Economia

Bolletta del gas, dal 10 gennaio l’Iva passa dal 5 al 22%

Da mercoledì prossimo termineranno anche le tutele del mercato. Assoutenti: «Una nuova stangata»
Un contatore del gas
Un contatore del gas
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A dicembre la bolletta del gas è stata più leggera per i sei milioni di utenti ancora nel mercato tutelato, grazie al calo del costo all’ingrosso del metano. Il prezzo per il cliente a 36,30 euro a megawattora ha tagliato la spesa del 6,7% rispetto a novembre e ha portato il conto annuale (gennaio-dicembre 2023) per la famiglia tipo - che ha consumi medi di 1.400 metri cubi annui - a 1.307 euro circa, al lordo delle imposte, il 29,9% in meno sullo stesso periodo del 2022. Lo spiega l’Arera, nell'ultimo aggiornamento mensile della tariffa del gas per i clienti domestici che non hanno ancora scelto il mercato libero.

Il 10 gennaio terminano le tutele per il metano e lo sconto sull’Iva che così risalirà dal 5 al 22%. E sarà «una nuova stangata» secondo Assoutenti, che solo per questa voce calcola una spesa aggiuntiva di circa 250 euro annui a nucleo». Dunque «una favola che sta per finire» commenta l’Unione nazionale consumatori riferendosi alle misure che finora hanno dato «sollievo alle famiglie già allo stremo per il carovita» e «senza il rinnovo dello sconto dell’Iva sarà una Caporetto perché comporterà una tassa da 168 euro su base annua, che salirà a 213 considerando anche il ripristino degli oneri di sistema ora azzerati».

Deluso anche il Codacons secondo cui «le previsioni per il 2024 non sono rosee» con le bollette di gas e luce (il termine del mercato tutelato è l’1 luglio) che «schizzeranno al rialzo considerata la grande volatilità dei prezzi dell’energia sui mercati internazionali e il rischio di speculazioni e pratiche scorrette nella delicata fase del passaggio al mercato libero».

Le proiezioni

In futuro, spiega l’Autorità di regolazione, l’aggiornamento mensile del prezzo del gas riguarderà solo i clienti del Servizio di tutela della vulnerabilità (over 75, con bonus sociale, disabile), circa 2,5 milioni di famiglie, e avverrà «con gli stessi criteri, tempi e modalità finora utilizzati».

Nella scheda tecnica di aggiornamento, l’Autorità precisa che la spesa dell’utente tipo domestico in tutela a dicembre è pari a 97,79 centesimi di euro per metro cubo (tasse incluse), di cui il 49,7% è per la materia gas naturale, il 22,5% per le imposte, il 26,7% per il trasporto e la gestione del contatore e l’1,1% per gli oneri di sistema.

Più in dettaglio, la spesa per il metano è 43,31 centesimi di euro e 5,32 centesimi per la vendita al dettaglio; per il trasporto e la gestione del contatore 26,07 centesimi; per gli oneri generali di sistema 1,12 centesimi e 21,97 centesimi per le imposte che comprendono le accise (15,6%), l’addizionale regionale (2,1%) e l’Iva (4,8%). I consumatori si aspettavano un taglio maggiore della bolletta visto l’andamento al ribasso dei prezzi sui mercati internazionali.

Anche se oggi, a causa delle guerra, in particolare in Medio Oriente, e all’arrivo di una ondata di freddo, ad Amsterdam la quotazione del gas ha guadagnato il 7,3% a 32,8 euro a megawattora. Calcolando il costo dell’energia sul mercato tutelato nel 2023, Assoutenti ha indicato 2.197 euro a famiglia: 889,60 euro per la luce, 1.307 euro per il gas. Ma a guardare più indietro, il Codacons afferma che rispetto a tre anni fa «un nucleo ha speso nel 2023 in totale ben 332 euro in più solo per le forniture di gas, e causa della situazione dei prezzi che è tutt’altro sotto controllo». Per l’Unc se il prezzo del gas scende del 6,7% rispetto a novembre 2023 e crolla del 35,2% rispetto al record storico del dicembre 2022, a confronto con i tempi pre-crisi, ovvero dicembre 2020, il rialzo è del 45,8%. Rispetto alla spesa complessiva del 2020, pari a 975 euro, ora si pagheranno 394 euro in più, +40,4%. 

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