Montagna, dopo il biennio post Covid aumentano gli abitanti
Che il coronavirus sia stato davvero uno spartiacque? Ora se lo chiedono davvero gli esperti, guardando ad una montagna che dopo la pandemia si presenta con un aspetto diverso. Non è più quella del pregiudizio o quella dei cliché, né quella dello spopolamento. Non solo almeno. L’Unione nazionale comuni comunità enti montani la chiama la «stagione del risveglio», che coincide con un biennio 2022-2023 caratterizzato da dati sorprendenti. Secondo il Rapporto montagne Italia 2025 dell’Osservatorio Uncem, infatti, nei due anni successivi alla fine della pandemia si registra per la prima volta un saldo positivo tra i movimenti della popolazione in ingresso e in uscita dalla montagna – che assume le dimensioni più significative degli ultimi due decenni.

In due anni
In circa ventiquattro mesi le nuove residenze sulle montagne italiane sono infatti state quasi 100mila in più (più del 12 per mille della popolazione). La ripresa investe però il Paese in modo diseguale: su 387 comunità territoriali sono 250, quasi il 65%, quelle che registrano il segno positivo. E la frattura è ancora una volta geografica: si sceglie la montagna del Nord e quella del Centro, mentre il Sud ad alta quota resta a rischio desertificazione. Nell’ultimo quinquennio la popolazione è infatti cresciuta soprattutto sulle Alpi occidentali e sull’Appennino settentrionale.
Il fenomeno
Ma la discontinuità più forte con il passato è determinata anche dalla composizione del flusso migratorio della cittadinanza. Perché per la prima volta le nuove residenze ad alta quota sono soprattutto di italiani: la nuova popolazione della montagna è fatta di quasi 64mila italiani e di meno di 36mila stranieri. Una proporzione che racconta un fenomeno: la popolazione straniera in montagna quasi si dimezza rispetto ai valori del quinquennio precedente ed evidenzia la tendenza ormai presente in tutto il Paese a una progressiva riduzione dell'interesse verso l’Italia da parte dei flussi migratori di lungo raggio.
Nel Bresciano
Ma qual è lo scenario nel Bresciano? Uncem certifica una popolazione importante: 25.815 abitanti in Valcamonica, 10.479 in Bassa Valcamonica, 5.813 in Alta Valcamonica e 15.527 sulle Dolomiti Camune, mentre i residenti censiti in Valtrompia sono 108.848 e 64.866 quelli in Valsabbia. Ad abitare nel Parco Alto Garda Bresciano si contano infine 27.974 cittadini mentre tra Alto e Basso Sebino (che però comprende anche la Bergamasca) i residenti sono 61.447. Ma proprio nelle valli bresciane, che pur negli ultimi decenni hanno risentito in maniera importante dello spopolamento, si registrano rischi inferiori alla desertificazione sociale perché al loro interno resiste una più cospicua densità imprenditoriale. Il motore economico (ancora una volta) si rivela come un’ancora di salvezza.
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