Comunità energetica rinnovabile Valle Camonica: patto tra 23 Comuni

Non uno, non due, e nemmeno tre: sono ben 23 i sindaci che hanno dato vita alla Comunità energetica della Valle Camonica e che fanno riferimento alle 6 cabine primarie del territorio camuno. L’iniziativa è sostenuta dalla Comunità montana e realizzata attraverso la energy service company Fedabo di Darfo Boario quale partner tecnico. L’obiettivo è chiaro: produrre e condividere energia rinnovabile, principalmente attraverso l’autoconsumo, per dare benefici sia ai cittadini sia, più in generale, all’ambiente e al risparmio energetico.
Pnrr e non solo
Il progetto è stato messo in campo per mantenere a livello locale la produzione e il consumo di fonti energetiche rinnovabili e ottenere vantaggi rispetto alla compravendita sul mercato. Grazie alla Cer Valle Camonica, cittadini, imprese e municipi potranno accedere ai contributi del Pnrr per la realizzazione di impianti, fino a un massimo del 40% delle spese ammissibili. Non solo, potranno anche partecipare a bandi regionali per ottenere ulteriori fondi, grazie a un’aggregazione così ampia.
A guidare il cambiamento di rotta e di mentalità è Fedabo, che da oltre 25 anni si occupa di gestione dell’energia per le aziende, realtà fortemente radicata e convinta che le Cer «siano il futuro per un territorio come la Valcamonica: ad accomunare Fedabo e la Cer camuna sono valori come comunità, sostenibilità e innovazione».
Nei primi mesi di lavoro, le amministrazioni hanno avviato un’attività di promozione della Cer organizzando assemblee pubbliche e veicolando informazioni tramite i canali istituzionali, col coordinamento e supporto operativo di Fedabo. Grazie a questo lavoro, la Cer camuna raggiungerà a breve le cento adesioni, tra prosumer e consumer, con un potenziale installabile di impianti fotovoltaici di oltre i 1,5 MWp; le richieste di incentivo sfiorano già oggi il milione di euro. Una leva determinante è il Pnrr, che finanzia al 40% a fondo perduto gli impianti fotovoltaici (domande entro il 30 novembre).
I vantaggi
La creazione di una Comunità energetica rinnovabile in Valcamonica porterà vantaggi in particolare in tre ambiti chiave, a partire da quello ambientale, poiché grazie alle energie rinnovabili verranno ridotte le emissioni di gas serra, sensibilizzando i camuni ad assumere comportamenti più sostenibili. E poi quello economico, perché grazie all’autoproduzione e condivisione interna dell’energia i partecipanti avranno una significativa riduzione dei costi energetici. Infine non va scordato il risvolto sociale, per contrastare la povertà energetica, contribuendo a combattere lo spopolamento delle aree montane.
I commenti
Per Giovan Battista Berardi, assessore della Comunità montana e sindaco di Berzo Demo, «le Cer sono un’opportunità per il futuro, anche perché gli introiti saranno destinati al comparto sociale: siamo orgogliosi di averla creata». Gli fa eco Alberto Farisè, vicepresidente della Cer e sindaco di Piancogno: «Teniamo molto a questa iniziativa, è determinante che l’idea sia partita dai Comuni e che si parli a livello comprensoriale di energia pulita. Il quadro normativo è complesso e l'incentivo non è elevato, ma è comunque di valore, perché dà la possibilità a cittadini e imprese di accedere ai fondi Pnrr».
«Questo progetto – aggiunge Federico Laini, sindaco di Pisogne – ha una forte valenza anche educativa, più che più economica. Auspico che in un paio d’anni vi siano ricavi tali da consentire di attuare sia interventi innovativi a favore delle fasce più deboli sia ai cittadini e imprese di risparmiare sulle bollette».
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