Emergenza mutilati in guerra, consegnate 150 protesi low cost

Sono le gambe del progetto Letizia dell'azienda bresciana Isinnova con Promos. Fracassi: «Lavoreremo anche fuori dall'Ucraina»
Le protesi low cost stampate in 3d del progetto Letizia
Le protesi low cost stampate in 3d del progetto Letizia
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Sono state consegnate 150 delle gambe-protesi progettate e prodotte con la stampa in 3d dall’azienda bresciana Isinnova per far tornare a camminare i civili ucraini colpiti dalla guerra. «Quando è scoppiata la guerra in Ucraina ci siamo dati un obiettivo ambizioso: donare 500 gambe - spiega il ceo Cristian Fracassi - ad oggi abbiamo ricevuto donazioni per 180 gambe ma ci auguriamo di raggiungere presto il nostro target. Di queste, 150 sono già state consegnate e le restanti 30 sono in produzione».

Secondo le stime, ad oltre 500 giorni dall’inizio della guerra in Ucraina sono oltre 3.000 i civili, tra cui anche molti bambini, esposti a mutilazioni degli arti inferiori che necessitano di tornare a camminare entro 3/6 mesi (tempo limite entro il quale il paziente può tornare a farlo senza problematiche quali l’atrofizzazione dei muscoli, la perdita di massa del moncone, la circolazione rallentata e i problemi neurologici).

Il progetto Letizia

  • La presentazione del brevetto
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Il progetto Letizia, ideato da Isinnova e supportato anche da Promos, si prefigge di dare agli amputati causati dalla guerra, in tempi brevissimi, la possibilità di tornare svolgere le più classiche e banali attività quotidiane grazie alla creazione di supporti economici e in grado di essere realizzati velocemente.

«L’incredibile numero di amputati che si è generato in poco tempo e gli elevati costi d’investimento e di reperibilità di materiali e personale specializzato nella creazione di protesi su misura - prosegue Fracassi - hanno portato il nostro team di progettisti e creativi ad ideare un prodotto accessibile, adattabile ad ogni tipo di paziente e amputazione (trans-femorale, disarticolazione del ginocchio, trans-tibiale e amputazione del piede) e almeno meno costoso (circa 500 euro per i primi prototipi, 800 per la versione attuale migliorata dai feedback ricevuti dal campo) rispetto alla versione più economica disponibile oggi sul mercato (5mila euro)».

Sostegno concreto

Ma il lavoro di Isinnova non si esaurirà: Letizia non è stata creata per sopperire ad un’unica emergenza, come quella dell’Ucraina, ma ha l’obiettivo di poter arginare i disagi che emergenze di vario tipo portano, ponendosi come alternativa in contesti in cui supporti e aiuti faticherebbero ad arrivare celermente. 

«Sostenere un progetto come questo - dichiara Tomaso Maffioli, amministratore delegato di Promos - è importante: Isinnova è un’azienda famosa in tutto il mondo, ma ha scelto di rimanere radicata a Brescia. Noi da sempre scegliamo di promuovere solo iniziative che portano aiuto concreto, rapido e tangibile a popolazioni in situazioni di difficoltà. E il progetto Letizia è tutto questo».

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