Union Brescia, una nuova spinta da tifosi e imprenditori

È iniziata sulle note di «Brescia di ferro», è finita con una piazza Loggia a cantare «Madonnina dai riccioli d’oro», con tutto l’Union Brescia sul palco e con qualche giocatore che inizia a sussurrarla. In tremila, tifoso più tifoso meno, hanno salutato ieri nel cuore della città la presentazione ufficiale non solo della squadra, ma del progetto di Giuseppe Pasini e degli imprenditori che hanno deciso di affiancarlo. Con loro i rappresentanti dell’Amministrazione, ad unire tutti due parole: «Grazie» e «Fiducia», che sono state le più gettonate.

Un «Grazie» ai tifosi e a coloro che sono al suo fianco da parte di Pasini. «Fiducia» nelle dichiarazioni degli industriali e della sindaca Laura Castelletti per spiegare perché in tanti hanno detto «sì» proprio a Pasini. In una serata bella, intensa.

Emozioni

I tifosi del Brescia - Foto New Reporter Pasotti © www.giornaledibrescia.it

Sul palco il responsabile della comunicazione Matteo Oxilia e Michele «Mike» Gasparini, quest’ultimo a rappresentare (poi sul palco è salita tutta la squadra) il team Dpcs del progetto «Senza di me che gioco è». Accanto a loro Giuseppe Pasini, a godersi l’applauso di tutta la piazza. Composta sì in buona parte dagli ultras della Curva Nord, ma anche da tanti tifosi delle rondinelle. Da chi il Rigamonti lo ha frequentato poche volte vista la giovane età, a chi invece su quei gradoni ci ha passato una vita intera, a soffrire e a gioire. E forse particolarmente a loro si è rivolto il presidente con una promessa: «Vanno bene gli sponsor, ma vedrete che prima o poi sulla maglia facciamo tornare anche la "V"». Ovazione, inevitabile.

«È una grande emozione vedere da questo palco tanta gente, per questo dico che aver perso sabato mi dispiace per gli oltre ottomila che c’erano allo stadio, non per i punti. Sentire l’inno anni Ottanta, i cori dei tifosi, emozioni che non avevo mai provato... e proprio ai tifosi dico grazie, come lo dico all’Amministrazione comunale per la presentazione in Piazza Loggia.

Fino a due mesi fa nessuno pensava che sarebbe potuto accadere tutto ciò; sono molto soddisfatto, ma sento anche la responsabilità di aver ritrovato l’orgoglio dei bresciani, i quali avevano evidentemente voglia di vivere emozioni, di un calcio che sia della comunità. Spero di arrivare presto alla meta prefissata, me lo chiedono in tanti quando mi fermano per strada. Segno che questo progetto sta entrando nel cuore di tutti».

Pensiero condiviso dalla sindaca Laura Castelletti, dall’assessore con delega allo sport Alessandro Cantoni e dai tanti imprenditori che hanno voluto portare sul palco il loro saluto.

Fare sistema

«Da anni aspettavamo una presentazione in questa piazza – ha detto Cantoni –: grazie a chi c’è e grazie ai tifosi. Perché se oggi la squadra gioca in serie C, voi siete già da serie A».

«Quando Brescia è unita riesce a fare grandi cose e questa è la dimostrazione – il pensiero di Castelletti –. Abbiamo portato a casa il risultato nonostante qualche preoccupazione ci fosse, come quella di vedere un Rigamonti vuoto perché senza squadra. Quindi grazie al presidente Pasini e a coloro che stanno avendo fiducia nel progetto».

Eccola quindi, la fiducia. Ed è toccato proprio ad alcuni imprenditori e aziende che affiancheranno Pasini e l’Union Brescia spiegare di fatto perché adesso sì (e prima no). La risposta? Si torna a qualche riga sopra, a qualche parola fa: ovvero fiducia, voglia di esserci.

«Siamo a nati a Brescia nel 1908 e finalmente eccoci sulla maglia della squadra – ha detto Giovanni Savoldi in rappresentanza di A2A –. Non potevamo non esserci perché come l’Union Brescia investiamo nel futuro». «E anche noi non potevano mancare – gli ha fatto eco Daniele Scuola del Gruppo Dac – e sono felice perché è scoccata la scintilla, nei tifosi come negli imprenditori. È un orgoglio per Brescia e da altre città ci stanno guardando come esempio».

Francesco Bonera di Bonera Spa ha ricordato invece come andasse al Rigamonti con il nonno «e per noi quindi diventa motivo di grande orgoglio essere sulla maglia. Dico grazie al presidente Pasini perché non è stato lui a chiamare me, ma il contrario. E gli detto: "Io voglio esserci"». Marco Capitanio di Aic rappresenta la continuità, da FeralpiSalò a Union Brescia e anche qui i pensieri hanno radici nel passato: «Mio padre mi portava a Mompiano ed è bello per noi essere in questo progetto a gridare forza Brescia».

Pensiero che accomuna anche Rudy Zucca di Security Trust. Realtà che restano sul palco quando sale la squadra (assente solo Vido, febbricitante), con applauso forte per il club manager Edoardo Piovani e fortissimo per il «duo della panchina», Aimo Diana ed Emanuele Filippini. Ora dopo quella della piazza (superata) c’è la prova del campo: domenica a Trento sarà già test vero dopo il ko con l’Arzignano. Servirà l’entusiasmo, quello di ieri sera.