Da 600 a 200 parti e -60% di CO2 emessa: il nuovo telaio di Omr

Una architettura semplificata, più leggera, capace di ridurre consumi ed emissioni e, nel complesso, essere molto più green in tutto il processo produttivo. Omr continua nel suo percorso di innovazione, anche in chiave green. «Abbiamo sviluppato un nuovo telaio partendo da una sfida ambiziosa - ha detto, nel corso di un convegno organizzato dall'Università degli Studi di Brescia e dal Rotary, il presidente del gruppo Marco Bonometti –, cioè ridurre il numero dei componenti da 600 a poco più di 200. Sembrava impossibile, ma ci siamo riusciti. senza compromettere sicurezza, rigidità e prestazioni. Che anzi sono state migliorate».

Spiega Bonometti, alla guida del gruppo di Rezzato e presidente di Confindustria Lombardia dal 2017 al 2021, che «sono state usate leghe leggere di nuova generazione, materiali riciclati ad alta resistenza, e soprattutto rivisto completamente i processi produttivi grazie all'intelligenza artificiale». Il risultato è un telaio più leggero, più sicuro e soprattutto più sostenibile. Sottolinea Bonometti: «Complessivamente abbiamo abbattuto del 60% le emissioni di CO2 nelle diverse fasi della sua realizzazione. Ma non è solo green: è anche più efficiente, e riduce i consumi di carburante. È il tipo di innovazione che serve davvero».

I partner

Un traguardo che le Officine Meccaniche Rezzatesi hanno potuto raggiungere mettendo a frutto non solo le esperienze maturate nell'ambito delle competizioni (Omr è partner tecnico ufficiale di Scuderia Ferrari e di Ferrari Competizioni GT) ma anche nel consolidato rapporto di fornitura con i grandi costruttori, come Stellantis, Gruppo Bmw. Gruppo Volkswagen ma anche Mercedes, Aston Martin, Land Rover, Tata, Ford, Scania e Iveco.