via del firmamento, c'è un'altra eccellenza vista lago che mantiene la posizione ma non raddoppia come qualcuno pronosticava la stella attuale: parliamo di Lido 84 di chef Riccardo Camanini, del resto appena decretato per l'ennesima volta locale da vertice dal Gambero Rosso. Insomma, c'è di che consolarsi. Sarà per l'anno prossimo.

Restano a quota «due stelle» altri due big della ristorazione di casa nostra: un altro nome apprezzatissimo dai buongustai bresciani è Miramonti l'Altro di chef Philippe Léveillé, pure premiato giusto l'altroieri dal Gambero Rosso, e il Grand Hotel di Villa Feltrinelli, regno di chef Stefano Baiocco.

In totale, sono 12 i ristoranti del nostro territorio che figurano su quella che è considerata una delle bibbie per i buongustai, una in meno dello scorso anno, complice la chiusura di Nadia di Erbusco (quest'anno sarebbe stata decisamente di casa...).

Nessuna stella verde è invece giunta a premiare insegne nostrane. Come a dire che qualcosa di più il Bresciano ha evidentemente da fare sul fronte della sostenibilità, tema centrale anche in seno alla «Michelin Star Revelation 2022 Italia», tanto è vero che proprio dalla sostenibilità ha mosso la presentazione di Marco Do, direttore comunicazione Michelin Italia: «Le stelle ci chiamano qui a raccolta per vedere come sarà composto il nuovo firmamento della ristorazione italiana. La strategia di Michelin è a lungo termine e porta a pensar che un domani tutto sarà sostenibile. Il primo obiettivo è raggiungere la neutralità carbonica entro il 2050 e il secondo è costruire pneumatici con materiali sostenibili. Un obiettivo più vicino, per il 2030, è quello di ridurre del 50% le emissioni di CO2 degli stabilimenti. In due fabbriche italiane abbiamo già raggiunto questo obiettivo. Ci sono investimenti incredibili. Passione, determinazione e innovazione è la formula magica del successo».

Da parte sua, Silvano Brescianini, presidente del Consorzio Franciacorta ha sottolineato come «la guida Michelin è un punto di riferimento per la cucina e non solo per i ristoranti stellati».

Alla serata ha presenziato anche la leggenda del nuoto azzurro, Federica Pellegrini, in quanto incarnazione di valori quali spirito di sacrificio e determinazione nel raggiungere obiettivi ambiziosi: «Il mio segreto? La passione, la determinazione che mi hanno aiutato anche nei momenti difficili, la scalata verso il successo non è dritta, a volte ci sono inciampi e ostacoli. Poi ho puntato sulla ricerca dei particolari».

Le 11 conferme al top

Dopo la consegna della Stella verde Michelin, introdotta nel 2020 per attività ecosostenibili, a 13 nuovi ristoranti, Michelin ha scoperto le carte partendo dalle ambitissime 3 Stelle. Confermati tutti e 11 i ristoranti top: «Dal Pescatore» degli chef Nadia e Giovanni Santini, «Da Vittorio» di Bobo e Chicco Cerea, «Duomo» di Enrico Crippa, «Enotoca Pinchiorri» degli chef Riccardo Monco e Annie Feolde, «Enrico Bartolini al Mudec» di Enrico Bartolini, «La Pergola» di chef Heinz Beck, «Le Calandre» di Massimiliano Alajmo, «Osteria  Francescana» di Massimo Bottura, «Reale» di Niko Romito, «St.Hubertus» di Norbert Niederkofler e «Uliassi» di Mauro Uliassi.

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