Revenge porn, il più giovane degli indagati chiede scusa

Un 27enne ha chiesto scusa e ha risarcito la dottoressa bresciana coinvolta nel caso. Rito abbreviato per tre coinvolti
Una donna con un cellulare © www.giornaledibrescia.it
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È iniziata a Brescia l’udienza preliminare del processo per revenge porn con vittima una dottoressa bresciana le cui foto intime che sarebbero dovute rimanere private, sono diventate invece pubbliche e virali. Dei dieci indagati il più giovane, un 27enne, ha chiesto scusa e ha risarcito la vittima. Uscendo così dal processo.

Tre coinvolti, di cui la figlia di un ex allenatore di calcio di Serie A, hanno scelto il rito abbreviato. La posizione di uno è stato stralciata per un vizio procedurale. Gli altri, tra cui un ex calciatore del Brescia e l’ex amante della donna al quale lei ha riferito di aver mandato i video hot poi diventati pubblici, non hanno scelto riti alternativi. L’udienza preliminare è stata aggiornata al 23 marzo. La dottoressa, dopo che il suo caso divenne di dominio pubblico, fu licenziata per danno di immagine, da uno degli studi medici dove collaborava.

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