La bianca pelle di Betsabea e l’attimo in cui inizia qualcosa di nuovo

Al Martes di Calvagese due dipinti illustrano la vicenda biblica della moglie del generale Uria sulla quale il re Davide aveva posato gli occhi
Davide invia al fronte Uria (particolare del dipinto del Vecchia)
Davide invia al fronte Uria (particolare del dipinto del Vecchia)
AA

Antonio Bellucci, autore vissuto tra Sei e Settecento a Venezia, è uno degli artisti che segnano il passaggio tra un secolo dove in pittura predomina il buio e uno in cui vince la luce (un nome per tutti, Tiepolo). In più, avendo lavorato in Austria e Inghilterra, contribuisce alla diffusione della pittura veneziana in Europa. Un suo dipinto, «Betsabea al bagno», è esposto al Martes di Calvagese della Riviera.

La storia

La storia è biblica, ma l’Antico Testamento è un pretesto per trattare un soggetto non proprio religioso. La vicenda descritta è il prodromo di un tradimento e di un’azione omicida. Betsabea, a petto nudo, assistita dalla governante e seduta sul bordo di una vasca di marmo, è la moglie di Uria, generale prediletto di Davide, sovrano d’Israele.

Il marito è in guerra, lei è sola. Il re vede la sua nuda pelle d’avorio, s’innamora perdutamente e invia la sua emissaria, nera (che senso ha fingere di non notarlo?) ed elegantissima (indossa una preziosa veste di lacca, colore ricavato dal carapace delle coccinelle), a portarle un biglietto d’invito a palazzo. Betsabea accetta: concepirà un figlio con il re, il quale, per cercare di confondere le acque, richiama dal fronte Uria, che però non giace con la moglie. Così Davide, per tagliare la testa al toro (stavolta non a Golia), lo manda in battaglia a morire, per poterne sposare la vedova. Tale comportamento indegno verrà punito da Dio, che non farà sopravvivere il figlio della colpa. Ed ecco, dopo il rincrescimento regale, l’arrivo di un erede benedetto, Salomone, che diventerà sire nonché sinonimo di saggezza.

Ma torniamo alle tre donne strette intorno a un biglietto. Complici, mentre il sovrano, sul balcone, è sullo sfondo. La latrice della missiva ha l’indice sulla bocca, come a suggerire di mantenere il silenzio sulla scabrosa faccenda. Betsabea si bea dei complimenti ricevuti e tiene la mano sulla testa di un putto che butta acqua nella vasca. Che simboleggi l’arrivo di un bambino?

Al Martes tra l’altro è presente un dipinto secentesco di Pietro Vecchia in cui Davide spedisce al fronte Uria per liberarsene in via definitiva. Anche in questa scena tre persone, in questo caso uomini, fanno cerchio intorno a un pezzo di carta, che Uria guarda con riconoscenza: si sente apprezzato dal re, non sapendo che il re più che lui apprezza la sua sposa. Betsabea al bagno, aldilà dell’infedeltà che sarà pagata dai protagonisti a carissimo prezzo, fotografa l’attimo in cui qualcosa di nuovo ha inizio. Prima della tentazione, del cedimento, della morte, del rimorso, della passione, della redenzione. Prima che cominci qualsiasi futuro c’è sempre un momento in cui tutto si ferma. Il respiro, il pensiero, i sogni. Sono momenti rari, pieni di energia, sentimento, magia. Vale la pena stare su questa Terra solo per avere la possibilità di viverne almeno uno.

Icona Newsletter

@Buongiorno Brescia

La newsletter del mattino, per iniziare la giornata sapendo che aria tira in città, provincia e non solo.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia