Brescia, il nuovo comitato: «Ancora nessun contatto con Pasini»
È lo studio dell’avvocato Alberto Scapaticci a tenere a battesimo il comitato «Cuor di leonessa». L’atto costitutivo verrà registrato all’Agenzia delle Entrate lunedì, ma il progetto prende di fatto piede oggi. Con l’obiettivo, scrivono i fondatori, di porsi come «ponte tra la tifoseria e la futura compagine societaria del Brescia Calcio». Al fianco dell’avvocato Scapaticci, che sarà il presidente, ci sono la sua vice Maria Luisa Garatti, avvocata esperta di diritto sportivo, Spillo Altobelli, leggenda del calcio italiano ed ex rondinella, e Andrea Erranti, sponsor di vecchia data del club biancazzurro.
L’azionariato popolare
Uno dei propositi del comitato è «la promozione di un modello di azionariato popolare». Tradotto: l’ingresso dei tifosi come soci di minoranza. «Tante realtà in Italia l’hanno portato avanti con profitto – spiega l’avvocata Garatti –. Penso al Parma, ultimamente al Südtirol. Ma pure alla Roma, al Catania, al Mantova e al Lecco». Diverse le ipotesi sul tavolo: «Si può immaginare che ciascun aderente al progetto acquisti un’azione, che una di queste persone entri nel consiglio direttivo della nuova società, o viceversa».
«Nessun contatto con Pasini»

Prima di abbozzare scenari, però, serve un confronto con Pasini. Con il quale «non ci sono ancora stati contatti, nemmeno informali», assicura Scapaticci. «Meglio attendere che tutto sia ufficiale, dopodiché chiederemo un incontro al nuovo presidente. Che ha la facoltà di non aprire al nostro progetto, questo va chiarito. Passerà tutto da quell’eventuale incontro».
La tifoseria

Nello statuto è prevista una cifra simbolica di 20 euro per aderire al comitato. Con i tifosi «ci sarà un dialogo, se loro vorranno, perché l’idea è diventare un trait d’union con i nuovi proprietari». L’appoggio delle istituzioni è trasversale, anche se Scapaticci precisa di non essersi confrontato direttamente con il Comune: «Posso dire che Emilio Del Bono ci ha espresso la sua solidarietà per questo progetto, e che potrebbe essere intenzionato a sostenere le nostre iniziative. Qui la politica non c’entra, siamo soltanto persone che hanno a cuore il futuro del calcio in questa città: il comportamento di Cellino è stato imperdonabile, ma noi vogliamo guardare avanti».
Passione e retroscena su Bisoli

C’è spazio anche per i sentimenti. Altobelli si professa «un bresciano doc», grande tifoso delle rondinelle. E benedice ufficialmente l’ipotesi sempre più concreta di una discesa in campo di Pasini: «È un imprenditore conosciuto da tutti in Italia, mi auguro davvero diventi il nuovo presidente del club. Con lui il futuro sarebbe roseo. Cambio di denominazione? Poco importa, con un profilo come il suo sono pronto a fare qualche rinuncia». Scapaticci svela invece di aver avuto un colloquio telefonico con Dimitri Bisoli, che «vuole a tutti i costi far parte del nuovo Brescia, aspetta soltanto che si formi la nuova proprietà».
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