Italia e Estero

Gallera: «La curva è in crescita, decisivi i prossimi 15 giorni»

L'assessore regionale al Welfare: «La situazioni negli ospedali non è paragonabile a quella di marzo», ma la crescita del contagio è esponenziale
L'ospedale allestito alla Fiera di Milano - Foto Ansa/Matteo Corner © www.giornaledibrescia.it
L'ospedale allestito alla Fiera di Milano - Foto Ansa/Matteo Corner © www.giornaledibrescia.it
AA

In Lombardia negli ospedali «la situazione non è in alcun modo paragonabile, per ora, a quella che abbiamo vissuto a marzo. Noi avevamo 12mila posti letto (occupati, ndr) nelle pneumologie, oggi siamo a 2.300, 1.800 posti letto nelle terapie intensive, oggi siamo a 231. Però la curva sta crescendo ed è evidente che qualunque azione mettiamo in campo oggi i risultati li vedremo tra 15 giorni». Lo ha spiegato l'assessore regionale al Welfare Giulio Gallera, in collegamento con Mattino 5. 

«Ci stiamo preparando - ha spiegato Gallera - al fatto che questi numeri continueranno a crescere in maniera significativa per i prossimi 15 giorni, quindi abbiamo sospeso le attività procrastinabili e non urgenti nei presidi territoriali, lasciando invece negli Hub sia la cura dei pazienti Covid più complessi sia le patologie tempodipendenti e oncologiche. Teniamo per ora aperte le attività ambulatoriali, quindi siamo ancora in una fase in cui ci stiamo occupando del Covid ma cerchiamo di tenere aperto anche il resto della sanità».

Su palestre e piscine Gallera ha detto: «Io penso che potevano non essere chiuse. In questi mesi per andare in palestra devi prenotare, il numero di persone è molto limitato, gli inservienti puliscono e sanificano gli attrezzi dopo che vengono usati. Siamo in una situazione complicata, il Governo ha fatto scelte non facili, potevano essere selezionate forse meglio però adesso ci sono due-tre settimane e speriamo un pò di riuscire ad essere più equilibrati». 

«Questo virus - ha spiegato ancora l’assessore - si combatte solo col distanziamento, non c'è un altro strumento, non abbiamo un vaccino e non ci sono cure preventive che vanno bene per tutti. La strategia è provare a convivere con il virus, quindi a modificare alcuni nostri comportamenti, dall'altro lato però lasciare che una parte di economia e di attività che hanno imparato ad adottare regole che evitano il contatto, e quindi la diffusione del virus, possano continuare a svolgersi».

Per Gallera «è evidente che tutto il tema legato alla socialità si dovrà ridurre e per questo dovranno essere messe in campo misure non episodiche ma strutturali: bar, i ristoranti, le attività del divertimento devono essere sostenute, finché non si trova un vaccino, in maniera strutturale. Altre attività - le palestre, le piscine, i teatri, i cinema - in questo periodo hanno messo in campo delle misure molto rigide che evitano i contatti tra le persone, quindi io penso che bisogna essere molto più selettivi e più strutturati nel sostegno».

Il nuovo Dpcm basterà per salvare il Natale? «È l'obiettivo che ci siamo posti, prima noi con le nostre ordinanze e adesso il Governo. Misure sicuramente rigide che hanno l'obiettivo di fare scendere una curva che sta salendo in maniera esponenziale. Siccome il virus si propaga con uno sviluppo matematico, o noi mettiamo in campo delle misure forti che impediscono la sua diffusione oppure quella linea continua a diventare retta e i sistemi sanitari non reggono più». 

In questi mesi «noi come Lombardia abbiamo fatto tantissimo - ha aggiunto Gallera - la nostra capacità di tracciare e correre dietro al virus oggi è enorme e imponente. La media dei tamponi che facciamo è di 30mila (al giorno, ndr), isoliamo le persone, però evidentemente tutto questo non è sufficiente, perché il numero degli asintomatici è particolarmente ampio, se ne individua una parte e non c'è sistema sanitario al mondo che è in grado da solo di reggere».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia