Germani, è l’ora della verità: si avvicina la corazzata Bologna

«Tu ti divertirai… Nella notte, un ritmo che ti prende nella notte…». Il momento più atteso è arrivato, fuori i secondi. Le finali scudetto iniziano stasera (palla a due alle 20.30 all’Unipol Arena di Bologna) con Virtus Bologna-Germani Brescia, l’ultimo atto di una stagione che ha regalato sorprese ma anche certezze. Ad iniziare proprio da una Brescia che raggiunge per la prima volta nella sua storia una finale scudetto a seguito di una stagione giocata da protagonista e che ha regalato ai suoi tifosi una pallacanestro entusiasmante, concreta ed efficace.

L’approccio

Per la Germani, opposta ad una delle corazzate del campionato, questa serie rappresenta un’occasione preziosa, questo sì, ma ciò non deve diventare un fardello insostenibile sulla spalle del team guidato da coach Poeta. Di certo entrambe le squadre arrivano all’atto finale in totale fiducia e consapevoli dei propri mezzi. Un percorso, quello disputato in regular season, contrassegnato da grande continuità ed equilibrio. Ad iniziare dagli scontri diretti, con il computo in perfetta parità e con il fattore campo mantenuto da entrambe le sfidanti.

Discorso leggermente diverso per il cammino playoff. Bologna, seppur forte del primo posto in classifica al termine della stagione regolare, ha dovuto scendere in campo nove volte per ottenere il pass per le «finals».

Verso la finale

L’esordio nella post season, contro la Reyer Venezia, è stato letteralmente da brividi per gli uomini del presidente Zanetti, protagonisti di una serie durissima, culminata con la vittoria sofferta in gara-5 all’Unipol Arena. A seguire una semifinale ad alto quoziente di difficoltà contro i campioni d’Italia in carica dell’Olimpia Milano. Belinelli e compagni, dopo l’1-1 maturato al termine delle due gare casalinghe, sono stati capaci di violare due volte il parquet del Forum eliminando così la super favorita del torneo. Se da una parte le fatiche fisiche potrebbero penalizzare i felsinei, dall’altra Bologna arriva con la convinzione di recitare un ruolo da favorita.

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Brescia, dal canto suo, affronterà la Virtus davanti ai suoi tifosi con gambe e testa più leggeri. Sette gare giocate, frutto del tre a uno inflitto a Trieste nei quarti e il clamoroso «sweep» rifilato a Trapani (con il favore del campo a dare ulteriore forza ai siciliani) hanno permesso agli uomini di coach Giuseppe Poeta di recuperare maggiormente le forze in vista dell’appuntamento con la storia.

Il piano tecnico

Brescia ricorrerà ancora una volta alla forza del collettivo, al gusto di giocare insieme, divertendosi in modo da limitare il gap tecnico che separa le sfidanti. Bologna si aggrapperà invece verosimilmente ai suoi «carichi da undici», ad eccezione di Polonara, ancora fermo ai box. Il pericolo pubblico numero 1 resta Tornike Shengelia, oramai pienamente recuperato e dominante; ad assistere il georgiano l’aggressività di Pajola, l’esperienza di Hackett e Belinelli e l’esplosività di Cordinier solo per citarne alcuni…

A contrapporsi la «front line» bresciana con Nikola Ivanovic pronto a sfoderare tutte le armi a disposizione nel personale derby montenegrino contro il coach bolognese Dusko Ivanovic.

Ultimo sforzo

Ivanovic, Della Valle, Bilan, Rivers, Ndour, Burnell, Dowe, Cournooh, Mobio, Ferrero, Tonelli e Pollini: sono loro i magnifici dodici che, comunque, hanno già scritto un pezzo di storia del basket bresciano, grazie al loro timoniere, il coach Peppe Poeta, e ad un club attento e lungimirante. Ma anche ad una città pronta a sostenere l’ultimo sforzo con la passione e il calore che l’ha sempre contraddistinta. Brescia sogna: e non deve smettere di farlo proprio ora.