Germani, Poeta e la gavetta da coach: «Il campo è il vero giudice»

«Sono un bravo allenatore oppure ho bruciato le tappe e mi manca la gavetta? La cosa bella dello sport è che il campo dà sempre le risposte». Onda e fuori onda, Giuseppe Poeta buca lo schermo. Ieri è stato ospite della puntata settimanale di Basket Time, su Teletutto. Oggi, invece, sarà protagonista della conferenza stampa nel corso della quale verranno introdotti i temi di Cremona-Germani, partita in programma dopodomani, domenica, alle 17.30.

La carriera da coach

S’è parlato della sfida che attende la Pallacanestro Brescia, così come dell’ultima gara giocata, e persa, sabato scorso, al PalaLeonessa, contro Trapani. Ma anche di altro. Come, ad esempio, della carriera del trentanovenne di Battipaglia che, nel capitolo da capo allenatore, è iniziata proprio quest’anno, qui a Brescia.

«Qualcuno muove la critica che non ho fatto la gavetta? Tutte le osservazioni hanno un senso – commenta il coach, col fare rilassato di sempre –. Ma credo di avere avuto un percorso non diverso da molti colleghi, anche di altri sport, che oggi sono su panchine prestigiose. Dopotutto, ho a che fare con la pallacanestro da quando ho sei anni. Sono stato giocatore e poi, quando sono diventato assistente di Messina all’Olimpia Milano e di Pozzecco in Nazionale, ho avuto la possibilità di apprendere a un livello altissimo».

Questione di intelligenza

È stato un training concentrato, se è vero che a Milano Poeta non ha praticamente mai avuto un giorno di riposo. E se è vero che dopo campionati ed Euroleghe ha fatto le valigie e si è aggregato alla Nazionale. «La cosa bella, poi, è che il campo non mente – prosegue –. Specie se sei un giocatore. Questo è il bello dello sport. È meritocratico».

Tra tutti, ai tempi in cui calcava i parquet ha ricoperto il ruolo che ritiene essere il migliore, se poi si diventa coach. «Io credo nello spirito di sopravvivenza - racconta -. Il playmaker ha meno fisico rispetto agli altri giocatori in campo. Spesso è il meno alto. Deve essere intelligente, deve essere scafato. Poi, chiaramente, è l’elemento che conosce gli schemi per i compagni. In questo senso, è utile nell’ottica di una carriera a bordo campo».

L’ultimo match

Tornando alla gara persa con Trapani, Poeta sottolinea: «A mio avviso le partite sono quasi sempre figlie di fattori al 50%. Per metà abbiamo giocato una partita in controtendenza rispetto alle precedenti, per metà sono stati bravissimi i nostri avversari. Trapani è stata brava a portare la partita sui binari che le sono più consoni. Mio nonno mi diceva sempre che la differenza si fa sui diversi tavoli. Se sai giocare a briscola devi portare gli altri a giocare a briscola. Se sai giocare a scopa, devi farli giocare a scopa».

La prossima sfida

E Cremona (che nel frattempo ha tesserato Payton Willis, guardia ex star di Pistoia, che si era accasato a Tenerife)? «Sarà una partita scomodissima – afferma l’allenatore – contro una squadra che ha un sistema difensivo molto solido. In casa, la Vanoli ha perso tre partite all’ultimo tiro...». Si tratta di un match che apre un mini-ciclo di trasferte (seguirà quella a Casale Monferrato con Tortona), prima della sfida in casa alla Virtus Bologne e al viaggio a Trieste.