«Transizione digitale e green: anche la formazione deve cambiare»

Barbara Fenotti
Alla Cantina Bottenago l’ultimo incontro del ciclo «L’ecosistema Esg» di GdB&Futura. Confronto tra modelli e soluzioni per superare il mismatch
  • L'ecosistema Esg: l'incontro sulla Formazione alla Cantina Bottenago
    L'ecosistema Esg: l'incontro sulla Formazione alla Cantina Bottenago - Foto New Reporter Nicoli © www.giornaledibrescia.it
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Il disallineamento tra domanda e offerta di lavoro rappresenta in questi anni una delle principali criticità per il tessuto economico della provincia di Brescia. Di fronte a questa frattura si sono moltiplicate le risposte: dagli interventi pubblici all’attivazione di numerosi Its, fino a percorsi Its interni e formule ibride.

L’obiettivo è comune: intercettare, formare e trattenere i talenti, soprattutto giovani, per affrontare l’accelerazione tecnologica e la transizione verso la sostenibilità. È attorno a questi temi che si è sviluppato il quarto e ultimo appuntamento del ciclo «L’ecosistema Esg» organizzato dal Giornale di Brescia nell’ambito dell’inserto GdB&Futura.

L’incontro «Il nodo formazione, opportunità e sfide per le aziende», moderato dal giornalista Stefano Martinelli, è stato ospitato lunedì scorso dalla Cantina Bottenago di Polpenazze del Garda e, a margine dell’evento, è stato possibile partecipare ai test drive a cura di Bonera Group.

Soddisfazione

Il faccia a faccia ha visto confrontarsi relatori provenienti dal mondo accademico, imprenditoriale e dell’innovazione, a partire dalla direttrice dell’Alta scuola per l’Ambiente dell’Università Cattolica del Sacro Cuore Alessandra Vischi. «Cinque aziende su dieci oggi segnalano difficoltà nel reperire laureati in discipline specifiche - ha sottolineato Vischi -. Esistono inoltre problemi di over e under qualification ma anche di abbandono scolastico». In un universo così variegato rimane, però, un punto fermo: i giovani cercano soddisfazione e coerenza con i propri valori: il lavoro non deve essere totalizzante ma generativo di sviluppo personale ed esistenziale.

Per Vischi «coinvolgere il lavoratore è fondamentale: se si sente parte di un progetto, potrà mettere in campo la sua creatività». Dal mondo accademico a quello degli Istituti tecnici superiori aziendali, il direttore dei corsi Its di Rmb Giuseppe Colosio ha presentato un modello formativo innovativo e tagliato sartorialmente sull’esigenza dell’azienda: «Abbiamo già attivato due corsi più uno di apprendistato in cui l’impresa seleziona gli studenti in base ai propri fabbisogni e dal primo giorno li assume a tempo indeterminato e retribuiti con 1.400 euro netti al mese».

E aggiunge: «La formazione avviene per 1.200 ore in aula e 3.000 ore in reparto. Dopo l’esame restano in azienda avviando un percorso di sviluppo professionale». Più tranchant il presidente di InnexHub Giancarlo Turati: «Negli ultimi anni è cambiato tutto ma il sistema scolastico è rimasto uguale: non c’è una collaborazione strutturata e manca allineamento tra ciò che le imprese cercano, ciò che le agenzie formative offrono e ciò di cui il territorio ha bisogno».

Figure ibride

Nel 2025 saranno circa duemila gli studenti che si iscriveranno a un Its Academy in provincia, dove sono presenti quasi 30 corsi diversi. Laura Treccani, technology transfer engineering & project manager di Csmt Innovation Hub, ha evidenziato la necessità di figure ibride: «Le aziende cercano persone con skill verticali ma anche trasversali, capaci di pensare in modo critico e adattarsi a un mondo in continua evoluzione, tecnologica e sociale. Oggigiorno serve una visione d’insieme per collegare aspetti diversi e creare innovazione sostenibile».

Giovanni Buffoli, general manager di Sicurlive Group, ha inoltre parlato di un nuovo approccio alla formazione: «Nella nostra sede appena inaugurata abbiamo aperto un centro che ricrea ambienti reali: se devo per esempio addestrare un operatore a lavorare in quota, non posso farlo in aula. Abbiamo costruito tetti, strutture tecnologiche, anche una escape room. Per noi la formazione è addestramento: è esperienza pratica. L’obiettivo è che l’azienda diventi la loro scuola di vita». Tra visioni, esperienze e modelli alternativi il nodo della formazione resta decisivo per costruire una nuova alleanza tra scuola, impresa e territorio. Solo così la sfida del futuro potrà diventare opportunità concreta.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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