Referendum, Bertoli (Cgil): «Resta il percorso fatto tra la gente»

Ci credevano. «Pensavamo di arrivare al quorum, altrimenti non avremmo nemmeno raccolto le firme per il referendum» è, infatti, il commento del segretario bresciano della Cgil Francesco Bertoli. Il risultato non è stato quello sperato. L’affluenza si è fermata al 30,5%, molto meno di quanto servisse. E allora c’è da fare autocritica, senza dubbio. E c’è da trovare un punto a cui aggrapparsi per ridarsi lo slancio.

«Abbiamo perso: è evidente – spiega Bertoli –. Sicuramente la partecipazione doveva essere più ampia. Proprio da qui dobbiamo ripartire: continueremo a insistere sulla cittadinanza e sul lavoro nelle prossime settimane, ma anche nei prossimi mesi e nei prossimi anni se serve: sono temi troppo importanti, non possiamo lasciar perdere».

L’astensionismo si è fatto sentire, com’era stato pronosticato. «La campagna fatta dalla destra sicuramente ha inciso – continua Bertoli –: il governo e alcuni presidenti di Regione si sono sbilanciati molto, invitando i cittadini a non andare alle urne. Non credo che i quesiti fossero complicati, piuttosto penso che i leader della maggioranza abbiano influenzato molto il voto. Le tematiche sono conosciute e interessano tutti: è evidente dunque che gli elettori di centrodestra hanno rispettato le indicazioni arrivate dall’alto. Ma l’astensionismo è un problema enorme, che non scopriamo con il referendum».

Pensare a una ripartenza non è dunque la cosa più semplice. «Nelle settimane che hanno preceduto il voto abbiamo incontrato moltissime persone – evidenzia il segretario della Cgil Brescia –. Ci sono stati incontri, dibattiti e momenti di discussione proficui. Abbiamo condiviso il percorso con la gente: questo è quello che dobbiamo continuare a fare. 15 milioni di persone si sono presentate alle urne e meritano di ricevere risposte. Se questo non accadrà, toccherà ancora a noi batterci per tematiche che riguardano anche tanti altri cittadini che non hanno votato al referendum».