Incentivi per pannelli, con il Pnrr più possibilità per l’acquisto

Il Piano nazionale di ripresa e resilienza mette a disposizione 2,2 miliardi di euro per la creazione delle Comunità energetiche rinnovabili. L’obiettivo è raggiungere una potenza complessiva pari almeno a 2 GW e una produzione indicativa di almeno 2.500 GWh/anno. «Il Decreto del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica del 7 dicembre 2023 aveva definito i criteri e le modalità per la concessione dei benefici – spiega l’avvocato Alfonso Tuttolomondo dello studio VD Avvocati Associati di Brescia –. Il contributo a fondo perduto fino al 40% delle spese sostenute per la realizzazione di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili era previsto per i Comuni con popolazione inferiore a 5.000 abitanti. Questa è la disciplina ad oggi vigente. Ma lo scorso 16 maggio, il ministro Gilberto Pichetto Fratin ha firmato un nuovo decreto che innalza tale soglia ai Comuni con meno di 50.000 abitanti. Il provvedimento sarà ora sottoposto al vaglio della Corte dei Conti per le verifiche di competenza, all’esito delle quali sarà pubblicato ed entrerà in vigore».
La modifica normativa prevede anche maggiore flessibilità nei tempi di entrata in esercizio dei progetti. «C’è stata la proroga al 31 dicembre 2027 dell’attuale termine del 30 giungo 2026. Nonché la possibilità di richiedere un anticipo del contributo aumentando la percentuale dal 10% al 30%. Questo dimostra come i benefici ambientali economici e sociali derivanti dalle forme di autoconsumo tramite Cer legate, da un lato, allo sviluppo del settore dell’energia rinnovabile e, dall’altro, alla volontà di far fronte alla cosiddetta “povertà energetica”, siano al centro delle strategie di transizione ecologica dell’Italia».
Come presentare le domande di incentivo? «Potranno essere presentate tramite apposito portale sul sito del Gse fino al 30 novembre 2025, fatto salvo il preventivo esaurimento delle risorse disponibili. Ma per accedere agli incentivi, gli impianti inseriti nelle Cer devono rispettare alcuni requisiti previsti dalle Regole Operative predisposte dal Gse come essere stati realizzati tramite intervento di nuova costruzione o di potenziamento di impianti esistenti; avere potenza massima di 1 MW; essere realizzati con componenti di nuova costruzione».
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