Acqua buona, pulita e depuratori efficienti: in 5 anni investiti oltre 600 milioni di euro

Gli interventi realizzati da A2A e Acque Bresciane. Tariffe più leggere grazie a 118 milioni di fondi pubblici
Il nuovo depuratore di Gavardo, una delle ultime opere realizzate - © www.giornaledibrescia.it
Il nuovo depuratore di Gavardo, una delle ultime opere realizzate - © www.giornaledibrescia.it
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Garantire ai cittadini acqua pulita, buona da bere e per gli usi domestici. Restituire all’ambiente acqua depurata, che serve anche da alimento per i campi. Il tutto attraverso nuovi depuratori e fognature, interventi su acquedotti e reti idriche, azioni per ridurre gli sprechi e le perdite, ricerche di nuovi bacini acquiferi.

In cinque anni, dal 2018 al 2023, allo scopo sono stati investiti 603 milioni sotto la regia dell’Ufficio d’Ambito di Brescia (Ato), l’ente che regola queste attività, gestite in 173 Comuni da Acque Bresciane e A2A Ciclo idrico. Significa 73 euro per abitante all’anno, record in Lombardia.

L’Ato pianifica, i due operatori realizzano gli investimenti, ripagati dalle bollette. Tuttavia, in questi anni l’Ato (coincide con la provincia) è riuscita a intercettare importati contributi pubblici: 118 milioni (quasi il 20% degli investimenti) da Stato, Regione e Pnrr, in buona parte non ancora utilizzati. Bisogna aggiungere i 60 milioni assegnati dal ministero per l’Ambiente all’opera maggiore: la depurazione del Garda. «In questi anni - commenta il presidente dell’Ato, Aldo Boifava - abbiamo fatto un grande lavoro per reperire fondi pubblici, che da una parte accelerano le opere necessarie e dall’altra non gravano sulle tariffe».

Scaduto

Il Consiglio di amministrazione dell’Ato, insediato nel dicembre del 2019, è in regime di proroga. L’Ato è un’azienda speciale della Provincia e spetta a questo ente la nomina dei cinque nuovi componenti: due indicati dal presidente, tre su proposta della Conferenza dei sindaci. Nelle prossime settimane si procederà. Intanto Boifava, con al fianco il direttore dell’Ufficio d’Ambito, Marco Zemello, offre un bilancio dell’attività svolta. Questi ultimi sono stati anni complicati. Alcune urgenze sono state affrontate e sono in via di soluzione (ad esempio le infrazioni europee per le criticità nella depurazione di molti territori; saranno tutte sanate entro il 2025).

Altre sono ancora sul tavolo: il modello gestionale (società solo pubblica oppure con partecipazione privata?), il depuratore del Garda, la volontà della Valcamonica di creare un Ato autonomo. Il prossimo Consiglio di amministrazione dovrà occuparsi anche delle nuove tariffe, tema sempre delicato.

Le opere

«Il Consiglio uscente - dice Boifava - consegna una provincia ai primi posti in Lombardia per la qualità del servizio svolto sul ciclo idrico. Un lavoro - prosegue - che il Consiglio ha portato avanti in maniera condivisa, nel metodo e nella sostanza». L’impegno maggiore «è stato risolvere le infrazioni comunitarie».

Degli oltre seicento milioni investiti, circa 142 riguardano interventi per ridurre le perdite nelle reti idriche. La media della dispersione, nel Bresciano, è del 42% (nel capoluogo il 28%). I 118 milioni di fondi pubblici recuperati dall’Ato finanziano opere importanti. A cominciare dall’acquedotto della Valtrompia, da realizzare entro il 2026 con risorse del Pnrr (27,5 milioni).

Pnrr

Un altro blocco di lavori pagati dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (poco meno di 40 milioni) riguarda, fra l’altro, l’ampliamento o il rinnovo degli impianti di depurazione di Calcinato-Calcinatello, Leno, Visano, Pralboino, Poncarale. Tutte opere ancora da fare.

Particolare attenzione viene data a Calvisano, deficitario di impianti del ciclo idrico. Il depuratore è stato realizzato con fondi Pnrr; sono in corso i lavori per la rete fognaria e acquedottistica (7,6 milioni avuti dallo Stato). È invece terminato il depuratore di Barbariga finanziato dalla Regione con 4,7 milioni. I due Piani Marshall della Regione, messi in campo nel 2020 e nel 2022 per il rilancio post Covid, cubano quasi venti milioni.

Lunga la lista degli interventi. È in corso l’ampliamento del depuratore di Quinzano, è finito quello di Pozzolengo; terminati anche il collettore fognario Marcheno-Brozzo-Pezzaze-Lavone e alcuni lotti della nuova fognatura di Montichiari e di Lonato; pronto per l’inaugurazione il collettamento di Brandico, Lograto e Maclodio al depuratore intercomunale di Mairano; finito il nuovo depuratore di Vobarno, ancora da realizzare quello di Ciliverghe.

Nella lista ci sono anche opere minori per spesa, ma non per importanza. Ad esempio, si sta costruendo la vasca di prima pioggia a tutela della Riserva delle Torbiere a Provaglio d’Iseo (800mila euro finanziati dalla Regione); cantieri aperti anche per rifare il collettore fognario circumlacuale nell’area ex Rio a Paratico e per la costruzione del collettore Idro-Vantone (2,4 milioni di fondi regionali per i due progetti). L’Ato ha anche finanziato con fondi propri progetti vari per 14,5 milioni.

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