Cultura

Festival di Sanremo 2021, cosa è successo durante la finale

La cronaca dell'appuntamento conclusivo del Festival della canzone italiana, vinto dai Maneskin
Amadeus e Fiorello - Foto Ansa/Ettore Ferrari © www.giornaledibrescia.it
Amadeus e Fiorello - Foto Ansa/Ettore Ferrari © www.giornaledibrescia.it
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Si è conclusa la settantunesima edizione del Festival di Sanremo 2021. Condotta da Amadeus e Fiorello, la finale ha visto tra le altre cose la partecipazione del pubblico da casa attraverso il televoto. Ecco la cronaca della serata. 
 

2.30 I Maneskin hanno vinto il Festival di Sanremo 2021

2.25 Willie Peyote vince il Premio della critica

2.10 Serie di ospiti in attesa che venga proclamato il vincitore. Sul palco sale Dardust, preceduto da Riccardo Fogli, Michele Zarrillo e Paolo Vallesi.

2.03 Ecco i primi tre classificati, ora si riapre il televoto e si decreta il vincitore finale: 
Codice 01 Ermal Meta
Codice 02 Francesca Michielin e Fedez
Codice 03 Maneskin 
 

2.00 Viene proclamata la classifica della finale dal quarto al ventiseiesimo posto:

4 Colapesce Dimartino
5 Irama
6 Willie Peyote
7 Annalisa
8 Madame
9 Orietta Berti
10 Arisa
11 La Rappresentante di Lista
12 Extraliscio feat. Davide Toffolo
13 Lo Stato Sociale
14 Noemi
15 Malika Ayane
16 Fulminacci
17 Max Gazzè
18 Fasma
19 Gaia
20 Coma_Cose
21 Ghemon
22 Francesco Renga
23 Gio Evan
24 Bugo
25 Aiello
26 Random 

 

 

1.52 Stop al televoto, canta Gaudiano, vincitore delle Nuove Proposte. Anche lui parla di analgesici all'inizio della canzone «Polvere da sparo», dev'essere una fissazione.

1.47 Non ci si crede, ma Aiello è davvero l'ultimo campione in gara prima che dalla classifica esca il terzetto che accede alla finalissima. Il codice del televoto è il 26, la canzone si intitola «Ora» e suona beffarda vista, per l'appunto, l'ora. Un Mengoni più urlato, non è oro quello che gli luccica al collo e sulle dita. Calcutta cantava «Paracetamolo», lui cita l'ibuprofene: in effetti un analgesico non guasterebbe.

1.42 Fasma canta «Parlami», ha il codice 25 e rientra nella corrente rapper sensibile con l'autotune. Per riprendere la metafora del pranzo matrimoniale, né carne né pesce.

1.27 Noemi e la sua «Glicine» di notte: un profumo piacevole, ma niente di più. Codice televoto 24. Ci si sente come ai matrimoni, quando il cameriere arriva con il terzo secondo piatto e ti verrebbe voglia di passare, però assaggi per cortesia e ti chiedi quando finirà.

1.21 Tocca a Max Gazzè con la Trifluoperazina Monstery Band, codice televoto 23. «Il farmacista» ha un che di già sentito. Trasformista sul palco, Gazzè si traveste da Superman, ma non ha i superpoteri. 

1.18 Random, codice televoto 22, canta «Torno a te» e conferma l'idea che 26 big in gara siano oggettivamente troppi. 

1.11 Lo Stato Sociale (codice televoto 21) si getta nella mischia finale con il «Combat Pop». Per loro c'è il precedente fortunato di «Una vita in vacanza» e anche stavolta è facile immaginare che il brano entrerà a fare parte dei loro classici, anche dal vivo, quando si potrà.

 

I Coma_Cose al Festival di Sanremo - Foto Ansa/Ettore Ferrari © www.giornaledibrescia.it
I Coma_Cose al Festival di Sanremo - Foto Ansa/Ettore Ferrari © www.giornaledibrescia.it

 

1.04 Sacrificati ancora una volta a ora tarda, i Coma_Cose cantano «Fiamme negli occhi» e si confermano tra i migliori partecipanti, nonostante la classifica non li abbia finora premiati. Questo festival rappresenta balzo in avanti, comunque, per un duo che fa pop seguendo una strada molto personale. Codice televoto 20.  

 

1.00 Annalisa, codice del televoto 19, ha i numeri per vincere il festival. «Dieci» è rassicurante per il pubblico, una canzone d'amore sofferente che ricalca i canoni sanremesi.

00.38 Momento karaoke nostalgia con l'omaggio a Umberto Tozzi, che porta i suo classici al Festival, dove ha partecipato quattro volte vincendo nel 1987 con «Si può dare di più» assieme a Gianni Morandi e Enrico Ruggeri. «Ti amo» e «Gloria» sono due delle canzoni proposte da Tozzi, pescate tra i suoi 34 album che hanno venduto 80 milioni di copie. A suo modo, un monumento della musica leggera italiana. 

 

La Rappresentante di lista - Foto Ansa/Ettore Ferrari © www.giornaledibrescia.it
La Rappresentante di lista - Foto Ansa/Ettore Ferrari © www.giornaledibrescia.it

 

00.20 Riecco Dardust. C'è di nuovo lui dietro al brano «Amare», de La Rappresentante di Lista, codice 18. Veronica Lucchesi è un'interprete già matura, con una voce potente, mentre non si comprende perché l'altra metà del gruppo, Dario Francesco Mangiaracina, abbia una chitarra a tracolla, viste le atmosfere elettroniche e orchestrali della canzone che funziona e vola oltre l'Ariston.

00.14 Ospitata sportiva: Alberto Tomba e Federica Pellegrini. Tomba è riuscito in un'impresa, interrompere il Festival di Sanremo. Nel 1988, per consentire a pubblico di seguire la sua discesa nello slalom speciale alle Olimpiadi di Calgary, la kermesse venne fermata. «Per fortuna ho vinto l’oro», commenta stasera sul palco dell'Ariston. Tomba e Pellegrini chiedono agli italiani di scegliere il logo delle Olimpiadi Milano Cortina 2026.

 

Alberto Tomba, Federica Pellegrini e Amadeus - Foto Ansa/Ettore Ferrari © www.giornaledibrescia.it
Alberto Tomba, Federica Pellegrini e Amadeus - Foto Ansa/Ettore Ferrari © www.giornaledibrescia.it

 

00.09 Madame, codice televoto 17, canta la sua intensa «Voce» con un vestito in cui è sposa e sposo al tempo stesso. Sempre a piedi nudi, mostra di fondersi interamente nel suo brano, che ha scritto con il produttore Dardust, uno degli ospiti della serata finale. Diciott'anni, grande carattere, Madame lascia il segno.

00.02 Un giorno forse capiremo come Achille Lauro sia passato da concorrente per due edizioni (2019 e 2020) a ospite fisso per cinque serate nel 2021, un maxi tributo che travalica i suoi meriti. Non che non ci siano: nel panoerama musicale italiano attuale è difficile trovare un personaggio del suo calibro, a livello di capacità di mettersi in gioco in nome dello spettacolo, ma in ogni caso sembra tutto esagerato. Non manca in «C'est la vie», il brano proposto stasera, un po' di sano vittimismo con registrazioni di persone che definiscono Achille Lauro un drogato e via dicendo. 

 

Achille Lauro - Foto Ansa/Ettore Ferrari © www.giornaledibrescia.it
Achille Lauro - Foto Ansa/Ettore Ferrari © www.giornaledibrescia.it

 

23.56 I Maneskin, codice televoto 16, squadernano la loro «Zitti e buoni» con tutti i crismi di un immaginario di maledettismo hard rock che anche a Sanremo ha la sua riserva indiana. Vista l'ora, che comincia a farsi tarda, non è difficile accontentarli standosene zitti e buoni davanti allo schermo. 

23.49 Per la serie suonarsele e cantarsele, Amadeus e il sindaco di Sanremo, Alberto Biancheri, consegnano a Fiorello il Premio città di Sanremo. 

23.43 E basta parlare di Morgan e delle brutte intenzioni, la maleducazione. Basta! Bugo si è (giustamente) stufato di sentire parlare di ciò che è accaduto lo scorso anno e vuole che l'attenzione sia rivolta tutta alla sua nuova «E invece sì» (codice televoto 15). Che dire. Il brano è solido, nostalgico, musicalmente in linea con gli altri pubblicati nell'album Cristian Bugatti (riproposto quest'anno con l'aggiunta di cinque brani, tra cui quello sanremese) e Bugo lo interpreta con stile personale. Come ha scritto lui stesso, «non sono il più intonato di tutti, ma di certo sono più sincero di molti». 

23.37 La giornalista Giovanna Botteri legge l'inizio del testo di «Caro amico ti scrivo» di Lucio Dalla per iniziare una riflessione sugli ultimi dodici mesi, segnati dalla pandemia di Covid-19.

23.33 Arisa, codice telvoto 14, si esibisce con «Potevi fare di più», un brano intensamente sanremese. È concreta l'impressione che ci sia qualcosa di vagamente autoreferenziale nel titolo. 

23.20 Orietta Berti, in quota Sanremo Classics, propone «Quando ti sei innamorato» (codice televoto 13). La voce c'è, anche se nel ritornello qualche fatica si sente, e il brano è credibile (abbiamo ancora negli occhi l'agghiacciante «Niente», cantata da Rita Pavone lo scorso anno, in tema di glorie del passato). Difficile dire se stavolta Orietta Berti entrerà negli annali, ma di certo resta impressa la sua cordiale gentilezza e la dolcezza d'altri tempi con cui ringrazia l'orchestra e saluta Amedeo, il nome di battesimo di Amadeus.

23.07 «Questa è l’Italia del futuro: un paese de musichette mentre fuori c’è la morte». Willie Peyote sceglie la critica ironica a tutto campo nella sua «Mai dire mai (La locura)» (codice televoto 12), una delle cose migliori del festival, aperta da una citazione della serie tv Boris. La sua satira colpisce lo stesso Sanremo, il mondo dello spettacolo, l'ansia da consenso. «Tutti blaterano di un futuro senza sapere esattamente cosa vogliono, mentre Sanremo è notoriamente il passato. Il fatto che nel cast ci siamo io ed altri, che di quel mondo non fanno parte, rientra in un meccanismo classico che vuole svecchiare Sanremo e renderlo gioioso e allegro. Questa, in fondo, è locura», ha dichiarato il cantante a Fanpage. Come dargli torto.

 

Amadeus e Ornella Vanoni - Foto Ansa/Ettore Ferrari © www.giornaledibrescia.it
Amadeus e Ornella Vanoni - Foto Ansa/Ettore Ferrari © www.giornaledibrescia.it

 

22.43 Al Festival di Sanremo arriva Ornella Vanoni, che inizia la sua esibizione con la stessa «Una ragione di più» cantata giovedì sera da Renga con Casadilego. Dopo un viaggio tra i suoi successi, è il momento di «Un sorriso dentro al pianto», cantata con Francesco Gabbani.

22.36 Anche «Chiamami per nome», di Francesca Michielin e Fedez (codice televoto 11) è tra le canzoni che puntano alla vittoria. Si sente la mano di Mahmood, coautore, e si sente che l'intesa tra i due, dopo un inizio più legnoso, è andata affinandosi nel corso delle serate. La terza collaborazione tra Michielin e Fedez dopo «Cigno nero» e «Magnifico» del 2013 e del 2014 potrebbe essere quella che regala maggiori soddisfazioni. Una nota aggiuntiva: dopo le varie polemiche sui fiori regalati solo alle donne, ecco la svolta, se così si può dire: alla fine dell'esibizione il mazzo di fiori viene consegnato a entrambi. Parità è fatta. 

22.25 Il ritmo delle esibizioni era troppo serrato per durare: ecco il primo intermezzo comico di Fiorello, tra musica lirica e classica e recite scolastiche. Stavolta risparmia al pubblico le battute falliche o quelle in stile anulo e scivola via indolore. 

22.19 Si esibisce Malika Ayane (codice televoto 10) con «Ti piaci così». Suadente, dal ritmo sostenuto, è una delle canzoni più radiofoniche e infatti in questi giorni è stata programmata spesso. Alla sua quinta partecipazione a Sanremo, dove ha vinto due volte il premio della critica, Malika Ayane sembra giunta a una piena maturità pop. 

 

 

22.12 Ecco i più apprezzati finora dalla stampa, Colapesce e Dimartino (codice televoto 09), con il loro tormentone intelligente «Musica leggerissima». Sembra di trovarsi in una sala da ballo di fine anni Settanta, mentre il testo omaggia tra gli altri Battiato (la frase «Il maestro è andato via» si riferisce a lui?). L'intro del pezzo ricorda «Figlio di un re» di Cesare Cremonini, oltre che «We are the people» degli Empire of the Sun, ma sono tutto sommato peccati minori. Il brano funziona e si appiccica alle orecchie, è tra quelli destinati a durare oltre il festival.

 

Colapesce e Dimartino - Foto Ansa/Ettore Ferrari © www.giornaledibrescia.it
Colapesce e Dimartino - Foto Ansa/Ettore Ferrari © www.giornaledibrescia.it

 

22.07 Serena Rossi sale sul palco per affiancare Amadeus. L'attrice e cantante (che ha recitato nelle fiction «Io sono Mia» e «Mina settembre») partecipa per lanciare il nuovo programma musicale «Canzone segreta», in onda su Rai 1 dalla prossima settimana. Rossi si esibisce in una versione piano e voce di «A te», di Jovanotti.

22.01 Gli Extraliscio con Davide Toffolo dei Tre Allegri Ragazzi Morti (codice televoto 08) fanno ondeggiare il pubblico a casa con «Bianca luce nera». Grande qualità, fuori dagli schemi, per una band che rilegge in maniera personale tradizioni musicali varie, al sapore di balera. Capita spesso, soprattutto negli ultimi anni, che a Sanremo venga invitato il gruppo strano, ma in questo caso l'originalità è sincera. Sono uno di quei gruppi che fa sentire il peso dell'assenza dei concerti dal vivo. 

 

Francesco Renga - Foto Ansa/Ettore Ferrari © www.giornaledibrescia.it
Francesco Renga - Foto Ansa/Ettore Ferrari © www.giornaledibrescia.it

 

21.50 Tocca a Francesco Renga (codice televoto 07) con «Quando trovo te». Il cantante bresciano non ha avuto fin qui particolare fortuna, non solo per quanto riguarda la classifica del festival, ma anche dal punto di vista tecnico. Ieri sera si è esibito due volte per un problema al microfono. Stasera è filato tutto liscio. Il brano è indubbiamente complicato, non solo per gli standard sanremesi, e Renga non ha trovato la chiave per esprimere al meglio tutte le sue potenzialità, soprattutto nella parte iniziale e nel ritornello. 

21.46 Introdotto dalla solita musichetta balcanica (una volta va bene, alla lunga è stucchevole) sale sul palco Zlatan Ibrahimovic. Vestito di bianco, gioca ancora a fare il duro, declinando la sua formazione del festival, in cui inserisce, oltre ad Amadeus, Fiorello, Achille Lauro e l'Orchestra del festival.

21.41 Fulminacci (codice televoto 06) canta «Santa Marinella». In altre edizioni questo giovane cantautore sarebbe stato tra le nuove proposte, ma è già entrato tra i Big e mostra di non avere particolari timori reverenziali. Tra immagini poetiche, ironia e rimandi a De Gregori, si prende la scena in quota indie-it pop.

 

  • Sanremo, la serata finale/1
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  • Sanremo, la serata finale/1
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  • Sanremo, la serata finale/1
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    Sanremo, la serata finale/1

 

21.37 Ecco il turno di Ermal Meta (codice televoto 05), uno dei favoriti per la vittoria finale. La sua ballad «Un milione di cose da dirti» rientra nei canoni classici dello stile Sanremo: parla d'amore, inizia con un pianoforte che sostiene una melodia che cresce piano fino ad aprirsi nel ritornello in cui Ermal Meta mette in luce le sue capacità di interprete e la sua bella voce. Non a caso è stato fin qui in testa alla classifica del festival. 

 

Fiorello e Amadeus - Foto Ansa/Ettore Ferrari © www.giornaledibrescia.it
Fiorello e Amadeus - Foto Ansa/Ettore Ferrari © www.giornaledibrescia.it

 

21.22 È arrivato il turno di Fiorello: introdotto da un balletto, si è esibito in un medley con alcuni brani di Little Tony, compresi «Mare profumo di mare» e «Riderà». Per l'omaggio al cantante scomparso nel 2013, il co-conduttore ha indossato una giacca di pelle rossa con le frange, in perfetto stile Little Tony. Fiorello ha fatto il suo in bocca al lupo ai prossimi conduttori del festival (Amadeus ha annunciato che l'anno prossimo non ci sarà) «spero che ci possa essere il pubblico» ha detto Fiorello, «ma vi auguro che vi vada male male male», ha aggiunto scherzando. Fiorello ha ironizzato anche sui tempi lunghi del festival, augurando la buonanotte al pubblico e premiando un vincitore fittizio.

21.15 Gio Evan (codice televoto 04) porta la sua ballata «Arnica». Altrimenti conosciuto come «Poeta di Instagram», ha conosciuto un momento di notorietà dopo che Elisa Isoardi ha usato una sua frase per dire addio a Matteo Salvini. Il suo brano è il primo momento spiccatamente romantico della serata, che procede per il momento spedita (ma non c'è da illudersi, sarà lunga).

21.09 Di Irama (codice televoto 03) viene mostrata la versione «La genesi del tuo colore» cantata durante le prove. Il cantante non può infatti salire sul palco perché si trova in isolamento perché due suoi collaboratori sono risultati positivi al coronavirus.

21.06 Ecco Gaia (codice televoto 02) con «Cuore amaro». Lanciata da Amici nel 2019, dove ha vinto, propone un brano dal gusto danzereccio che scivola via veloce.

21.02 Ghemon (codice televoto 01) è il primo a esibirsi con il suo «Momento perfetto». Capelli ricci raccolti e completo bordeaux, Ghemon è apparso sciolto e a suo agio, per niente intimorito dal clima della finale. 

 

L'apertura del festival con la Banda della Marina Militare Italiana - Foto Ansa/Ettore Ferrari © www.giornaledibrescia.it
L'apertura del festival con la Banda della Marina Militare Italiana - Foto Ansa/Ettore Ferrari © www.giornaledibrescia.it

 

La serata si è aperta attorno alle 20.55 con l'Inno d'Italia suonato sul palco del teatro Ariston dalla Banda della Marina Militare Italiana.

 

 

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