Il Risorgimento rivive nella rievocazione di Solferino e San Martino

Le baionette scintillano al sole, l’aria sa di zolfo e polvere nera: al parco del laghetto di Dresenzano la storia è tornata a combattere. Finale già scritto, certo, perché è andata in scena la rievocazione della Battaglia del 1859, snodo cruciale del Risorgimento italiano. Un evento promosso dall’Associazione culturale Rievocazione Imperi con il patrocinio della Città di Desenzano, della Regione, delle Province di Brescia e Mantova e del Museo diffuso del Risorgimento.
La rievocazione
Nel pomeriggio di sabato 21 giugno oltre cento figuranti in uniforme si sono sfidati sul campo tra spari, urla e fumo, con la vittoria finale senza sorprese: le truppe franco-piemontesi. Tra i presenti anche il duca Aimone di Savoia Aosta, accompagnato dal figlio, che ha assistito alla rievocazione come a chiudere il cerchio tra finzione e storia. Con lui, numerosi amministratori dei Comuni vicini, la Giunta comunale di Desenzano con in testa l’assessore alla Cultura Pietro Avanzi, il consigliere regionale Claudia Carzeri e i rappresentanti delle forze dell’ordine.
A fare da cornice storica, il ricordo del 24 giugno 1859, quando l’Impero d’Austria dichiarò guerra al Regno di Sardegna. Sul campo scesero oltre 260mila uomini: un fronte lungo 20 chilometri, da Desenzano a Castel Goffredo, segnò uno degli scontri più cruenti dell’Ottocento.
Caotica battaglia
Il campo di battaglia è un caos: cavalli in corsa, urla, colpi di cannone, baionette alzate, manovre militari spiegate dallo speaker al pubblico, che assiste partecipe, vicino, vicinissimo. Tutti possono passeggiare tra le tende al campo, avvicinarsi ai rievocatori mentre si preparano, osservare divise, gesti, armi, cavalli che si stringono in formazione difensiva. Ci sono bambini, fotografi, curiosi.

La battaglia campale è il cuore della due giorni, ma attorno al campo si muove un intero accampamento storico: scene di vita quotidiana, esercitazioni, addestramenti. Tra i momenti più intensi, il giuramento delle truppe e la consegna della nuova bandiera del gruppo di rievocatori, con il duca di Savoia Aosta a fissarla simbolicamente: gesto di coesione, di memoria condivisa. È il passato, ma anche il futuro. I rievocatori si muovono come archeologi sperimentali: ricostruiscono divise, gesti e lingue d’epoca per restituire frammenti di storia vivente. Lo fanno per passione, per curiosità. Allora si cadeva sfiniti dal sole, ieri ci si rialzava tra gli applausi.
La manifestazione prosegue domani, domenica, con un programma fitto: si inizia alle 7 con l’adunata dei gruppi storici, alle 9 nuove esercitazioni e visite guidate, alle 10.15 la rassegna degli schieramenti e alle 10.30 un nuovo episodio della battaglia di Solferino e San Martino. Il pomeriggio è dedicato alla vita da campo, con chiusura prevista alle 16.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato

@News in 5 minuti
A sera il riassunto della giornata: i fatti principali, le novità per restare aggiornati.