Italia e Estero

Quanto male ha fatto il Covid alla nostra salute mentale

Aumentati del 28% i casi di depressione e del 26% i disturbi d’ansia. Cresce l’autolesionismo nei bimbi
I prolungati lockdown hanno influito negativamente su chi aveva già situazioni di fragilità
I prolungati lockdown hanno influito negativamente su chi aveva già situazioni di fragilità
AA

*Se hai bisogno di aiuto, chiama il numero 02.23272327, tutti i giorni dalle 10 alle 24: troverai lpersone pronte ad ascoltarti, senza giudizio. Clicca qui per conoscere tutte le possibilità di supporto messe in campo dall'Asst Spedali Civili di Brescia

Da quasi trent’anni, ogni anno il 10 ottobre, ci si ritrova a riflettere su un tema delicato, a volte scomodo, fonte di dolore ed emarginazione per chi ne è coinvolto. La Giornata mondiale della Salute mentale, istituita nel 1992 e riconosciuta dall’Organizzazione mondiale della Sanità, ha proprio questo come obiettivo: promuovere, attraverso incontri e confronti, la consapevolezza e la difesa della salute mentale contro lo stigma sociale. A quasi due anni dall’inizio della pandemia, le contraddizioni «di una disparità di trattamento e di qualità dell’assistenza fornita tra chi soffre di malattie mentali e chi di altre patologie», per citare l’aspetto su cui si focalizza la Giornata di quest’anni, sono emerse in tutta la loro drammaticità.

Il Covid ha eroso profondamente il benessere mentale delle persone, provocando un’ondata pandemica di disagio psichico che si declina in depressione, ansia, autolesionismo, colpendo in modo particolarmente duro donne e giovani, senza risparmiare i bambini. Le prime stime mondiali riportate su Lancet riferiscono di un aumento del 28% di casi di depressione maggiore e del 26% di disturbi d’ansia direttamente collegati alla pandemia. I dati sono impressionanti: in concomitanza con il Covid un giovane su quattro nella fascia di età 18-24 ha dichiarato di aver aumentato l'uso di sostanze per far fronte allo stress da Covid. A livello globale ogni 40 secondi una persona si toglie la vita e nel 2020 i suicidi sono aumentati anche nella nostra realtà in una percentuale del 16% rispetto allo stesso periodo del 2019.

La pandemia non risparmia i bambini: secondo Save the Children l’83% dei piccoli di tutto il mondo avverte un aumento dei sentimenti negativi e tra i minori sono in crescita i livelli di depressione, ansia, solitudine e autolesionismo. Nei paesi dove le scuole sono rimaste chiuse per 17-19 settimane, inoltre, il malessere psicologico è aumentato nel 96% dei casi. I dati emergono da un sondaggio condotto dall’Organizzazione a settembre 2020 su oltre 13.000 bambini in 46 paesi.

Secondo una nuova analisi basata sui dati dell'Oxford Covid-19 Government Response Tracker, dall'inizio della pandemia i bambini di tutto il mondo hanno trascorso in media circa sei mesi totali in casa a causa dei lockdown. «Stiamo vivendo una crisi globale di salute mentale e i suoi effetti potrebbero essere catastrofici per alcuni bambini. Coloro che vivono in povertà o in situazioni svantaggiate o di vulnerabilità sono ancora più a rischio a causa delle conseguenze dannose dei lockdown prolungati - dichiara Marie Dahl, responsabile dell’Unità di salute mentale Save the Children -. La mancanza di stimoli sociali può avere un grave impatto sulla loro salute mentale e sul loro sviluppo».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia