Loggia 2023, sfuma l'election day e si punta alle urne a maggio

Se Del Bono siederà in Regione, la regia del Comune di Brescia sarà della vicesindaco Castelletti
Palazzo Loggia, sede della Giunta cittadina - © www.giornaledibrescia.it
Palazzo Loggia, sede della Giunta cittadina - © www.giornaledibrescia.it
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E un dubbio è fugato: niente election day tra Regionali e Amministrative. Il voto per il dopo Emilio Del Bono scivola quindi un po’ più in là: un sollievo per il centrosinistra, che temeva l’effetto Lombardia anche su Brescia, un boccone amarognolo per il centrodestra, che invece vedeva nell’appuntamento elettorale congiunto una carta a suo favore.

Quanta distanza ci sarà però effettivamente tra una chiamata alle urne e l’altra non è un dato scontato: se è vero che l’appaiamento è sfumato, essendo quasi sicure le Regionali il 12 e 13 febbraio, è altrettanto vero che da tempo Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia lamentavano un calendario «troppo estivo» per il voto (specie per una fetta del loro elettorato). Ecco perché la scadenza naturale del mandato, a giugno, resta comunque un’ipotesi tentennante: l’idea - per il momento non ancora concreta, ma che vanta già una buona base per diventarlo - è di puntare ad anticipare la scelta del futuro candidato sindaco a maggio. Due appuntamenti, quello di Lombardia e di Loggia 2023, che nonostante questa svolta continuano ad essere intrecciati tra loro.

Con questo nuovo cronoprogramma sul tavolo, è facile intuire ad esempio che le Regionali segneranno di fatto il fischio d’inizio del momento clou della campagna elettorale locale.

Scenario

Molti volti e molti nomi rimbalzeranno da una elezione all’altra. A partire dal sindaco in carica: Emilio Del Bono, al suo secondo e ultimo mandato da primo cittadino, sarà in corsa per il Pirellone. Che succederà, a febbraio, se sarà eletto in Consiglio regionale? Che si troverà di fronte a una scelta: per sedersi nell’Aula milanese dovrà compiere una scelta, esattamente come aveva dovuto fare - cinque anni fa - Giorgio Gori, numero uno a Bergamo. I tempi, però, sono favorevoli al sindaco, che ha novanta giorni di tempo dall’insediamento della giunta delle elezioni per ufficializzare la scelta. Certo, dovrà abbandonare la Loggia in piena campagna elettorale: a quel punto, a subentrare come reggente sarà - come la norma prevede - la sua vice, Laura Castelletti.

Ma Del Bono non è l’unico ad ambire a rappresentare Brescia in Lombardia. Tanto nel centrodestra quanto nel centrosinistra iniziano a circolare i nomi degli aspiranti potenziali candidati. Da Gianpaolo Natali (FdI) a Massimo Tacconi (Lega), da Paolo Fontana (FI) a Laura Parenza (Pd), passando per Donatella Albini (Sinistra a Bs).

Per ora, a 24 ore dall’annuncio della data ufficiale del voto per le Regionali, si tratta ancora di rumors, nulla è deciso, ma se così fosse, nell’aula di Palazzo Loggia non solo il vento della campagna elettorale farà il suo ingresso in anticipo, ma rischiano di rimanere sguarnite parecchie sedie. Alcuni nomi noti circolano poi anche al di fuori del Consiglio: per FdI si parla dell’ex leghista Giorgio Bontempi, per la Lega dell’ex forzista Giorgio Maione, nel Pd si presenterà anche l’ex assessore all’Ambiente Miriam Cominelli, oggi in Regione al posto di Gian Antonio Girelli.

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Una partita aperta, quella di Loggia 2023. Se il centrodestra va verso l’ufficializzazione della candidatura dell’assessore regionale Fabio Rolfi (altra casella che interseca i due piani), il centrosinistra è per il momento in totale stallo. Sia sul piano del perimetro (non è chiaro se i 5s correranno da soli o in coalizione), sia sul piano del frontman o della frontwoman: in pole, al momento, c’è Castelletti, ma i dem non hanno ancora sciolto la riserva e per ora resta in campo la terna proposta dal sindaco e composta, oltre che dalla vice, da Valter Muchetti e da Federico Manzoni.

Proprio alla luce di questo, gli scenari potrebbero essere tre: appoggiare Castelletti con un ticket che consegna al Pd il ruolo di vice; rivendicare lo status di partito di maggioranza relativa e imporre un nome (il che comporterebbe però una scelta tra i due che hanno alzato la mano, decisione schivata nell’Assemblea di inizio mese); proporre un quarto nome. Nel frattempo, Italia Viva ha chiarito che ballerà da sola al primo turno (a meno che non si opti per la candidatura di Manzoni), così come a correre da solista sarà Europa Verde-Brescia.

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