Un anno di pandemia: E come Easy Covid-19

Una maschera da sub, una stampante 3d e un'idea geniale: così sono state salvate decine di vite umane
Il video per la realizzazione della maschera Easy Covid-19
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Easy Covid-19

Ho trovato sempre suggestivo l’accostamento della parola inglese easy, facile, a Covid-19. Perché, al netto dell’eventualità di contagio, a quanto dicono i numeri poi non così remota, di facile nella pandemia non ci ho mai trovato nulla. Però l’abbinamento vale l’identificazione di uno strumento straordinario, di facile impiego, questo è vero. Ma ancor più prezioso, vitale in tanti casi. E - entro certi limiti - di facile confezionamento.

Basta avere una maschera da sub, essere muniti di una stampante 3D e del progetto, messo gratuitamente a disposizione, da un eroe di questa triste vicenda che è l’emergenza coronavirus. Uno di quelli senza camice bianco o tuta da volontario. Armato di numeri, formule ingegneristiche e competenze per la stampa additiva. E di una visione, di un sentimento civile altissimo e sovranazionale.

Cristian Fracassi ha concepito e realizzato - con l’intuizione di un medico (lui sì in camice bianco), non meno geniale, Renato Favero - l’anello mancante tra una maschera da immersione e un erogatore per ventilatori polmonari. Ha salvato vite umane, quante è difficile dirlo, visto che il suo progetto è stato adottato da maker di mezzo mondo. In una rete formidabile di solidarietà ingegneristica. Che ha reso persino facile quello che sembrava impossibile. Easy, appunto.
Gianluca Gallinari

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