'Ndrangheta: dal gip tacciono due fermati, Zappia nega tutto

In silenzio i due accusati per il coinvolgimento nell'omicidio Bruzzese. Il magazziniere di Nuvolera: «Neppure conosco chi mi accusa»
L'operazione che ha portato ai fermi è stata condotta da Fiamme Gialle e Arma - Foto Marco Ortogni/Neg © www.giornaledibrescia.it
L'operazione che ha portato ai fermi è stata condotta da Fiamme Gialle e Arma - Foto Marco Ortogni/Neg © www.giornaledibrescia.it
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Ha respinto tutte le accuse ed escluso di conoscere la persona che gli punta il dito contro. Arrestato con l’accusa di detenzione di armi da guerra aggravata dallo scopo di favorire la ‘ndrangheta, Giuseppe Zappia - 52enne magazziniere di casa a Nuvolera - è stato l’unico a rispondere all’interrogatorio di convalida, maturato in seguito ai fermi eseguiti la mattina del 4 ottobre, nell’ambito dell’inchiesta che ha portato al fermo di altre quattro persone accusate a vario titolo anche dell’omicidio di Marcello Bruzzese compiuto a Natale 2018 a Pesaro.

Gli avvocati di Zappia hanno chiesto al gip di rimettere in libertà il loro assistito. A loro avviso non sussistono né i gravi indizi di colpevolezza, nè le esigenze cautelari. Il giudice si è riservato. 

Hanno preferito il silenzio gli altri due bresciani fermati dalla Dda bresciana e dalla procura di Ancona e accusati di concorso nell’omicidio del fratello del collaboratore di giustizia Girolamo Bruzzese. Francesco Candiloro, pasticcere di casa a Brescia, e Gianenrico Formosa, 54enne di Flero, si sono avvalsi della facoltà di non rispondere.

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