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Comunità energetiche rinnovabili: già attivi 156 Comuni bresciani

Il progetto del gruppo Editoriale Bresciana per promuovere la produzione e l’autoconsumo di energia elettrica
Pannelli fotovoltaici
Pannelli fotovoltaici
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Le Comunità energetiche rinnovabili rappresentano una delle sfide più belle che si stanno giocando sul fronte della transizione energetica e del raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione. Un traguardo impegnativo, che ha valore di natura empatica, ma che settimana dopo settimana conquista sempre più Comuni (dalla città capoluogo al piccolo comune di Magasa), nonostante lentezze e complessità dell’iter burocratico e le criticità ancora da risolvere.

Nella nostra provincia sono ben 156 i Comuni (il dato è stato raccolto da Acb, Associazione Comuni Bresciani) che, in un modo o nell’altro, hanno costituito o si sono mobilitati in questi mesi per creare una Cer. Un movimento che parte dal basso, spinto dalle agevolazioni del Pnrr, che guarda agli «sconti» in bolletta per famiglie e imprese, ma che ha anche un grande pregio: favorire la coesione tra cittadini, amministrazioni pubbliche, imprese, associazioni; creare sul territorio nuove opportunità economiche, competenze e occupazione.

Il progetto del Gdb

Queste sono solo alcune delle ragioni che hanno spinto il gruppo che edita il Giornale di Brescia ad avviare un percorso «crossmediale» che prende il via oggi sulle pagine dell’Economia del nostro giornale, sul nostro portale online e su Teletutto. Cercheremo di spiegare, in modo semplice ed accessibile a tutti cosa è una Cer; come si costituisce l’aggregazione; quale forma giuridica scegliere; quali i vantaggi ed i rischi da evitare. Il progetto è stato reso possibile grazie alla collaborazione con Numerica e il sostegno di alcuni partner.

Ma cosa sono le Cer

Da poco più di un anno i bresciani stanno familiarizzando con il termine Cer. Le Comunità energetiche rinnovabili sono soggetti giuridici di diritto privato che, all’interno di un perimetro definito dalle «cabine primarie» distribuite sul territorio, permettono a famiglie, pmi, amministrazioni comunali, enti religiosi e del terzo settore di raggrupparsi per produrre, consumare e condividere energia da fonti rinnovabili.

Su questa partita, come abbiamo detto, un ruolo fondamentale lo giocano i fondi del Pnrr. Il Governo ha messo a disposizione ben 2,2 miliardi. L’agevolazione – prima riservata solo ai Comuni sotto i 5.000 abitanti – interessa oggi tutti i Comuni sotto i 50mila abitanti, quindi praticamente tutto il territorio bresciano se escludiamo il capoluogo. L’agevolazione - ricordiamo - prevede anche un contributo sulla quota di energia condivisa all’interno della Cer.

Non solo, il ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin, ha prorogato al 30 novembre 2025 la scadenza entro la quale inviare le domande di contributo e introdotto modifiche che semplificano la disciplina per gli incentivi. Per poter presentare domanda di accesso al contributo è necessario aver già costituito una Comunità energetica rinnovabile e disporre del progetto relativo agli impianti fotovoltaici che si vogliono realizzare. Saranno i nostri partner a spiegarci nel dettaglio – settimana dopo settimana – come realizzare una Cer, e come godere delle agevolazioni.

I partner

La costituzione di una Cer implica prima di tutto l’installazione di impianti per la produzione di energia rinnovabile, per questa ragione tra i nostri partner figura Torri Solare, azienda di Manerbio specializzata nella produzione di pannelli fotovoltaici e tra i massimi esperti del settore.

Saremo affiancati da Confindustria Brescia e dall’azienda camuna Fedabo: insieme hanno dato vita ad un vero e proprio «modello» di Comunità energetica rinnovabile, guardato con attenzione a livello nazionale perché garantisce sostenibilità economica nel lungo periodo. Con un interessante progetto pilota a Torbole Casaglia che coinvolge aziende, enti del terzo settore e la stessa amministrazione comunale.

Costituire e gestire una Cer implica l’utilizzo di competenze multidisciplinari: tra i partner del progetto c’è Fondazione Iniziative Zooprofilattiche e Zootecniche di Brescia, che su questo tema ha avviato un vero e proprio corso formativo per creare manager per la gestione delle Cer.

Sulle pagine del nostro giornale esamineremo alcuni «case history» di successo: per questo avremo al nostro fianco Garda Uno, la multiutility che ha dato vita ad una quarantina di progetti sul nostro territorio. Tra i partner non poteva mancare un istituto di credito: la Bcc del Garda è la banca del territorio che in questi anni ha investito più di tutte nelle tematiche Esg. Per non dimenticare gli aspetti legali legati alla costituzione di una Cer: su questi temi saremo guidati dagli esperti di VD Avvocati di Brescia.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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