Bozzoli, l’attività non riparte. Lavoratori preoccupati

Gli effetti del lunghissimo sequestro a cui l’autorità giudiziaria ha sottoposto gli impianti si fanno sentire pesantemente
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Futuro incertissimo per i 13 lavoratori della Bozzoli di Marcheno. La fonderia valtrumplina non riesce a far ripartire l’attività. Gli effetti del lunghissimo sequestro a cui l’autorità giudiziaria ha sottoposto gli impianti, sbloccato soltanto il 27 gennaio scorso, si fanno purtroppo sentire pesantemente.

Senza ripresa produttiva non c’è la possibilità di attivare per i dipendenti alcuna forma di ammortizzatori sociali. Stefano Olivari, il sindacalista della Fim Cisl che segue da mesi la vicenda ne parlerà questa mattina in un incontro con la direzione aziendale: “per fare il punto - spiega - e capire dal punto di vista industriale quali sono le prospettive”.

Al termine dell’incontro è in programma l’assemblea dei lavoratori. “Le strade si fanno sempre più strette - aggiunge Olivari - ma ci stiamo muovendo anche sul fronte degli istituti di credito per verificare la possibilità di un aiuto di carattere economico, in attesa della definizione della cassa integrazione, che consenta ai dipendenti di far fronte alle necessità di mantenimento. Non è facile ma non lasceremo soli gli operai di questa azienda finita in una voragine giudiziaria che sembra avere compromesso irrimediabilmente produzione e mercato”.

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