Entra in vigore il decreto Cer: estesa l’agevolazione del 40%

È stato pubblicato mercoledì sera sul sito del Mase – e in vigore da ieri – l’atteso decreto ministeriale sulle Comunità energetiche rinnovabili finanziate con il contributo Pnrr, ovvero l’intervento che estende l’agevolazione del contributo a fondo perduto del 40%, a tutti i Comuni sotto i 50 mila abitanti, oltre ad introdurre altre semplificazioni.
Nuove aperture
Ma al ministero dell’Ambiente si pensa ora anche ad un nuovo intervento per consentire ai territori di usare il più possibile le risorse Parr che finanziano il contributo a fondo perduto alle Cer: l’ipotesi più accreditata, al momento, è la proroga dell’apertura dello sportello fino ad aprile 2026. Il decreto del ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica «n° 127 del 16 maggio 2025» ha effetto retroattivo, si applica cioè anche ai progetti già presentati.
Entro 5 giorni (da ieri) il Gse dovrà quindi aggiornare le regole operative. Come abbiamo detto il provvedimento estende il contributo a fondo perduto alle Cer sviluppate nei Comuni fino a 50.000 abitanti (dai 5.000 previsti in origine): una grossa spinta, se si pensa che le municipalità sotto i 50.000 abitanti sono circa 7.750, contro le circa 5.500 con popolazione inferiore a 5.000 abitanti.
L’anticipo del contributo
Altre novità importanti riguardano anticipo del contributo, cumulo dello stesso con le tariffe incentivanti e possibilità di andare oltre la scadenza del 30 giugno 2026 per la connessione dell'impianto.
In particolare, si dà l'opportunità di richiedere a titolo di anticipazione fino al 30% del valore del contributo Pnrr (prima era il 10%).
In caso di cumulo tra contributi in conto capitale e incentivi è stata esclusa l'applicabilità del fattore di riduzione delle tariffe incentivanti anche per le persone fisiche facenti parte della relativa Cer (diversamente, per tale categoria, in caso di cumulo, era previsto un dimezzamento della tariffa iper l'accesso a contributi nella misura del 40% dei costi di investimento). Il decreto del 16 maggio ha già fatto un primo intervento sui tempi di entrata in esercizio dei progetti,
prevedendo che per i lavori di realizzazione dell'impianto sia necessario osservare la scadenza del 30 giugno 2026, mentre l'effettiva entrata in esercizio può avvenire entro il 31 dicembre 2027.
Ma dopo aver spostato la scadenza per le domande al 30 novembre 2025, il ministero sta lavorando su un'ulteriore estensione, per tenere aperto lo sportello fino ad aprile 2026.
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