L’influenza è arrivata, oltre 235mila i bresciani vaccinati

Con un leggero anticipo rispetto al passato, l’influenza bussa alla porta. Per ora colpisce in punta di piedi, facendosi spazio tra i virus respiratori che infettano bambini e adulti, ma si prepara a salire di intensità. Il picco è, infatti, atteso a dicembre. Intanto i bresciani si attrezzano: quasi due persone su dieci si sono già vaccinate.
«La campagna di immunizzazione prosegue a ritmo spedito», conferma Deborha Pezzola, direttrice facente funzione della Struttura complessa Vaccinazioni e Sorveglianza Malattie Infettive degli Spedali Civili. Stando all’ultimo report regionale, aggiornato al 21 novembre, nella nostra provincia le somministrazioni hanno raggiunto quota 235.508; per tutta la Lombardia il valore schizza a 1.876.787 dosi inoculate soprattutto dai medici di famiglia (1.020.835) e nelle farmacie (400.272). Sta andando ancora meglio della scorsa stagione fredda, che si è conclusa con 252mila somministrazioni.
«Sempre più persone – osserva Pezzola – sono consapevoli del fatto che più ci vacciniamo meno circola il virus e più proteggiamo chi è fragile». Nel territorio che fa capo agli Spedali Civili ha aderito alla campagna di immunizzazione il 19,6% della popolazione, percentuale che sale al 33,9 tra i bambini da 2 e 6 anni e al 47,6 tra gli over 65. «È un ottimo risultato - sostiene -, ma si può fare ancora di più. Non c’è motivo di aspettare a vaccinarsi: la dose copre tutta la stagione».
Complessivamente nel Bresciano risulta protetto il 18,6% della popolazione, in linea con il 18,2% della media regionale. Chi volesse aderire ora alla campagna può rivolgersi al proprio medico di famiglia o pediatra di libera scelta, oppure fissare un appuntamento tramite la farmacia o sul portale regionale Prenota Salute.
Cosa circola

Il virus, nel frattempo, ha già iniziato a circolare. La conferma arriva dalla Regione: «In Lombardia – fanno sapere – si registra un aumento dei casi. L’incremento dei tamponi positivi per virus influenzale A, sia dai medici di medicina generale e pediatri di libera scelta sia nei Pronto soccorso, è in linea con quanto sta accadendo in altri Paesi ed è riconducibile a una possibile anticipazione della stagione influenzale. Nel dettaglio, la percentuale di tamponi positivi eseguiti da medici e pediatri è pari al 12,2%, contro lo 0,9% della stessa settimana del 2024. Anche nei Pronto soccorso la quota di riscontri positivi risulta dell’11%, rispetto al 2% dell’anno precedente».
In questa fase quello dell’influenza è uno dei tanti virus responsabili dei malanni di stagione. Tra gli altri ci sono il Rhinovirus, l’Adenovirus e il Covid. Insieme si stima che da inizio ottobre a ora abbiano costretto a letto oltre 70mila bresciani. Ogni settimana, in Lombardia, l’incidenza oscilla tra i 7,6 e i 9 casi per mille abitanti. A riferirlo è il sistema di sorveglianza epidemiologica della rete RespiVirNet, che da quest’anno non monitora più le sindromi simil-influenzali, ma le infezione respiratorie acute.
La campagna vaccinale e la gestione di questi malanni stanno dando parecchio da fare ai medici di famiglia e ai pediatri. Per ora non c’è particolare pressione sui Pronto soccorso: nelle strutture del territorio di Ats Brescia gli accessi totali nell’ultima settimana monitorata (10-16 novembre) sono stati 9.374, in linea con i due anni precedenti e inferiori ai 10.272 del 2022. Di questi accessi 100 sono causati da polmoniti e 861 da sindromi respiratorie. Quanto, infine, al Covid, la campagna vaccinale prosegue con valori più contenuti. Al 21 novembre vi hanno aderito 30.333 bresciani e, nel complesso, 254.049 persone in tutta la Lombardia.
Covid
Non grandi numeri, ma comunque abbastanza in linea con la campagna precedente (1.342 somministrazioni in meno in tutta la regione). Stando al report del Ministero della Salute e dell’Istituto superiore di Sanità in Italia nella settimana tra il 13 e il 19 novembre i tamponi positivi sono stati 1.074, dei quali 439 sono riferiti alla Lombardia, dove il tasso di positività è del 6,4%. Dati, come si può immaginare, sottostimati, visto che in pochi si sottopongono al tampone.
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