Italia e Estero

Lombardia, domani il Consiglio decide sullo psicologo di base

L'assemblea dovrà esprimersi sulla proposta di Azione di introdurre lo psicologo tra le cure primarie, sul modello campano
Due donne si stringono le mani come sostegno
Due donne si stringono le mani come sostegno
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Istituire in via sperimentale in Lombardia la figura dello psicologo delle cure primarie, sul modello introdotto dalla Campania nel 2020. È questa la proposta su cui sarà a chiamato a esprimersi nella seduta di domani il Consiglio regionale lombardo

La richiesta di attivare il servizio è stata presentata dal consigliere bergamasco di Azione Niccolò Caretta, attraverso una mozione che propone anche l'erogazione di un bonus salute mentale finanziato con un fondo regionale ad hoc (sull'esempio del Lazio), oltre all'inserimento delle cure psicologiche e degli psicologi nei presidi territoriali della Case di comunità. 

«I dati sulla salute mentale della popolazione - ha affermato Carretta in conferenza stampa - parlano chiaro: la pandemia, il lockdown, la scarsa socialità e la paura in questi due anni hanno inciso in maniera decisiva sulla psiche di tutti noi. A farne le spese, soprattutto bambini, pre adolescenti e adolescenti, ma anche donne e uomini di tutte le età. Regione Campania e Regione Lazio si sono mosse, la prima addirittura con una legge, per attivare un percorso di sensibilizzazione. Anche Regione Lombardia deve fare un passo in avanti». 

Un auspicio espresso anche da Maria Angela Abrami, responsabile Uos Psicologia clinica agli Spedali Civili di Brescia e rappresentante dell'Ordine degli psicologi. «L'evento pandemico - ha spiegato Abrami - ha generato un'emergenza non solo sanitaria ma anche psicologica e sociale in tutte le fasce della popolazione. Per rispondere a questa ondata di emergenza psicoemotiva, risulta come scelta necessaria e inderogabile quella di rinforzare il livello della cure primarie attraverso l'introduzione della figura dello psicologo di base, con funzione di filtro rispetto ai bisogni emotivi e al disagio espresso dall'utenza». 

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