Loggia 2023, il centrosinistra resta un rebus: Iv e Pd frenano l’ipotesi Castelletti

Italia Viva: «Il candidato sia un dem o noi da soli». Nel partito di Letta cresce la fronda contraria alla vice
La sede del Comune di Brescia
La sede del Comune di Brescia
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Grande è la confusione sotto il cielo del centrosinistra. Tanto grande che il tavolo in programma oggi, alle 20, è rimasto in dubbio fino all’ultimo. «Siamo in una situazione di stallo, non abbiamo fatto passi avanti. Cosa ci troviamo a fare? Tanto vale rimandare» era quel che si vociferava ieri sera. Alla fine la riunione si dovrebbe tenere, ma la fumata nera è scontata.

Per la scelta del candidato sindaco di Brescia alle elezioni di primavera, da mesi si è di fatto fermi ai tre nomi elencati a inizio estate dal sindaco Emilio Del Bono: gli assessori Pd Federico Manzoni e Valter Muchetti e la vicesindaca Laura Castelletti. Il tavolo della scorsa settimana è servito per definire il perimetro della coalizione che di fatto conferma l’alleanza che oggi governa la Loggia, da Sinistra Italiana a Italia Viva. Ma sui nomi resta lo stallo. Anzi, le cose paiono essersi complicate perché in casa Pd cresce la fronda di chi non vuole un «Papa straniero», vale a dire Castelletti, e Italia Viva ieri ha messo nero su bianco che farà parte della coalizione se e solo se il candidato sindaco sarà espressione del Pd.

La nota

Se invece il partito democratico «abdicherà a questo ruolo, dimostrandosi subalterno ad indicazioni minoritarie della coalizione, diventerà necessario per Italia Viva promuovere una lista civica autonoma, aperta alle altre componenti dell’alleanza regionale Terzo Polo/Lista Moratti che condivideranno tale scelta». Dopo aver ventilato corse solitarie, venerdì scorso i renziani si erano seduti al tavolo del centrosinistra. Stasera però non ci saranno, ritenendo «esaurito il confronto tra i partiti con la modalità finora attuata (dove uno vale uno) - spiega una nota - essendo chiaramente emersa una posizione largamente maggioritaria, in termini di consenso elettorale (Pd, Civica Del Bono, Italia Viva), sulle candidature indicate dal Pd». Insomma, si scelga tra i due nomi proposti dai dem (Italia Viva «conferma la preferenza per Manzoni»), «rispetto a ipotesi alternative, indicate da componenti della sinistra radicale e ambientalista, minoritarie per consenso elettorale».

Fare sintesi

L’invito ai dem è dunque «fare sintesi politica proponendo alla coalizione il candidato sindaco del Pd ed un essenziale quadro di riferimento politico e programmatico». Altrimenti Iv andrà da sola. Il documento Pd. In casa dem queste sono ore febbrili. Il primo a fare il nome Castelletti è stato il sindaco (del Pd) Emilio Del Bono, che ritiene la sua vice quella che meglio riuscirebbe a tenere unita la coalizione. Ma tra i dem cresce l’insofferenza e la rivendicazione di un candidato di partito. Ieri nelle chat del gruppo consiliare circolava un documento anonimo dal titolo «Costruiamo da Brescia il Pd del futuro».

Un «appello delle democratiche e dei democratici della città», senza però alcuna firma, per sostenere «con convinzione un candidato sindaco espresso dal Partito democratico per le amministrative 2023». L’assemblea cittadina ha indicato Manzoni e Muchetti come «i nomi migliori per interpretare la continuità e allo stesso tempo una visione programmatica che guardi al futuro» si legge nel documento.

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Rebus Castelletti

«Se Brescia vuole essere un esempio da seguire per un Pd all’altezza delle sfide del Paese, il Partito non rinunci al suo ruolo di guida dell’alleanza, e non rinunci alle sue migliori risorse». Insomma, un altolà all’ipotesi Castelletti. La quale, per altro, non ha mai detto di volersi candidare. Il suo nome è stato fatto da Psi e Si. Ma la sua disponibilità ci potrebbe essere nel caso in cui attorno al suo nome si trovasse l’unità della coalizione. Di fronte ai paletti di Iv, Pd e Civica potrebbe anche decidere di non farsi «schiacciare» da tatticismi e scontri muscolari tra partiti e correnti. Anche l’ipotesi «primarie di coalizione», rispolverata nelle scorse ore, non risolverebbe le cose: difficile che Castelletti possa accettare, la sfida si concentrerebbe tra Manzoni e Muchetti, spaccando i dem.

Quindi? «La sintesi si deve trovare al tavolo» spiegano esponenti del centrosinistra, «ma scontiamo le divisioni nel Pd». Le tifoserie dem d’altro canto insistono: «Muchetti è il candidato con più "presa" sui cittadini» dicono alcuni compagni di partito. «L’unico candidato in grado di ampliare la coalizione da Italia Viva a Sinistra Italiana è Manzoni» ribattono fonti vicine alla segreteria provinciale. La strada per scegliere il candidato pare insomma ancora lunga. E qualcuno ricorda che sullo sfondo resta Giovanni Comboni: un nome che potrebbe mettere d’accordo tutti?

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