In via Turati spunta un'altra pista ciclabile: «Azione di disobbedienza civile»

L'hanno disegnata alcuni cittadini nella notte ed è stata rimossa verso le 11. Un anno fa la stessa azione sul ring
La pista ciclabile disegnata su via Turati - Foto © www.giornaledibrescia.it
La pista ciclabile disegnata su via Turati - Foto © www.giornaledibrescia.it
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A poco più di un anno di distanza dalla prima, ecco rispuntare di nuovo il tratteggio di una pista ciclabile in via Turati. L'hanno disegnata alcuni cittadini nella notte tra giovedì e venerdì ed è stata fotografata da diverse persone nella mattinata di oggi, prima di essere cancellata intorno alle 11. «Non chiamatela ciclabile clandestina: è un’azione di disobbedienza civile compiuta a beneficio di tutte le persone per mandare un messaggio chiaro alla città e a chi la amministra»: così recita la rivendicazione del gruppo Brescia Capitale 2023, diffusa in una nota alla stampa alle 13 di oggi. 

La prima pista ciclabile «fasulla» in via Turati era stata disegnata tra il 13 e il 14 ottobre 2022, accompagnata da cartelli con la scritta «Il ring non è un'autostrada», a ribadire l'inagibilità delle strade come via Turati per chi non va in auto. Ne era nato un dibattito sulla tutela dei diritti dei ciclisti. Al tempo l'assessore alla Mobilità Federico Manzoni si era detto concorde rispetto a un possibile intervento che però secondo il vicesindaco avrebbe dovuto prevedere un progetto ad hoc, ipotizzando un percorso da piazzale Arnaldo a via Turati tramite via Brigida Avogadro e viceversa. 

  • Cancellata la pista ciclabile disegnata nella notte tra il 14 e il 15 dicembre
    Cancellata la pista ciclabile disegnata nella notte tra il 14 e il 15 dicembre
  • Cancellata la pista ciclabile disegnata nella notte tra il 14 e il 15 dicembre
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Via Turati, oggi come allora, è stata scelta dal gruppo di cittadini perché è una via del ring, l’anello che si snoda attorno il centro storico di Brescia e fa da raccordo con le zone sud, sud-est e nord della città. È solitamente molto trafficata e dunque poco frequentata dai ciclisti, o frequentata esponendosi a diversi rischi. Scrive infatti Brescia Capitale 2023: «La via è pericolosa e insicura, soprattutto per chi si sposta in bicicletta: la carreggiata è molto larga, è sprovvista di cordoli salvagente sugli attraversamenti pedonali, i mezzi motorizzati procedono a velocità oltre i limiti consentiti (50 km/h), il traffico motorizzato è intenso, non esiste né pista né corsia ciclabile. Via Turati è un esempio evidente di inadeguate infrastrutture e scarsa cultura ciclabile». Ecco perché secondo il gruppo «il mancato intervento su quella via favorisce ancora chi si sposta in auto: se da sud devi spostarti a nord in bicicletta hai due possibilità, o percorrere via Turati in condizioni di totale insicurezza o allungare il tragitto passando per il centro storico. Il messaggio è chiaro: se usi la bici, sei utente di serie B della strada. Eppure la nostra è una delle città più inquinate d’Europa».

Nella nota viene quidi fatto appello all'esito del voto alle scorse elezioni amministraive e alle promesse fatte allora: «Il 14 e 15 maggio la città ha espresso il suo parere: è tempo di scelte coraggiose, è il momento di mettere in atto l’obiettivo di ciclabilità diffusa intorno a cui si sviluppa tutto il Biciplan, è ora di tradurre in fatti le promesse elettorali (città dei 15 minuti, città a zero emissioni, Brescia European Green Capital, città giusta e inclusiva, Brescia più gentile) della sindaca Laura Castelletti, del suo vice e assessore alla mobilità Federico Manzoni e della sua maggioranza. Crediamo che la bicicletta sia parte essenziale del cambiamento a beneficio non solo di chi la usa, ma di tutta la comunità. Lo spazio pubblico non è infinito, auspichiamo una città che metta al centro le persone. Chiediamo quindi che il ring smetta di essere l’autostrada urbana di Brescia ad uso esclusivo delle auto in un’ottica di rigenerazione dello spazio pubblico».

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