Comunità Energetiche Rinnovabili e PNRR: si amplia la platea dei beneficiari

Lo scorso 16 maggio ci sono state importanti modifiche per quanto riguarda gli incentivi messi a disposizione dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) alle Comunità Energetiche Rinnovabili (CER). Il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin, ha firmato il provvedimento che va a modificare alcuni dei limiti previsti dal precedente decreto n. 414 del 7 dicembre 2023, che regola l'erogazione di contributi a fondo perduto a sostegno dell'installazione di impianti che producono energia elettrica da fonti rinnovabili. Nello specifico le principali modifiche riguardano:
- la platea che può accedere all'incentivo è maggiore e si passa dai Comuni con una popolazione inferiore ai 5.000 abitanti a quelli con popolazione fino a 50.000 abitanti;
- il completamento dei lavori dovrà avvenire entro il 30 giugno 2026 ma i limiti dell'entrata in esercizio vengono fatti slittare dalla suddetta data e l'allacciamento potrà avvenire entro 24 mesi dal completamento dei lavori, entro il 31 dicembre 2027;
- la possibilità di richiedere un anticipo passa dal 10% al 30% del contributo totale spettante.
«Si tratta di un aggiornamento importante della precedente norma, che comporta nuove opportunità per le CER - spiega l'ingegner Marco Ceresoli di Fedabo, Energy Service Company (ESCo) che si occupa di gestione dell’energia per le aziende e, forte di un'esperienza ultraventennale si propone da tempo come partner affidabile per le Comunità Energetiche Rinnovabili -. Ci auguriamo che questo aggiornamento del decreto contribuisca a rilanciare le Comunità Energetiche come importante strumento per la diffusione e condivisione di energia prodotta da fonti rinnovabili. Ora ci aspettiamo che il coinvolgimento di Comuni più estesi possa portare maggiore consapevolezza e concretezza sul territorio coinvolgendo tutti gli stakeholder nel processo di decarbonizzazione. Il meccanismo incentivante legato al PNRR è stato reso più flessibile nelle tempistiche ma non ci si può “riposare sugli allori” ed è tempo di “muoversi”»
Al servizio delle CER
Le Comunità Energetiche Rinnovabili sono soggetti giuridici autonomi, con un proprio Statuto, e nascono dall'aggregazione di cittadini, attività commerciali, pubbliche amministrazioni locali e PMI che decidono di condividere tra loro energia rinnovabile localmente prodotta. Fedabo supporta queste realtà assistendole in ogni fase, occupandosi dapprima dello studio di fattibilità e valutazione tecnico-economica– raccogliendo dati utili a stimare in modo previsionale le curve di produzione, i consumi e i benefici economici – e infine di tutti i passaggi che portano alla costituzione della CER. Il supporto della ESCo continua nel tempo, con la gestione e il monitoraggio della comunità, dei suoi flussi energetici ed economici con applicativi informatici sviluppati ad hoc per tutta la durata della convenzione con il GSE (20 anni).
I vantaggi di aggregarsi

Aggregarsi a una CER è una decisione volontaria che ha un importante impatto ambientale, economico e sociale. Associazioni, enti, PA, attività commerciali, PMI e privati che aderiscono a questo modello sono parte attiva nel processo di decarbonizzazione e abbandono dei combustibili fossili, adottando comportamenti sostenibili e facendosene promotori. In più, soddisfare il proprio fabbisogno energetico tramite un sistema di autoproduzione e condivisione abbatte i costi di energia elettrica, limitando anche gli approvvigionamenti provenienti dall'estero. Ulteriore vantaggio di una CER è anche l'alto valore sociale di tale modello: contribuisce a rivitalizzare la crescita dell'economia locale e parte dei benefici maturati vengono usati per generare ricchezza nel territorio, con progetti di utilità sociale per la comunità.
Per informazioni aggiuntive sulle CER e i servizi a esse dedicati da Fedabo si può consultare il sito https://fedabo.com/comunita-energetiche-rinnovabili/
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