Cer, le amministrazioni comunali prime beneficiarie della condivisione

Quando parliamo di sostenibilità, non possiamo che parlare anche di energia. E quindi di Comunità energetiche rinnovabili. Se un Comune consuma l’energia che autoproduce e rende più efficienti i propri comportamenti energetici, sarà lo stesso Ente il primo a beneficiarne. I Comuni conducono diversi servizi pubblici che richiedono importanti disponibilità di energia: il nostro obiettivo, in qualità di multiutility pubblica, è dare loro maggior sostenibilità. E Garda Uno, con il proprio bagaglio di esperienza, può ambire a diventare un ideale supporto tecnico, in grado di analizzare e consigliare gli Enti sulle strategie opportune per ottenere maggiore sostenibilità. Un discorso che incrocia inevitabilmente quello delle Comunità energetiche rinnovabili.
La condivisione energetica, premiata per 20 anni dalla tariffa incentivante, porterà benefici economici e sociali alla collettività stessa. L’obiettivo amministrativo sarà quello di addentrarsi nella conoscenza puntuale dei comportamenti energetici degli edifici e dei servizi pubblici: in questo modo si potrà prevedere la necessità di ricercare nuovi «produttori» di energia da fonti rinnovabili, che entrino a far parte della Cer per condividere la loro disponibilità di energia con i fabbisogni pubblici.
All’interno della Cer il Comune è probabilmente l’ente che all’inizio installa più impianti nuovi per la produzione da fonti rinnovabili, ma non è detto che riesca a coprire del tutto i propri fabbisogni.
C’è però anche un’energia in esubero, che è quella prodotta da altri attori (accanto all’amministrazione comunali ci sono famiglie, imprese, associazioni, enti no-porofit) che sono entrati nella Comunità energetica rinnovabile che può essere riutilizzata all’interno della stessa: capire qual è il momento migliore e quanta energia si può utilizzare in condivisione è uno dei nostri obiettivi. E anche uno dei servizi che offriamo nel ruolo di energy manager e di referenti della Cer. Siamo infatti consapevoli che il primo attore che beneficia della crescita di una Cer è il Comune stesso.
Il fatto poi che l’Ente locale sia esso stesso un consumatore all’interno della Cer vuole dire che una quota di quel benefico, una tariffa incentivante – ossia i 12 centesimi riconosciuti per l’energia condivisa – ritorna nelle tasche stesse del Comune. A dimostrazione che maggiore condivisione significa maggiore sostenibilità.
Il percorso delle Cer ha bisogno degli enti locali: il Comune è l’ente da cui il percorso parte, è colui che dà l’esempio. Ecco perché crediamo che sia importante formare i sindaci e gli amministratori. E spiegare loro la novità che questo strumento porta con sé.
Massimiliano Faini – Direttore operativo Garda Uno
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