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Brescia: poche ore e poche speranze per il salvataggio

Il lunedì in cui erano attese novità si chiude con un nulla di fatto: spettro del fallimento sempre più vicino
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Brescia calcio: game over? Le novità tanto attese - e cioè la ripresa di un confronto costruttivo fra Sagramola e Ubi, la disponibilità di nuovi capitali, il reperimento di soldi per pagare gli stipendi in scadenza il 15 gennaio e per scongiurare così un’ulteriore penalizzazione in classifica - non si sono concretizzate
 
Quello che era annunciato come il lunedì della possibile svolta si è chiuso senza neanche cominciare. Nulla di fatto, dunque, e fallimento vicino.
 
Nei giorni scorsi le diplomazie sotterranee avevano lavorato per riaprire il dialogo fra Ubi Banca e Rinaldo Sagramola, che agisce per conto di Profida Italia. Ma Profida non si è spostata dai 2 milioni di investimento diretto; il tessuto economico e industriale bresciano al momento non è andato oltre i 2 milioni già disponibili a dicembre; i soldi attesi dal colosso internazionale Infront (9 milioni in 5 anni) si confermano destinati alla gestione futura e non alla immediata capitalizzazione. Ubi Banca, infine, non ha rimosso la sua indisponibilità all’apertura di una linea di credito fino a 6 milioni per far decollare il piano Sagramola.
 
Anche oggi e domani, formalmente, sarebbero giorni buoni per trovare investitori e soldi. Ma se non intervengono novità sostanziali è davvero difficile pensare che un equilibrio non trovato in mesi di intense trattative possa materializzarsi in 48 ore.

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