Spopolamento in Valsabbia, la resilienza dei comuni del fondovalle

La parola d’ordine per favorire la resilienza sulla montagna valsabbina  è «sussidiarietà». Ed il riferimento è la Comunità montana che da sempre cerca di fare in modo di portare servizi dello stesso livello nei paesi valsa bbini grandi e piccoli, per i cittadini come per la pubblica amministrazione. Ma lo spopolamento si fa sentire. La Valsabbia di montagna è infatti un territorio che invecchia e si svuota. La «fotografia» emerge dai dati demografici aggiornati al 2025, con confronto al 2020. Il quadro è particolarmente critico per i comuni più piccoli e periferici, dove si sommano il calo della popolazione residente e l’aumento della quota di anziani.

I dati

Nel quinquennio 2020-2025, comuni come Capovalle (-6,6%), Bagolino (-3,8%), Pertica Alta (-4,3%) e Treviso Bresciano (-1,9%) hanno perso una parte significativa dei propri abitanti. Parallelamente, in questi stessi territori si registra una delle percentuali più alte di over 65 dell’intera area: oltre il 37% a Capovalle e Pertica Alta, il 38,1% a Bagolino, il 34,5% a Treviso Bresciano. A Lavenone e Idro, la popolazione anziana supera comunque il 32%, con una natalità molto bassa: la fascia 0–14 anni rappresenta solo il 12,9% del totale nell’intera area. Al contrario, i comuni di fondovalle e meglio collegati, come Gavardo (+1,0%), Villanuova e Vobarno (stabili), mostrano maggiore resilienza, con strutture demografiche più bilanciate e una discreta presenza di giovani e famiglie.