Il Brescia rischia la serie C: tutti gli aggiornamenti
Irregolarità nel pagamento di stipendi e contributi: con quattro punti di penalizzazione, il club di Massimo Cellino sarebbe retrocesso

Un terremoto scuote il Brescia, a pochi giorni dalla salvezza ottenuta sul campo contro la Reggiana. La società di Massimo Cellino rischia una penalizzazione di quattro punti in classifica per un’irregolarità commessa nel pagamento di stipendi e contributi alla scadenza di febbraio. Ciò significherebbe terzultimo posto e, di conseguenza, retrocessione.
Di seguito tutti gli aggiornamenti.
Salernitana, l'ad: «I play out andavano disputati comunque»
Come anticipato, dopo l'invio della Pec la Salernitana prende una posizione ufficiale in merito al rinvio dei play out. Lo fa per voce dell'amministratore delegato Maurizio Milan: «Siamo nel bel mezzo di una situazione inaspettata e che sorprende noi tutti, dai calciatori alla proprietà, passando per tutto lo staff - dice l'ad -. È evidente che sarebbe stato più corretto, a nostro avviso, disputare regolarmente i play out e poi attendere eventuali risvolti dalla vicenda che coinvolge il Brescia. Siamo certi che il rinvio non abbia alcun fondamento giuridico perché non siamo in presenza di provvedimenti sanzionatori formali, né definitivi».
🇱🇻L’ad Milan: “Rinvio playout ci disorienta, pronti a tutelarci in ogni sede”🇱🇻
— US Salernitana 1919 (@OfficialUSS1919) May 18, 2025
📄Il comunicato ufficiale 👉 https://t.co/F4IyibUI3f#macteanimo #avantibersagliera #salernitana pic.twitter.com/dbBPnqaPM6I dubbi sul futuro
In tutto questo non va dimenticato che il Brescia, ancor prima del terremoto che lo ha travolto nella giornata odierna, stava già vivendo una situazione di estrema in certezza relativamente al futuro perché Massimo Cellino era fermo sul proposito di non voler garantire l’iscrizione al prossimo campionato. La settimana entrante dovrebbe essere decisiva, nell’attesa di un mossa da parte degli investitori che da tempo sono al lavoro per acquisire il club. Ma è chiaro che lo scenario attuale complica ulteriormente – eufemismo – la situazione. Il quadro è di estrema serietà.
I tifosi del Brescia - Foto New Reporter Nicoli © www.giornaledibrescia.itIpotesi serie B allargata
A beneficiare di un'eventuale penalizzazione inflitta Brescia sarebbe la Sampdoria, retrocessa in serie C sul campo. Il club di Genova aveva continuato ad allenarsi, e dovrebbe farlo anche nei prossimi giorni, in attesa di evoluzioni. Non è esclusa l'ipotesi di un allargamento del campionato di B a 21 o 22 squadre, nel caso in cui si decidesse di aspettare l'esito degli eventuali ricorsi.
Play out rinviati, la Salernitana si oppone
Intanto si apprende che la Salernitana ha spedito una Pec alla Lega B e alla Figc chiedendo la revoca immediata del rinvio dei play out, perché effettuata solo sulla base di una chiusura delle indagini e in assenza di una sanzione.
Fontana: «Tempi e modi inaccettabili»
«Inadeguatezza, non trovo altro termine per descrivere una situazione che già di per sé ha del paradossale e che assumerebbe contorni inaccettabili se dovesse concretizzarsi. Sia chiaro, le norme vanno sempre rispettate e non entro nel merito dei regolamenti, ma i tempi e i modi che caratterizzano questa vicenda sono davvero inaccettabili». Così il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana sull’ipotesi di penalizzazione ai danni del Brescia Calcio a campionato finito.
Attilio Fontana, presidente di Regione LombardiaTifosi sotto la sede
Alcune decine di tifosi si sono recate sotto la sede del Brescia, in via Solferino. Clima molto teso per una notizia che rischia di avere pesanti ricadute sul futuro della società.
La versione del Brescia
«Siamo stati truffati». Questa è la tesi che filtra dagli uffici del Brescia di via Solferino. Nessuna voce ufficiale, solo una versione dei fatti ufficiosa. Il 17 febbraio, data di scadenza del pagamento di stipendi ed emolumenti oggetto della gravissima contestazione, il Brescia aveva sul conto corrente soltanto la liquidità necessaria al pagamento degli stipendi ai tesserati. Stipendi puntualmente arrivati. Mancava però la somma necessaria per saldare la cosiddetta parte del lordo, ovvero i contributi Inps e Irpef per un totale di un milione e quattrocentotrentanovemila euro. Il bonifico andava effettuato entro le 15 dello stesso giorno. Trovatasi in difficoltà, la società – all’interno dilaniata da scontri ai vertici – ha deciso di ricorrere alla procedura dell’acquisto (pratica legale), da una società terza, di crediti d’imposta.
Il Brescia ha predisposto così il pagamento degli F24 credendo di essere in regola, né ha ricevuto alcuna contestazione in merito nei termini previsti (10 giorni). Una settimana fa circa, o comunque a ridosso della partita salvezza con la Reggiana, il Brescia si è visto recapitare un avviso da parte dell’Agenzia delle Entrate che nel frattempo, in risposta a una richiesta di chiarimenti da parte della Covisoc il 28 febbraio, aveva riscontrato che i crediti d’imposta utilizzati dal Brescia non fossero esistenti. Dunque, a tutti gli effetti il Brescia risulta non aver pagato gli oneri di cui sopra. Sostanzialmente: il Brescia ha pagato una società terza affinché regolasse la sua posizione, ma questa società non avrebbe provveduto a versare la somma all’agenzia delle entrate.
Massimo Cellino in tribuna al Rigamonti - Foto New Reporter © www.giornaledibrescia.itNell’atto di chiusura delle indagini, la Figc contesta al Brescia anche il mancato pagamento di 445.000 euro, sempre di tasse, per quanto riguarda la scadenza del 16 aprile. Mentre per quel che concerne la scadenza di febbraio la penalizzazione inciderebbe sulla classifica di questa stagione, per quella di aprile un segno meno in classifica ricadrebbe sulla prossima.
Cellino parla di «truffa»
Massimo Cellino al momento non commenta, ma si limita a parlare di «truffa subita» da una società terza alla quale il Brescia si sarebbe affidato per il versamento dei contributi attraverso la compravendita di crediti di imposta, per una cifra attorno al milione e 400mila euro che il club avrebbe pagato a questa società.
Massimo Cellino all'ingresso della sede del Brescia - Foto New Reporter Checchi © www.giornaledibrescia.itContestate irregolarità anche ad aprile
La Procura contesta al Brescia la medesima procedura alla scadenza di aprile per importi pari a 445mila euro. In questo caso, l'eventuale penalizzazione ricadrebbe sul prossimo campionato.
Massimo Cellino all'esterno della sede del Brescia, in via Solferino - Foto New Reporter © www.giornaledibrescia.itC'è la data dell'udienza
Dopo la conclusione delle indagini della Procura federale nei confronti del Brescia Calcio, di Massimo ed Edoardo Cellino (in veste di consigliere delegato dotato di poteri di rappresentanza), l'udienza di primo grado davanti al Tribunale federale nazionale è stata fissata per il 22 maggio.
Arrivato l'avviso
Al Brescia è già arrivato l'avviso di conclusione delle indagini. Successivamente verrà fissata l'udienza davanti al Tribunale federale nazionale.
Lo scontro con Micheli
La scadenza di febbraio era stata oggetto dello scontro definitivo tra Cellino e l’ex direttore generale Micheli, che a febbraio rassegnò le proprie dimissioni dalla carica (presentate il 17, inizialmente respinte e ratificate il 21). In base alle ricostruzioni Micheli si era già opposto, in occasioni di precedenti scadenze, a ricorrere alla procedura dell’utilizzo dei crediti d’imposta per il pagamento di oneri e contributi. Sarebbe stato un altro professionista a consigliare diversamente il presidente del Brescia. Quel che non è chiaro è se i crediti d’imposta che il Brescia ha pensato di utilizzare non esistessero o se esistessero ma non fossero utilizzabili allo scopo.
Micheli si era dimesso a metà febbraio - Foto New Reporter © www.giornaledibrescia.itCome cambierebbe la classifica
Con quattro punti in meno, il Brescia scalerebbe al terzultimo posto in classifica, il che significherebbe retrocessione diretta. Il nuovo play out contrapporrebbe Salernitana e Sampdoria, mentre il Frosinone sarebbe salvo. Le rondinelle avevano festeggiato la permanenza in serie B appena pochi giorni fa, dopo la vittoria sulla Reggiana.
Il riassunto delle date
Perché soltanto ora? La lettera della Covisoc all'Agenzia delle Entrate è datata 28 febbraio. Per una risposta si è dovuto attendere fino al 16 maggio. L'indomani la Covisoc ha trasmesso gli atti alla Procura Federale. Si arriva a oggi, con l'avviso della conclusione delle indagini e la comunicazione della sospensione dei play out da parte della Lega B.
I possibili scenari
In caso di sentenza di condanna solida in primo grado, scrive la Gazzetta, non si attenderebbero i successivi gradi di giudizio, e i nuovi play out verrebbero fatti disputare nell’immediato (è stata ovviamente rinviata la gara in programma domani tra Salernitana e Frosinone). Dovessero emergere margini per l’appello, invece, si aspetterebbe a giocare.
Situazione seria
Fonti di palazzo confermano che la posizione del Brescia viene ritenuta obiettivamente seria: esiste infatti un documento dell'Agenzia delle Entrate che dichiara non valido il pagamento, poiché il credito che il Brescia ha utilizzato non è regolare. Gli emolumenti, è bene specificarlo, sono stati regolarmente corrisposti ai tesserati biancazzurri. Ad essere contestata è la cosiddetta parte di lordo, ovvero contributi Irpef e oneri di questa natura
Massimo Cellino, presidente del Brescia - Foto New Reporter Nicoli © www.giornaledibrescia.itL'udienza
Il prossimo passaggio sarà l'udienza di primo grado, probabilmente davanti al Tribunale federale nazionale. Mentre il Brescia per il momento tace e tutte le figure di riferimento non sono contattabili, emerge che è presumibile ritenere che per arrivare a una prima sentenza bisognerà aspettare circa dieci-quindici giorni. Almeno fino a quella data, il play out non si giocherà. La gara tra Salernitana e Frosinone, inizialmente in programma domani, è stata rinviata.
Il terremoto
La prima a dare la notizia è stata la Gazzetta dello Sport. Come ricostruito dalla rosea, la penalizzazione di quattro punti in classifica è motivata da un’irregolarità commessa dal club nel pagamento di stipendi e contributi alla scadenza di febbraio, per un importo superiore a un milione e 400mila euro. Il Brescia avrebbe coperto la parte relativa alle tasse con crediti d’imposta che in realtà si sono rivelati inesistenti.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
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