Paolo Streparava ufficialmente presidente di Confindustria Brescia

Un passaggio di consegne figlio della continuità, senza per questo rinunciare alla forza propulsiva del cambiamento. All’assemblea generale di Confindustria Brescia, in corso di svolgimento al Brixia Forum, Paolo Streparava ha assunto ufficialmente la carica di presidente dell’associazione imprenditoriale, succedendo a Franco Gussalli Beretta.

Transizione all’insegna della concordia si diceva, come dimostra il larghissimo consenso che ha portato l’amministratore delegato del gruppo Streparava al vertice del sodalizio di via Cefalonia (1.291 associati al 31 dicembre 2024, con oltre 67.000 dipendenti complessivi), ma parallelamente improntata alla trasformazione.

«Ci troviamo immersi in un contesto storico di profonda complessità, caratterizzato da un intreccio di criticità economiche, tensioni politiche, transizioni tecnologiche e ambientali e dinamiche geopolitiche in continua ed accelerata evoluzione - le sue parole in apertura della fase pubblica delle assise -. Questi fattori, strettamente interconnessi tra loro, contribuiscono a delineare uno scenario futuro tanto articolato quanto incerto».

Per «proteggere e rendere resilienti le nostre imprese», Streparava annuncia tre i pilastri sui quali costruirà il suo mandato: apertura, cambiamento e crescita. «Il nostro impegno sarà quello di accompagnare le imprese in un percorso di cambiamento culturale e organizzativo, promuovendo inclusione, benessere e sostenibilità - sottolinea durante l’assemblea, che vede come ospiti d’onore il ceo di Ferrari Benedetto Vigna e il presidente di Confindustria nazionale Emanuele Orsini -. Parallelamente bisogna guardare al futuro con spirito di rinnovamento, accogliendo le sfide dell’innovazione tecnologica» a partire innanzitutto da quell’intelligenza artificiale richiamata, e utilizzata, anche nel video che ha introdotto il suo intervento.

Infine «ci impegneremo per essere moltiplicatori di valore, rappresentando con forza le istanze delle imprese a favore dello sviluppo del nostro sistema produttivo. Fare impresa oggi non significa solo generare profitti, ma avere il potere e la responsabilità di costruire un futuro diverso, migliore».

I temi

L'assemblea generale di Confindustria - © www.giornaledibrescia.it

Nel discorso, che include un un sentito ringraziamento al predecessore Gussalli Beretta, non mancano poi riferimenti alle tante sfide del presente e del domani: competenze professionali, invecchiamento della popolazione in relazione all’occupazione, neutralità tecnologica, prezzi di gas ed elettricità e concomitante «assenza di un effettivo disaccoppiamento: siamo infatti stufi 38% in più dei nostri colleghi tedeschi, il 73% in più degli spagnoli e l’88% in più dei francesi» la chiosa di Streparava, Pnrr, internazionalizzazione e transizione ecologica.

«Il nostro successo dipenderà dalla nostra capacità di agire in modo coeso - la chiusura, affiancato sul palco dai vicepresidenti Mario Bonomi, Marco Capitanio, Maria Chiara Franceschetti, Giovanni Marinoni Martin, Matteo Meroni, Elisa Torchiani, Anna Tripoli, Fabrizio Vicari (nella squadra anche la presidente della Piccola Industria Barbara Ulcelli e il presidente dei Giovani Imprenditori Francesco Veneziani) -. Solo unendo le forze possiamo far accadere le cose e costruire un futuro migliore per il nostro territorio, per i nostri giovani, per le generazioni che verranno, per la nostra Italia».

Gussalli Beretta

Beretta e Streparava

«Si conclude un mandato che è stato per me, prima ancora che un incarico, un onore – le parole di Franco Gussalli Beretta, presidente per il periodo 2021-2025 –. Rappresentare il mondo dell’impresa bresciana, nelle sue mille sfaccettature, nella sua forza e nella sua complessità, è stata un’esperienza intensa, profonda, a tratti impegnativa ma sempre stimolante. Un'esperienza che mi ha dato tanto e mi ha fatto scoprire sfaccettature inaspettate del mondo associativo.

Ho avuto modo di relazionare sui risultati raggiunti nel quadriennio durante la sessione privata dell’assemblea: mi auguro che ciò che lasciamo oggi a Paolo Streparava e alla sua squadra sia una cultura del “fare squadra”. Una visione di sviluppo, e un'associazione contemporanea, sempre più vicina alle imprese».